Xylella: un piano d’azione regionale ed indennizzi agli agricoltori
3 Febbraio 2022Nella lotta all’insetto vettore la ‘sputacchina’ per arrestare l’avanzata della Xylella fastidiosa è indispensabile, per scongiurare il fallimento Piano anti Xylella, prevedere il rimborso dei costi da sostenere per le pratiche di prevenzione fitosanitaria obbligatorie, prima che partano inesorabilmente anche nel 2022 le multe comminate dai Carabinieri Forestali.
E’ quanto ha chiesto Coldiretti Puglia all’Assessorato regionale all’Agricoltura, sottolineando che tra gli indennizzi previsti dal Piano d’azione regionale, sono indicati i “costi derivanti dall’attuazione delle misure di controllo ed eradicazione”, per cui è fondamentale indennizzare anche le pratiche di prevenzione fitosanitarie nelle aree delimitate dove si applicano le misure di eradicazione e, nell’ambito dell’area delimitata “Salento”, nella zona cuscinetto e nella zona contenimento. Secondo Coldiretti Puglia, serve anche una stretta sulla salvaguardia, perché in merito alla sorveglianza non è specificato né il numero delle piante da monitorare né il periodo, oltre alla necessità di allargare le misure di contenimento, non solo ai 20 Km. al di sotto dell’area contenimento “Salento”, ma su tutta la Piana degli Olivi Monumentali.
“Agli agricoltori viene imposto un obbligo che è a tutti gli effetti un servizio pubblico di tutela e protezione del resto del territorio italiano ed europeo da un pericolosissimo agente da quarantena. Così come gli enti pubblici beneficiano di finanziamenti per l’attività obbligatoria, anche e soprattutto gli imprenditori agricoli hanno bisogno di rimborsi per sostenere le pratiche di prevenzione fitosanitaria”, dichiara Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
La Puglia è la prima regione produttiva italiana e soprattutto gli oliveti specializzati della così detta Conca barese e, ancor di più, del nord barese rappresentano oltre il 50% di olio extravergine italiano, i 10 chilometri di linea di intervento, 5 per la zona cuscinetto e 5 per l’area del contenimento, rappresentano uno sbarramento di salvaguardia non solo per l’olivicoltura regionale, ma per tutta l’olivicoltura italiana ed europea.
“Va attivato un pressing stringente su tutti gli enti pubblici, perché le pratiche fitosanitarie obbligatorie – incalza Coldiretti Puglia – devono essere eseguite da tutti i proprietari/conduttori di terreni agricoli e dai proprietari/gestori (privati o pubblici, compresi i comuni) delle superfici agricole non coltivate, aree a verde pubblico, bordi delle strade, canali, superfici demaniali”.
“Serve l’impegno di tutti gli enti pubblici e degli hobbisti che hanno anche la possibilità di avvalersi della Legge di Orientamento per affidare le lavorazioni nelle aree pubbliche e demaniali alle imprese agricole che hanno mezzi e conoscenze del territorio tali da agire tempestivamente e efficacemente sul territorio”, insiste Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.
“Considerata la presenza nel territorio regionale di piccoli proprietari – aggiunge Coldiretti Puglia – che svolgono l’attività agricola in forma occasionale, non organizzata, i cosiddetti hobbisti, è opportuno e doveroso verificare e razionalizzare le procedure e le modalità di attuazione di tali interventi anche con l’ausilio di produttori agricoli professionali, che possano svolgere tale servizio per terzi. Infatti, l’affidamento dei lavori agli imprenditori agricoli e dei servizi costituisce senz’altro un vantaggio per il Comune, considerando sia la possibilità di affidamenti diretti per superare i tempi lunghi e incerti degli appalti; sia la maggiore flessibilità nell’espletamento dei servizi; sia la cura con cui gli stessi imprenditori agricoli assolverebbero i compiti se rivolti alle frazioni dagli stessi abitate; sia – infine – l’esperienza e la conoscenza dei luoghi e delle caratteristiche dell’ ambiente che sarebbe di ausilio agli hobbisti. Anche la stessa ARIF, per l’esecuzione coatta delle lavorazioni non fatte dai soggetti interessati nell’ambito del controllo e dell’eradicazione della Xylella fastidiosa – conclude Coldiretti Puglia – potrebbe con apposite convenzioni, incaricare le imprese agricole professionali in grado di eseguire le operazioni necessarie”.
Così come Coldiretti Puglia ritiene indispensabile che sulle pratiche degli innesti per salvare gli ulivi monumentali vadano sostenute le imprese agricole, accompagnandole con un sostegno economico per almeno 5 anni attraverso il potenziamento del prossimo Avviso Pubblico sull’art. 8 del Decreto Interministeriale Xylella e una eventuale misura compensativa del prossimo PSR.