Più forza alle imprese e agli oltre 100mila operai agricoli impiegati in Puglia
9 Novembre 2021“Con la condizionalità sociale e lo stop alle speculazioni sul prezzo dei cibi grazie all’approvazione della direttiva contro le pratiche sleali sarà data più forza alle imprese e agli oltre 100mila operai agricoli impiegati nelle campagne in Puglia”. E’ quanto ha affermato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, nel corso dell’incontro in Piazza della Libertà a Bari organizzato dalla UILA sulla condizionalità sociale, ambientale ed economica, con il legame tra diritti e aiuti nella nuova PAC, nel PNRR e nel PSR.
Sono 100mila gli operai agricoli impiegati nei campi pugliesi che danno vita al 22% delle giornate di lavoro in agricoltura sul totale nazionale – dice Coldiretti Puglia – un mercato del lavoro di grande valenza da tutelare. “La PAC è per l’agricoltura una sfida ambiziosa sulla quale pesano ancora troppe incertezze a partire dall’esigenza di garantire risorse adeguate in una situazione in cui bisogna assicurare l’approvvigionamento alimentare dei cittadini dopo lo shock nei commerci determinato dalla pandemia. I Colegislatori e la Commissione Europea al fine di contribuire allo sviluppo di un’agricoltura socialmente sostenibile attraverso una migliore consapevolezza da parte dei beneficiari del sostegno della PAC, sugli standard occupazionali e sociali, hanno convalidato l’introduzione di un sistema di sanzioni per chi non rispetta i diritti dei lavoratori”, ha spiegato il presidente Muraglia, ribadendo principi fortemente sostenuti da Coldiretti a livello europeo e sottolineando che “se nei passaggi della filiera venissero riconosciuti prezzi adeguati ai prodotti agricoli in campagna, non si sarebbero le storture che a volte rendono difficili anche i rapporti tra i datori di lavoro e i lavoratori”, ha insistito Muraglia.
È necessario investire sul futuro competitivo delle imprese agricole – secondo Coldiretti Puglia – percorrendo insieme ai lavoratori l’unica strada possibile della crescita, tenendo conto dello scenario europeo. Occorre rafforzare la catena della legalità in agricoltura, minacciata e indebolita dalle distorsioni lungo la filiera, dalla distribuzione all’industria fino alle campagne, dove i prodotti agricoli sono pagati sottocosto pochi centesimi.
Una risposta tanto attesa e fortemente voluta da Coldiretti è arrivata con l’approvazione dal Consiglio dei Ministri in via definitiva, dopo il passaggio parlamentare, della direttiva Ue contro le pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare e commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari. Un intervento normativo fortemente sollecitato da Coldiretti per rendere più equa la distribuzione del valore lungo la filiera ed evitare che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali non venga scaricato sulle imprese agricole che, in controtendenza all’andamento generale, sono le uniche ad avere avuto un calo del valore aggiunto nel terzo trimestre del 2021 per effetto del boom dei costi di produzione.
Con il nuovo provvedimento – riferisce la Coldiretti Puglia – scatta lo stop per 16 pratiche sleali che vanno dal rispetto dei termini di pagamento (non oltre 30 giorni per i prodotti deperibili) al divieto di modifiche unilaterali dei contratti e di aste on line al doppio ribasso, dalle limitazioni delle vendite sottocosto alla fine dei pagamenti non connessi alle vendite fino ai contratti rigorosamente scritti. Si realizza così – precisa la Coldiretti – un percorso virtuoso finalizzato a garantire una equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera.
L’approvazione delle norme contro le pratiche sleali nel commercio alimentare – conclude la Coldiretti Puglia – rappresenta una svolta storica per garantire un giusto prezzo ad agricoltori ed allevatori in una situazione in cui per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi in Italia vanno a remunerare il prodotto agricolo.