Settore agrumicolo: via libera ai contributi per le aziende pugliesi danneggiate dall’invasione di virus
21 Gennaio 2024Via libera ai contributi per le aziende danneggiate dalla ‘Tristeza’ degli agrumi e dal malsecco, dopo l’allarme per l’invasione in Puglia di virus e patogeni alieni che causano danni nei campi distruggendo le coltivazioni. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in riferimento alle istruzioni operative dell’Agea per richiedere i contributi a beneficio delle imprese del settore agrumicolo, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del Masaf con le modalità di concessione degli aiuti.
La tristezza del agrumi (Citrus tristeza virus) è un virus originario del sud-est asiatico mentre il mal secco (Plenodomus tracheiphilus) fu osservato per la prima volta nel 1834 in Grecia, nelle isole dell’Egeo, anche se si ritiene abbia origine in Asia centrale, malattie che con i cambiamenti climatici divengono sempre più aggressive.
“Con i contributi si possono finanziare espianto e reimpianto di agrumeti danneggiati gravemente dalle fitopatie, impianti antigrandine finalizzati alla protezione delle colture che siano state colpite dal malsecco degli agrumi, adozione di tecniche di potatura finalizzate a evitare la diffusione del patogeno del malsecco degli agrumi sulle piante sane – rendo noto la Coldiretti Puglia – . Gli interventi dovranno ripristinare il potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali, da circostanze eccezionali o eventi climatici avversi assimilabili a calamità naturali, da epizoozie e organismi nocivi ai vegetali o da animali protetti e prevenire e mitigare il rischio di danni arrecati da tali fattori. Gli importi stabiliti per impianto riferiti ad 1 ettaro sono fino ad un massimo ammissibile di 2.428 euro, per impianto e preparazione del terreno di 2.650 euro, per la messa in opera degli astoni 3.000 euro ( numero medio di 600 piante ogni 10.000 mq di superficie), per il materiale vivaistico 4.200 euro”.
Per la campagna 2023 l’aiuto è pari a 9.822,40 euro a ettaro per espianto/reimpianto di agrumeti danneggiati gravemente dalle fitopatie; 9.446,40 euro per ettaro per impianti antigrandine senza struttura portante e 18.439,20 euro con struttura portante specifica e 2.116,50 euro/ettaro per le tecniche di potatura pari a 4,23 euro per pianta.
“Le importazioni dall’estero di agrumi con foglia senza che siano accompagnate da regolare passaporto verde hanno causato la rapida diffusione di patologie che hanno attaccato il patrimonio arboreo e produttivo made in Italy – denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo -. Ciò espone il nostro territorio agli attacchi da parte di virus alieni, come la ‘tristeza’ degli agrumi, che arrivano da noi a causa delle ‘barriere colabrodo’ dell’UE che non controlla il materiale vegetale in entrata”.
Sotto accusa è il sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere colabrodo che hanno lasciato passare materiale vegetale infetto e parassiti vari. Una politica europea troppo permissiva che consente l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell’Ue senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati con estenuanti negoziati e dossier che durano anni e che affrontano un prodotto alla volta. Per effetto dei cambiamenti climatici e della globalizzazione si moltiplica l’arrivo di virus e insetti che provocano stragi nelle coltivazioni e per questo serve un cambio di passo nelle misure di prevenzione e di intervento sia a livello comunitario che nazionale anche con l’avvio di una apposita task force. Ma i cambiamenti climatici impongono una nuova sfida per le imprese agricole che richiede un impegno delle Istituzioni per accompagnare innovazione dall’agricoltura 4.0 con droni, robot e satelliti fino alla nuova genetica green no ogm alla quale la Commissione Europea, anche grazie al pressing di Coldiretti, sta finalmente aprendo le porte.