Procreazione medicalmente assistita. “Riattivare il servizio a Nardò”
8 Dicembre 2021“Vite sospese a causa della burocrazia sanitaria: è la condizione terribile di molte coppie salentine e pugliesi che hanno perso il loro centro pubblico di riferimento per la procreazione medicalmente assistita, quello nell’ex ospedale di Nardò. Si scrive PMA, si legge speranza di diventare genitori” – dichiara il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani e Presidente Mrs.
“Una speranza interrotta da quasi due anni, prima per il Covid, poi per la mancata riattivazione del servizio a Nardò. Motivo: l’annunciata apertura di un centro PMA all’ospedale Vito Fazzi di Lecce. Peccato che il nuovo centro, che sarebbe dovuto entrare in funzione a giugno scorso, non sia ancora partito – aggiunge Pagliaro – per offrire percorsi assistiti di primo e secondo livello a tante coppie disperate, costrette a rivolgersi a centri a pagamento fuori regione o addirittura all’estero, chiedo la riattivazione immediata del centro PMA di Nardò, fino a quando quello di Lecce non sarà operativo. Ho presentato una mozione che impegna la Giunta regionale in tal senso, dando applicazione alla determina regionale del 26 settembre 2011 numero 228. L’infertilità di coppia è un dramma che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, affligge circa il 15% delle coppie in età fertile nei Paesi occidentali, non solo per patologie, disturbi o disfunzioni ma anche per fattori riconducili alla sfera sociale: stili di vita scorretti, ricerca in età tardiva del primo figlio, condizioni lavorative precarie, inquinamento… La procreazione medicalmente assistita diventa quindi sempre più un’ancora di salvezza per le coppie che desiderano concepire un figlio. In Salento il centro di Nardò, attivo dal 2011, era un vero fiore all’occhiello del territorio e della Puglia, con pazienti provenienti anche da fuori regione. La sua chiusura ha rappresentato la fine di un percorso, di un sogno per molte coppie. A quelle coppie bisogna ridare la speranza di poter diventare genitori. Con questo auspicio, chiedo che la mia mozione sia portata con urgenza in discussione in Consiglio regionale, perché mai come in questo caso, il tempo è davvero prezioso”.