4 novembre: un giorno di memoria e speranza per il futuro. I ragazzi del Polo 3 di Galatina per la pace

4 novembre: un giorno di memoria e speranza per il futuro. I ragazzi del Polo 3 di Galatina per la pace

11 Novembre 2024 Off Di Redazione

Il 4 novembre è una data che, per la nostra nazione, rappresenta un momento di profonda riflessione e di onore verso coloro che hanno sacrificato la loro vita per la patria. Questa giornata celebra infatti l’unità d’Italia e, al contempo, è la Giornata delle Forze Armate, un’occasione per ricordare e onorare i caduti di tutte le guerre. La memoria storica di quegli eventi, le sofferenze e i sacrifici che hanno segnato la nostra storia, continuano a essere un monito per le generazioni future.

Quest’anno, la celebrazione, avvenuta domenica 10 novembre alla presenza delle autorità civili e militari, ha avuto un significato profondo grazie alla partecipazione attiva degli studenti delle classi quinte, che vi hanno preso parte, un giorno simbolico che ha permesso loro di vivere l’esperienza di un ricordo condiviso e collettivo. In una società sempre più tecnologica e frenetica, la presenza dei giovani in questi momenti rappresenta un segno di continuità e di consapevolezza.

Nella mattinata le classi quinte di Galatina hanno celebrato la Santa Messa nella Chiesa Madre per poi muoversi in corteo fino al Monumento ai Caduti e assistere alla deposizione della corona, tra squilli di tromba e alzabandiera, dopo aver sostato vicino alla targa collocata sulla facciata ovest dell’ex Liceo-Convitto Pietro Colonna che ricorda i nomi dei giovani liceali e dei loro professori caduti in guerra. Nel pomeriggio, la classe quinta e la classe prima della scuola secondaria di Noha, dopo la celebrazione della Messa, hanno sfilato in corteo insieme alle autorità militari e civili fino a deporre una corona ai piedi del Monumento ai Caduti in piazza Menotti, dando un segno tangibile della consapevolezza che le nuove generazioni hanno del valore di questa giornata.

Le riflessioni dei ragazzi si sono incentrate tutte intorno all’importanza della pace, della diplomazia e della solidarietà internazionale, evitando di dimenticare gli orrori della guerra e le sue terribili conseguenze e ricordando che il 4 novembre non è solo un giorno di festa. È, innanzitutto, un giorno di memoria. La fine della Prima Guerra Mondiale, sancita dall’armistizio del 1918, ha segnato la fine di un conflitto devastante che ha coinvolto milioni di soldati e civili. Ogni anno, nel nostro Paese, si celebra non solo l’unità nazionale, ma anche il sacrificio di tanti uomini che hanno dato la vita per costruire un’Italia unita e libera.

In questo contesto, la celebrazione del 4 novembre diventa anche un’occasione per ribadire il nostro impegno, e quindi l’impegno dei nostri giovanissimi, verso la pace. Le guerre del passato, come quella che ha segnato il primo conflitto mondiale, sono state l’espressione di una violenza estrema che ha devastato interi continenti. Ma la memoria storica, oltre a rievocare il dolore, deve anche spingere verso una riflessione propositiva, affinché gli errori del passato non vengano ripetuti.

La lettura delle lettere di due soldati alle rispettive famiglie ha consentito ai nostri ragazzi di riflettere sul sentimento di sofferenza e angoscia che attanaglia chi affronta una guerra, così come ascoltare i discorsi commemorativi e osservare le autorità civili e militari riunite ha consentito ai giovani di interiorizzare l’importanza di una cultura della pace. La guerra, purtroppo, non è mai solo una questione lontana nel tempo. Le tensioni internazionali, i conflitti geopolitici e le minacce alla sicurezza globale ci ricordano ogni giorno quanto sia importante mantenere vivo il dialogo, il rispetto dei diritti umani e il valore della cooperazione tra i popoli.

Questo è il messaggio di pace che i giovanissimi del Polo 3 hanno voluto dare con la loro partecipazione alle cerimonie. Nel loro percorso di crescita e formazione, essi sono particolarmente sensibili ai temi dell’identità nazionale e della solidarietà. La loro partecipazione a queste cerimonie non è solo un atto simbolico, ma un passo concreto verso la costruzione di una cittadinanza attiva e responsabile. I giovani sono chiamati a ricordare i caduti di tutte le guerre, affinché nessuna generazione debba più vivere simili tragedie.

In questo senso, la giornata del 10 novembre, che ha coinvolto i giovanissimi di Galatina e Noha, ha avuto un forte valore educativo. I giovani non sono solo spettatori, ma protagonisti di una memoria che guarda al futuro, impegnandosi a difendere i valori di libertà, democrazia e pace. La loro partecipazione, in silenzio e con il dovuto rispetto, ci insegna che solo con il rispetto reciproco e la volontà di evitare nuovi conflitti sarà possibile costruire un mondo migliore.

 

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