“Non potevano votare a favore. Non potevano legittimare il nostro buon operato”

“Non potevano votare a favore. Non potevano legittimare il nostro buon operato”

30 Novembre 2023 0 Di Redazione

“È vero che la politica ci ha abituati a sentir dire e fare tutto ed il contrario di tutto, ma stavolta crediamo che qualcuno abbia davvero esagerato. Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale abbiamo assistito all’abbandono della seduta da parte dei consiglieri di minoranza, eccezion fatta per il Consigliere Antonaci, giustificata, a loro dire, da comunicazioni del sindaco aventi ad oggetto giudizi e considerazioni scomode nei confronti dell’operato dell’ex assessore ai Lavori Pubblici, ed ora Consigliere di minoranza, Loredana Tundo” – scrivono in una nota Pierluigi Mandorino e Massimo Sparapane del gruppo Avanti insieme per Galatina.

“Come se qualcuno fosse intoccabile o come se l’operato di qualcuno fosse insindacabile pena la gogna mediatica. Cosa che puntualmente sta avvenendo in queste ore. Sin dal nostro insediamento siamo stati oggetto di attacchi costanti da parte di una macchina del fango organizzata ad arte che dilaga sui social, sui siti di informazione ed in piazza. Molto spesso al sol fine di denigrare Fabio Vergine, non il sindaco, reo di aver trionfato nelle ultime elezioni amministrative rompendo di fatto un sistema consolidato di cui la città non ne poteva più – spiegano i due consiglieri -. Una colpa troppo grave questa al punto che la ‘vendetta politica’ nei suoi e nei nostri confronti per qualcuno risulta più importante dei progetti di sviluppo che stiamo approvando nell’interesse della nostra città e che vedono finalmente luce grazie soprattutto alla capacità gestionale e manageriale del nostro sindaco. Molti di questi progetti, non a caso, erano presenti all’ordine del giorno dell’ultimo Consiglio comunale: un finanziamento di oltre un milione di euro per la realizzazione di una stazione di Posta presso il primo piano dell’immobile di via Piemonte che ospitava l’Istituto Tecnico Commerciale, il progetto di piano attuativo della zona D4 di Collemeto, la realizzazione del percorso pedonale protetto che collega Noha al cimitero, l’istituzione del Garante delle persone con disabilità. Non potevano votare a favore, diciamocelo. Non potevano legittimare il buon operato del ‘nemico’. Un abbandono scenico è stata la loro strategia per uscire dall’imbarazzo. Perché se è vero che a volte il dibattito è acceso, allo stesso tempo non possiamo scivolare nell’ipocrisia di chi giustifica la durezza dei toni solo quando vengono utilizzati a proprio piacimento contro gli altri ma aspramente criticati quando tornano indietro come boomerang. La durezza dei toni fa parte del dibattito politico ed i nostri illustri predecessori che hanno avuto l’onere e l’onore di amministrare la nostra città ce lo insegnano. Un’ipocrisia che assumere contorni ancora più imbarazzanti nel momento in cui questi stessi Consiglieri disertori decidono di convocare un’improbabile conferenza stampa per esporre di fatto gli interventi che avrebbero dovuto fare nella sede più consona, il Consiglio comunale, piuttosto che spiegare il perché dell’abbandono. Prendiamo atto allora che c’è una classe dirigente che rispetta la Politica, quella con la P maiuscola, e la esercita seppur duramente nelle sedi istituzionali e un’altra chi invece la esercita in un bar, senza contraddittorio. Ad ogni modo – dicono ancora Mandorino e Sparapane – non sappiamo se l’abbandono dell’aula fosse organizzato o meno. Quello che invece abbiamo ben compreso, con non poca sorpresa, è che i Consiglieri in questione hanno di fatto consegnato la leadership del loro gruppo di minoranza a Loredana Tundo. Tutto ci saremmo aspettati meno che vedere la ‘secchiona’ della politica galatinese, quella che si dà i voti da sola definendosi ‘brava’ e ‘preparata’, mettersi al seguito e diventare sostenitrice e fiancheggiatrice dell’ex assessore ai Lavori Pubblici. Uno spettacolo, questo, per cui vale davvero la pena pagare il prezzo del biglietto”.

 

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