Finanziati con quasi 82 milioni di euro 8 progetti presentati dai consorzi di bonifica della Puglia
15 Novembre 2022Finanziati con quasi 82 milioni di euro 8 progetti, presentati dai consorzi di bonifica della Puglia, di cui 6 dal Consorzio della Capitanata, risorse vitali per innovare le reti, ammodernare e rendere più efficiente l’infrastrutturazione, nell’anno più caldo e siccitoso di sempre. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in relazione all’elenco degli 8 progetti ammessi a finanziamento dal Ministero delle Politiche Agricole, di cui 6 presentati dal Consorzio di Bonifica della Capitanata per un importo complessivo di 77,4 milioni di euro, 1 dal Gargano e 1 dallo Stornara e Tara di Taranto.
Gli interventi presentati dal consorzio di Bonifica della Capitanata riguardano l’ammodernamento e l’efficientamento del comprensorio irriguo Sinistra-Ofanto, l’adeguamento migliorativo delle vasche di compenso e dei sistemi irrigui del comprensorio irriguo Nord Fortore e delle tratte di 5 distretti irrigui con arterie ad alta intensità di traffico, oltre alla minimizzazione delle perdite idriche del canale adduttore del tavoliere nell’impianto irriguo del sud Fortore, mentre il Consorzio del Gargano ha presentato un progetto con un ammontare di 2 milioni di euro, utile all’ammodernamento degli impianti irrigui consortili. Il Consorzio commissariato Stornara e Tara di Taranto ha presentato, invece, un progetto per 2 ,2 milioni di euro per interventi di manutenzione straordinaria per la messa in sicurezza delle torri di sconnessione della rete irrigua alimentata con le acque del fiume Sinni invasate a Monte Cotugno.
“Il Consorzio di Bonifica della Capitanata si conferma un esempio virtuoso e performante. Siamo convinti siano interventi vitali e decisivi a beneficio dell’agricoltura della Puglia che per affermarsi in termini competitivi nella crescita dell’ambiente e delle produzioni di qualità che la contraddistinguono, non può più prescindere dalla garanzia di un territorio non soggetto ad allagamenti, frane, smottamenti e dissesti, nonché dalla disponibilità di acqua nel momento in cui le coltivazioni ne hanno bisogno, nella quantità e qualità necessaria e ad un costo adeguato, ciò al fine anche, ed a volte soprattutto, di garantire quel paesaggio unico che costituisce” – afferma Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Foggia.
“Sono 230 su 257 i comuni pugliesi a rischio di dissesto idrogeologico e a pagarne i costi oltre ai cittadini residenti soprattutto nelle aree rurali, sono proprio le 11.692 imprese che operano su quei territori. Il rischio idrogeologico, con differente pericolosità idraulica e geomorfologica, riguarda il 100% dei comuni della BAT, il 95% dei territori di Brindisi e Foggia, il 90% dei comuni della provincia di Bari e l’81% dei comuni leccesi e sono 8.098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni – rileva Coldiretti Puglia –. Sono occasioni fondamentali per finanziare gli interventi idrici e di riassetto del territorio nei prossimi anni, opportunità da non perdere per ridisegnare la bonifica integrale in Puglia, dove sono drammatici gli effetti dell’incuria e delle mancate opere di bonifica sul territorio. Lo stesso dicasi per le opere irrigue di cui molte sono incomplete, spesso in stato precario, con perdite non più sostenibili e anche gli invasi realizzati hanno necessità di essere riqualificati, ampliati e resi idonei per una modera distribuzione sull’area regionale. Bisogna ripartire dalle incompiute come la diga del Pappadai in provincia di Taranto – aggiunge Coldiretti Puglia –, un’opera idraulica mai utilizzata e di fatto abbandonata, utile a convogliare le acque del Sinni per 20 miliardi di litri di acqua da utilizzare per uso potabile e irriguo, che una volta ultimata andrebbe a servire l’Alto Salento, ancora oggi irrigato esclusivamente con pozzi e autobotti; 80 progetti finanziati e non ancora completati. Il completamento delle opere di sistemazione idraulica e di conservazione del suolo nel bacino del torrente Vallona a protezione dell’area irrigua di San Nicandro garganico – ricorda Coldiretti Puglia – con inizio lavori a luglio 1991 interrotti a giugno 1993 e sul torrente Scarafone, con inizio lavori ad ottobre 1990 interrotti nel luglio 1992 in provincia di Foggia, Il completamento e la sistemazione del bacino Capo D’acqua ed utilizzo irriguo acque alte e del Serbatoio Tempa Bianca sul torrente Saglioccia, con lavori ultimati ma non collaudati perché difformi dal progetto. La definitiva concretizzazione di rapporti e accordi con la Regione Molise per la realizzazione di una condotta di 10 chilometri per drenare acqua dall’invaso del Liscione sul Biferno fino all’invaso di Occhito sul Fortore”.
Rispetto ai 4 Consorzi di Bonifica commissariati, Coldiretti Puglia ritiene urgente il cronoprogramma degli interventi, a partire dall’approvazione del Piano Generale di Bonifica, coinvolgendo le parti sociali, passando dalla realizzazione dei nuovi Piani di Classifica, con riparti degli oneri adeguatamente distribuiti su tutto il territorio e una più ampia platea di contribuenti, con una coerente applicazione dei tributi di bonifica connessi ai benefici che le opere di bonifica apportano agli immobili dei contribuenti, e che la regione vigili sulla loro corretta attribuzione, il superamento del peso debitorio sul sistema Consorzi commissariati e la risoluzione delle problematiche amministrative e finanziarie esistenti, la ripresa dei servizi di bonifica (lavori, investimenti) in modo da concretare e giustificare il pagamento degli oneri di bonifica, l’aggiornamento della classificazione e dei tributi per le imprese agricole presenti nelle aree colpite da Xylella, in cui dal 2014 persiste una permanete calamità che ha sconvolto gli assetti della produttività agricola, il completamento delle opere incompiute e la ripresa delle progettazioni idrauliche ed irrigue per mettere in sicurezza il nostro territorio per il prossimo futuro.
Si sono consolidate nel tempo nuove ed inevitabili esigenze di manutenzioni ordinarie straordinarie delle opere pubbliche di bonifica che non possono e non debbono essere scaricate sugli utenti i quali hanno, loro malgrado, subito nell’ultimo decennio innumerevoli danni per mancata manutenzione.
I Consorzi pugliesi devono garantire lo scolo di una superficie di oltre un milione di ettari (1.014.545); gestiscono circa 500 chilometri di argini; 265 briglie e sbarramenti per laminazione delle piene; 23 impianti idrovori; oltre 1.000 chilometri di canali (1.126); 9.360 ettari di forestazione. Nel settore irriguo i Consorzi pugliesi gestiscono una superficie servita da opere di irrigazione di oltre 210 mila ettari; 102 invasi e vasche di compenso; 24 impianti di sollevamento delle acque a uso irriguo; 560 chilometri di canali irrigui; circa 10.000 chilometri di condotte tubate, conclude Coldiretti Puglia.
“Il piano della Coldiretti sulle risorse idriche – conclude Coldiretti Puglia – punta alla transizione verde in modo da risparmiare il 30% di acqua per l’irrigazione, diminuire il rischio di alluvioni e frane, aumentare la sicurezza alimentare dell’Italia, garantire la disponibilità idrica in caso di incendi, migliorare il valore paesaggistico dei territori e garantire adeguati stoccaggi per le produzioni idroelettriche green in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni dell’UE per il 2030”.