Agricoltura, ambiente ed ecologia: le proposte di “Progetto per Galatina” e del candidato Antonaci
14 Aprile 2022Agricoltura, ambiente ed ecologia. Risale allo scorso sabato il primo incontro di una delegazione di “Progetto per Galatina”, guidata dal candidato sindaco Antonio Antonaci con alcuni operatori galatinesi del settore. Punto nodale del programma che la coalizione ha in animo di portare avanti partendo, come di consuetudine, dalle problematiche evidenziate da chi con l’agricoltura ci lavora, duramente, e ci vive da anni o da generazioni.
“Ciò che è prepotentemente emerso dalla piacevole mattinata trascorsa nel verde e nei campi coltivati di aziende che sono ganglio vitale dell’economia del paese – fa notare il candidato Antonio Antonaci – è la mancanza di un punto comunale di assistenza, di uno sportello di aiuto e consulenza per orientarsi su opportunità che possono provenire dalla Comunità europea o dalla Regione, ma anche di supporto per vederci più chiaro nel ginepraio di regole che bisogna rispettare per avviare ad esempio un agriturismo o per puntare ad un’agricoltura veramente di qualità”.
L’esigenza, dunque, di un Comune più vicino agli operatori del settore agricolo, come sottolineato di recente da Ambra Mongiò che auspica maggiore attenzione e, magari, un Piano regolatore del verde.
“Ha perfettamente ragione l’imprenditrice galatinese – afferma Antonaci -. Agricoltura è ben più che produzione di beni alimentari, essa è commercio, turismo, tradizione, tecnologia. La trasformazione dei progetti in realtà abbisogna di volontà politica e competenza tecnica, frecce che armano assolutamente la nostra faretra. Obiettivo finale ristabilire il primato galatinese nella produzione e nella valorizzazione dei prodotti agricoli biologici, ma non solo”.
I punti focali su cui concentrare l’attenzione:
Più associazionismo
In una realtà agricola, quella galatinese e salentina, in generale caratterizzata da polverizzazione degli appezzamenti, scarsa propensione all’associazionismo ed evidenti lacune logistiche nella filiera corta, il primo passo è ritornare a dialogare con il vicino. In questo senso l’amministrazione comunale può farsi carico di implementare e moderare la comunicazione tra i diversi attori della rete rurale locale, ad esempio inaugurando delle tavole rotonde aperte a produttori e consumatori consapevoli, con l’obiettivo specifico di concordare i lineamenti di una nuova alleanza economica tra domanda e offerta. Da non sottovalutare sono i GAS (Gruppi di Acquisto Solidale) già esistenti, con i quali instaurare una stretta collaborazione. Serve più integrazione, orizzontale e verticale, tra i diversi produttori. Tra i consumatori serve invece consapevolezza e partecipazione. In generale lavorare per ottenere simmetria informativa tra agricoltori e acquirenti ha lo scopo di rendere il prodotto chilometro zero realmente sostenibile e funzionale al benessere di tutti, salutare ed economico. Le forme di associazionismo portano sempre all’aumento degli standard qualitativi e del benessere generale. Un’intrigante sfaccettatura dell’associazionismo è data dalla possibilità di costituire delle Cooperative di comunità, imprese che opera a tutti gli effetti sul mercato cui partecipa un elevato numero di cittadini ed affianco alle quali si può schierare un’amministrazione comunale. Ne esiste una, che è buon esempio, a Galatone che offre una serie di servizi come assistenza alla persona o nell’ambito dell’agricoltura e del turismo: servizi che generano spesso opportunità di lavoro per gli abitanti del comune e che probabilmente tratterrebbero qualche giovane in più qui a Galatina. Un modello sociale innovativo in cui i cittadini diventano sia produttori che fruitori di beni e servizi che soddisfano i fabbisogni della loro stessa comunità. Stiamo raccogliendo i bisogni che emergono dalla popolazione e, sempre di concerto con i cittadini e gli operatori del settore, proporremo le soluzioni idonee e realizzabili. Mi immagino al riguardo uno sforzo per produrre dei beni a marchio di Galatina ed iniziarne la commercializzazione.
Riqualificazione degli spazi
Quale occasione migliore per far convergere le suddette esigenze in un unico grande progetto, se non quella di (re)istituire un mercato coperto interamente devoluto all’agricoltura locale (di qualità). Un progetto di tali dimensioni necessita quindi di diverse competenze che la politica ha il ruolo di mettere all’opera. I finanziamenti per la realizzazione di queste idee sono oggi una realtà e vanno certamente sfruttati il prima possibile. E non mancano certamente gli spazi, oggi in disuso. La nuova PAC è inoltre orientata anche e soprattutto verso questi temi, altro punto a nostro favore. La riqualificazione del mercato coperto può essere al centro della nuova alleanza economica galatinese. In quegli spazi immagino non solo commercio di prodotti locali di alta qualità, ma anche intrattenimento, formazione, dialogo. Una sorta di Agorà dei tempi moderni.
Spazio ai giovani imprenditori
Se c’è una cosa per cui vale la pena combattere è che l’agricoltura, settore strategico numero uno, ritorni ad essere accessibile e attraente per i giovani. Dare spazio ai giovani imprenditori del settore, e ce ne sono, significa permettere il tanto atteso ricambio generazionale, creare la possibilità di nuovi impieghi, ampliare lo sguardo della comunità intera verso le tendenze future del settore (penso all’agricoltura di precisione, alla 4.0, oppure ancora all’idroponica, all’acquaponica, ecc..) delle quali si parla poco e si realizza ancora meno. In questo i giovani sono la nostra più grande risorsa. Ad essi l’onere di collegare il passato e il futuro, con la giusta collaborazione di tutti.
Eventi e valorizzazione
Tutta la comunità sarà chiamata a contribuire a questa nuova alleanza. L’organizzazione di eventi come sagre e fiere è di focale importanza nella valorizzazione dei prodotti locali, con attenzione non solo quelli certificati, ma anche ai molteplici prodotti con grande potenziale e non ancora ben valorizzati. Eventi tematici sui diversi prodotti permetterebbero non solo di portare lustro e riconoscimento verso gli stessi produttori, che con costanza e sacrificio garantiscono qualità e tradizione (mi viene da pensare alla patata Sieglinde, che è uno tra mille esempi), ma anche e soprattutto di destagionalizzare il turismo galatinese o quanto meno dilatare il più possibile la stagione agri-turistica. Partire dunque dal dialogo aperto, moderato, efficace e produttivo tra tutte la parti coinvolte, con la volontà comune di riportare la Galatina rurale allo splendore di un tempo, questa è la mia proposta che nasce come sempre da quel tipo di amministrazione che ho in mente, l’amministrazione di iniziativa!