900 infermieri non vaccinati. OPI Lecce: “Obbligo di vaccinazione e di terza dose”
10 Gennaio 2022Il D.L. 172/2021 (entrato in vigore il 27/11/2021) dispone l’obbligo per gli esercenti le professioni sanitarie della vaccinazione anti-SARS-COV-2 e a partire dal 15 dicembre 2021 della somministrazione della terza dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale primario.
Per i soggetti di cui all’art 4 comma 1 del D.L. 44/2021 e s.m.i (esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario), l’obbligo della dose di richiamo sussiste a partire dal momento in cui sono trascorsi 4 mesi dal completamento del ciclo primario. In definitiva, sin dal primo giorno successivo ai 4 mesi del completamento del relativo ciclo vaccinale primario (120 giorni), per i professionisti sanitari e gli operatori di interesse sanitario che non risultino vaccinati con la dose di richiamo, il sistema informativo restituisce il messaggio “obbligo non rispettato”.
Qualora l’Ordine accerti il mancato adempimento dell’obbligo vaccinale, anche con riguardo alla dose di richiamo, adotta l’atto di accertamento dell’inadempimento dell’obbligo vaccinale con natura dichiarativa, non disciplinare, che determina l’immediata sospensione dall’esercizio delle professioni sanitarie. La sospensione è annotata nel relativo Albo professionale e comunicata alla Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche e al datore di lavoro. Da una prima verifica sulla piattaforma nazionale, esclusi i già sospesi, risultano non in regola ad oggi circa 900 (novecento) infermieri iscritti ad OPI Lecce. Chiaramente è necessario andare a verificare caso per caso, per accertare il motivo per cui questi colleghi sono, ad oggi, classificati come inadempienti.
“Pertanto siamo a comunicarvi con urgenza di provvedere a prenotarvi immediatamente per completare il ciclo primario o effettuare la dose booster al fine di rispettare le indicazioni del DL 172 – spiega un comunicato dell’ordine –
L’Ordine è chiamato a svolgere quanto la Legge impone: ma è consapevole delle incomprensioni burocratiche e normative, e chiede la collaborazione di tutti per evitare di procedere con le sanzioni previste, oltre alla importanza di essere protetti per sé stessi e per gli altri. vi preghiamo quindi di diffondere quanto più possibile questo comunicato. Tutte le comunicazioni vengono inviate dal nostro Ordine con una PEC. Vi raccomandiamo di controllare frequentemente la vostra casella di posta elettronica certificata (PEC che è obbligatoria. A tale riguardo sono già state disposte le sospensioni per quei colleghi che, precedentemente diffidati, non hanno attivato il domicilio digitale)”.