Si riapre il dibattito sulla Città Policentrica e sull’idea di aggregazione territoriale
23 Gennaio 2023Gerardo Filippo, ex sindaco e attuale consigliere comunale di Aradeo, riapre il dibattito sulla Città Policentrica. Lo fa rilanciando, a mezzo stampa, l’idea dell’aggregazione territoriale come efficace modello di programmazione strategica per le aree omogenee della nostra provincia.
Il dibattito si era sviluppato nell’estate del 2021 con una serie di articoli a firma di diversi sindaci, amministratori locali, presidente della provincia, imprenditori, docenti universitari. Si tennero anche alcuni convegni qualificati e partecipati che evidenziarono l’efficacia di un modello già sperimentato in passato con significativi risultati, ma anche la necessità di rivisitare le modalità di approccio alle forme aggregative tra territori omogenei, senza tralasciare il coinvolgimento con il partenariato istituzionale, sociale, imprenditoriale, culturale e accademico.
“Quel dibattito si è sopito nel tempo fondamentalmente per due ordini di ragioni che – dichiara Gerardo Filippo –riguardano, da un lato, la carenza di Provincia e Regione nell’azione volta a favorire, promuovere e, in un certo senso, governare i modelli aggregativi, anche attraverso strumenti normativi veramente efficaci; dall’altro dall’atteggiamento di sindaci e amministrazioni locali più interessati a perseguire singoli interventi puntuali piuttosto che ricercare intese sovracomunali, forse per la preoccupazione di dover rinunciare a pezzi di sovranità. In realtà il modello di Città Policentrica – prosegue Filippo – non incide direttamente sulla sovranità intesa come forma di gestione. Questa viene definita dagli strumenti che si utilizzano per dare attuazione ai programmi condivisi (convenzioni, accordi di programma, consorzi, gestione delle stazioni appaltanti ecc.). Quello che diventa fondamentale, secondo il modello auspicato, è la programmazione condivisa della strategia di sviluppo di una più grande area territoriale che cresce assieme alle singole realtà che la compongono”.
Ci si augura che a questa nuova presa di posizione possano seguire le opportune iniziative per riannodare il filo di un dibattito quanto mai necessario.