Al via “OFF – Otranto Film Festival”, diretto dall’attrice e regista Stefania Rocca
29 Ottobre 2023Da lunedì 30 ottobre a sabato 4 novembre si svolge a Otranto, in provincia di Lecce, la quattordicesima edizione di OFF – Otranto Film Festival, diretta dall’attrice e regista Stefania Rocca. Ogni anno la manifestazione accoglie in uno dei Borghi più belli d’Italia registi, attori, artisti, produttori del panorama artistico nazionale e internazionale per una settimana dedicata all’intrattenimento, alla condivisione e al dibattito sul cinema indipendente e d’autore. Oltre a una ricca programmazione di lungometraggi, documentari e corti, la manifestazione accoglie eventi speciali, tra live set, installazioni video, presentazioni e musica all’interno del Castello Aragonese. Tra le attività anche una winter school dedicata ai mestieri del cinema e un contest ‘Back to talent’, esito di una call lanciata su tutto il territorio nazionale per aspiranti autori di colonne sonore.
Otranto come luogo di incontro quindi tra giovani leve e nomi riconosciuti della scena cinematografica internazionale: tra gli ospiti della manifestazione Mike Figgis, regista e sceneggiatore, candidato Premio Oscar per il film Via da Las Vegas e Presidente della giuria del concorso insieme a Vladimir Aleksic (attore), Maja Todorović (sceneggiatrice), Marta Savina (regista e sceneggiatrice), Ignazio Oliva (attore), Giorgio Magliulo (attore, regista e produttore). Inoltre da lunedì 30 a martedì 31 ottobre il festival ospita un focus dedicato al mercato e alle potenzialità del territorio regionale in campo cinematografico con Apulia Film Forum – Euro Mediterraneo.
OFF – Otranto Film Festival, da sempre legato ai valori dell’accoglienza e dell’inclusività, anche quest’anno è accompagnato da una parola chiave che riflette l’attualità dei tempi riassumendo la proposta culturale della manifestazione. Il tema scelto da Stefania Rocca per l’edizione 2023 è ‘Relation’s Waves’, un’immagine poetica – chiaro riferimento al paesaggio marino che incornicia il borgo – che rispecchia le relazioni sociali e le difficoltà che scaturiscano nei rapporti con gli altri. Attraverso lo sguardo e le visioni di registi e artiste invitate, nella programmazione di OFF il pubblico può rivivere sul grande schermo allestito nel fossato del Castello Aragonese una grande varietà di storie ed emozioni. Non a caso il festival si svolge durante la settimana dedicata storicamente alla celebrazione del passaggio tra la vita e la morte, accogliendo eventi e una selezione di opere cinematografiche a tema.
“Il festival di Otranto è nato come un momento di socializzazione, di grande partecipazione e contatto non soltanto tra gli addetti o gli appassionati, ma con tutte le persone che hanno voglia di esserci – spiega Stefania Rocca -. Vuole essere un festival di emozione oltre che di divertimento. Come sempre il tema del festival mi viene suggerito dal luogo. Il mare che circonda Otranto che batte sulle rocce scandisce il tempo e può essere fonte di serenità o paura ma sempre di vitalità. Quale miglior similitudine con le relazioni? In un periodo in cui l’aspetto fondamentale della condizione umana è cercare di esprimersi ed essere riconosciuti e apprezzati per quello che si è veramente, vincendo la paura del giudizio o del rifiuto, mi sembrava opportuno riflettere attraverso film che raccontano i diversi modi di relazionarsi. Quando le persone sono incoraggiate ad abbracciare e celebrare le loro qualità, si favorisce un ambiente di creatività, flessibile ed aperto. Ci si distacca dall’omologazione che soffoca l’innovazione e questo inevitabilmente crea altre forme relazionali, cambiando il modo di vivere i legami interpersonali e con l’ambiente. Abbandonandosi a quell’onda che tutto accoglie e tutto rigenera!”.
Nucleo principale del programma si conferma la competizione cinematografica. Il festival si apre con Anatomia di una caduta, della regista Justine Triet, inquieto racconto sulle relazioni familiari, vincitore della Palma d’oro alla 76esima edizione del Festival di Cannes e campione di incassi in Francia. Continua con Close di Lukas Dhont, autore già premiato al Festival di Otranto nel 2019, che in quest’opera affronta il tema dell’identità sessuale e dei condizionamenti sociali attraverso l’amicizia tra due ragazzi, alla soglia dell’adolescenza. Il tema dell’identità è al centro di Sirin, esordio dietro la macchina da presa del montenegrino Senad Sahmanovic, singolare e denso ritorno alle origini della protagonista Natali in lotta col suo passato.
Tra le opere straniere si segnala anche Safe Space, opera prima del regista croato Juraj Lerotić, Un evento traumatico, come un tentato suicidio, crea una spaccatura nella vita quotidiana di una famiglia. La trama del film è ispirata dalle vicende biografiche del film-maker, che nella pellicola interpreta sé stesso. Sono ambientati in Spagna Cinco Lobitos, primo lungometraggio di Alauda Ruiz de Azúa, che analizza il rapporto madre-figlia in un film intimo e delicato; e Te estoy amando locamente di Alejandro Marín, una storia incentrata su Reme, madre fortemente tradizionalista che, alla fine degli anni Settanta in Andalusia, viene coinvolta in prima persona nel movimento LGTBQ+ per amore del figlio.
Mescola realtà e finzione Wolf and Dog della portoghese Claudia Varejão, che presenta una serie di coppie oltre le convenzioni sociali. Tra gli italiani in gara, Oltre il confine del pugliese Alessandro Valenti che attraverso il linguaggio della favola porta sullo schermo un viaggio verso la salvezza, visto con gli occhi di due fratelli, protagonisti di questo film già vincitore del Montréal Film Festival; e Anna di Marco Amenta, ritratto di una donna dal carattere indomito, ispirato da una storia vera ambientata in Sardegna, che affronta il tema della resistenza alle ingiustizie e al potere. Il film è stato presentato a settembre nella sezione Notti veneziane delle Giornate degli Autori del Festival del Cinema di Venezia.
I film concorrono per le categorie Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Sceneggiatura, Miglior Attore, Miglior Attrice e Miglior colonna sonora. I premi sono disegnati da futuroRemoto di Gianni De Benedittis. La cerimonia di premiazione è in programma sabato 4 novembre alle 18.
Tra i film fuori concorso Strange way of life di Pedro Almodóvar, e per la sezione Fear in the fortress, Go Home di Luna Gualano e Night of The Living Dead di George Andrew Romero. Tra i documentari si segnala Un altro domani di Silvio Soldini, Tutto il Mondo Fuori di Ignazio Olivae The Fire within di Werner Herzog. In esclusiva del festival, la proiezione di un estratto di Sea Sisters, film in lavorazione di Brunella Filì.
Si riconferma anche quest’anno la formula della winter school dedicata ai mestieri del cinema. La formazione del festival si concentra quest’anno su “Tradurre per un festival”, corso di alta formazione che si tiene da giovedì 2 a sabato 4 novembre nella Sala Triangolare del Castello di Otranto su traduzione audiovisiva, accessibilità, sincronizzazione e traduzione dei sottotitoli. Docenti, Vittoria De Stefani e Gabriele Uzzo di SudTitles. Le masterclass sono realizzate in collaborazione con il Corso di Laurea Dams di Unisalento.
Il tema della musica per film è al centro della collaborazione tra OFF e HeArt, organizzazione nata con l’obiettivo di promuovere gli artisti di domani, dando loro la possibilità di esordire ed entrare in contatto con aziende e contesti di valore. Dopo aver lanciato un concorso aperto a tutti i musicisti e musiciste su scala nazionale, i giovani talenti selezionati da una giuria popolare e di professionisti, tra musicisti, direttori artistici e discografici, approdano sul palco del Castello di Otranto per suonare dal vivo le colonne sonore create ad hoc per il festival in un evento in calendario giovedì 2 novembre.
EVENTI SPECIALI
Il suono e l’immagine sono anche al centro del set musicale di Halina Rice, musicista e producer inglese, che per OFF si esibisce in un live cui arti visive, nuove tecnologie e paesaggi sonori si intersecano creando un’esperienza immersiva e vibrante nella notte di martedì 30 per la Halloween Edition del festival.
Non manca spazio all’approfondimento culturale: tra gli eventi speciali si segnalano le presentazioni di Parlando al Melograno di Antongiulio Sambati (Europa Edizioni), We all love Ennio Morricone di Luigi Caiola (Lab DFG), e l’anteprima di Siamo stelle che brillano di Vittoria Schisano e Alessio Piccirillo (La Corte Editore).
Il festival si chiude sabato 4 novembre con L’arte della felicità di Antonio Fresa, un concerto che raccoglie composizioni originali ispirate alle emozioni, esplorandole nei loro risvolti psicologici, sociali, artistici.