La storia di Roky. Il cucciolo di pastore tedesco ha finalmente una famiglia
12 Agosto 2023Oggi, 12 agosto, Giornata mondiale contro la crudeltà verso gli animali la Questura di Lecce è orgogliosa di comunicare che il cucciolo Roky ha finalmente una famiglia che si può prendere cura di lui.
Nel febbraio 2015, grazie alla segnalazione di alcuni cittadini giunta sul 113, gli agenti della Sezione Volanti della Polizia di Stato intervenivano per un caso di maltrattamento in un’abitazione del centro di Lecce.
La “parte offesa” questa volta era un cucciolo di pastore tedesco di pochi mesi di nome Roky. Il povero animale si presentava agli agenti tremante e impaurito con delle vistose ferite sul corpo, che il veterinario, fatto intervenire sul posto, associava ai maltrattamenti segnalati. Per tali motivi, gli agenti delle Volanti denunciavano il proprietario per il reato di maltrattamento, e il cane, sottoposto a sequestro, veniva ricoverato presso il canile municipale per essere curato.
Dopo il primo intervento, gli operatori della Polizia Giudiziaria della Sezione Volanti, procedevano ad una attività di indagine documentando la notizia di reato con le dichiarazioni di alcuni testimoni e acquisendo video che comprovavano i maltrattamenti.
Grazie a questa attività, oltre alla convalida del sequestro dell’animale, l’indagato è stato condannato per il reato commesso con sentenza divenuta definitiva nell’aprile del 2023 con la confisca del cane.
Mentre il processo al suo aguzzino procedeva nel suo iter giudiziario, il cucciolo Roky ormai guarito e in gran forma dopo un periodo passato nel canile, nel 2018 veniva affidato momentaneamente al sig. Antonio che cercava un cucciolo per i propri nipoti.
A dire del sig. Antonio, convocato in Questura per la notifica della confisca dell’animale, sin da subito Roky era diventato “uno di famiglia” per la gioia dei suoi nipoti e della anziana madre, pertanto, appresa la notizia della confisca ne richiedeva l’affidamento definitivo.
Così, gli agenti della Sezione Volanti, dopo aver accertato lo stato di salute e le perfette condizioni di vita dell’animale, comunicavano al Giudice la richiesta di affido definitivo che, per la felicità della famiglia di Antonio, autorizzava in pochi giorni.
Purtroppo, non è così raro apprendere che, ancora oggi, c’è chi maltratta gli animali, lasciandoli in macchina con i finestrini chiusi o abbandonandoli in autostrada, picchiandoli, prendendoli a bastonate, tenendoli imprigionati in spazi piccoli. Se si è testimoni di un maltrattamento chiamare sempre le Forze dell’Ordine.