Provvedimento Daspo a quattro tifosi responsabili di disordini avvenuti allo stadio
29 Settembre 2023Gli agenti del Commissariato di P.S. di Nardò hanno notificato quattro provvedimenti di D.A.SPO ossia “divieti di accedere alle manifestazioni sportive” (1 per otto anni – 2 per tre anni e 1 per un anno), messi dal Questore della Provincia di Lecce, a quattro tifosi neretini, due dei quali già daspati per altri fatti) ritenuti responsabili dei disordini avvenuti in occasione dell’incontro di calcio “amichevole” tra la squadra del Nardò e quella di Ugento, in cui hanno partecipato, tra gli altri, circa 200 tifosi neretini.
Il 19 agosto 2023, durante l’amichevole, dopo un’azione di gioco violenta tra le due squadre, nasceva una lite tra due calciatori che, con effetto domino, coinvolgeva tutti gli altri giocatori e i dirigenti sportivi.
Nella circostanza, alcuni tifosi facinorosi del Nardò, dopo aver invaso il campo, si tuffavano nei tafferugli, sferrando calci e pugni, e qualcuno, usando la cinghia dei pantaloni, anche frustate ai danni dei giocatori ugentini.
Così, alcuni calciatori, spaventati dalla furia dei suddetti tifosi, scavalcando pericolosamente il muro di cinta dello stadio, fuggivano nelle vie cittadine per trovare rifugio in alcune abitazioni. In un caso particolare, un calciatore, per scampare al pericolo, raggiungeva in autostop la città di Taviano.
Per contenere i disordini venivano inviate diverse volanti della Polizia di Stato che sedavano gli animi e identificavano i presenti. Le indagini svolte dagli agenti dal Commissariato di P.S. di Nardò, attraverso la visione delle immagini girate durante l’incontro e i tafferugli, permettevano di individuare i quattro responsabili che all’epoca dei fatti sono stati denunciati per scavalcamento e invasione di campo.
La successiva istruttoria della Divisione Anticrimine della Questura di Lecce ha portato all’emissione da parte del Questore di Lecce dei provvedimenti di DASPO a carico dei 4 soggetti, con durata da 1 a 8 anni, differenziata in base alla gravità e alla reiterazione delle condotte da parte delle persone individuate, in quanto, attraverso il loro comportamento hanno messo in pericolo l’ordine e la sicurezza pubblica.