Caos tamponi. “Coda chilometrica e situazione ingestibile”
8 Gennaio 2022“Una situazione di caos sconcertante, con una fila di auto chilometrica: è quello che ho potuto constatare con i miei occhi, nel sopralluogo che ho effettuato all’hub per i tamponi Covid allestito nel Palazzetto dello Sport di via Caduti di Nassiriya a Lecce. Qui si eseguono i tamponi molecolari, e l’accesso dovrebbe essere consentito solo a coloro ai quali l’Asl di Lecce ha prescritto e prenotato il test, ma non è così. Quando qualcuno si presenta senza prenotazione ma con una ricetta medica o senza neppure quella, non viene rimandato indietro ma lasciato in attesa, e il serpentone di gente si allunga” – scrive il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani e Presidente MRS.
“C’è chi si mette in coda già dalle 4 del mattino. Nelle auto ho visto famiglie intere, con anziani e bambini, persone malate e disabili. Anche le condizioni igieniche sono molto precarie, con la gente costretta a fare i bisogni per strada in assenza di servizi igienici a disposizione – aggiunge Pagliaro – lo staff sanitario è sotto pressione e obbligato ad operare in condizioni insostenibili, nell’unica postazione allestita, dotata di un solo pc ed e di una stampante malfunzionante. Il sistema è in tilt, la mole di richieste di tamponi è ormai ingestibile. Non si può lavorare così, servono più hub per drenare una domanda crescente e fare filtro, disciplinando il servizio e rispondendo ai dubbi degli utenti, che sono disorientati e spaventati e si affollano, creando ulteriore confusione e disagi in una situazione tanto delicata, dove la prima cosa da evitare devono essere gli assembramenti. L’ondata di tamponi richiesti alle sedi Asl, alle farmacie e ai laboratori di analisi sta travolgendo il sistema sanitario regionale. La situazione richiede una sterzata organizzativa: la Regione metta in campo tutte le risorse umane e strumentali disponibili, concentrandole su quest’obiettivo primario e dando priorità ai tamponi di guarigione delle tante persone che sono bloccate a casa in attesa di poter riprendere una vita normale, a cominciare dal ritorno al lavoro. L’unico antidoto al caos è la programmazione, e la sanità regionale è in un ritardo spaventoso”.