I Commissione: audizioni su nuovo ospedale Sud Salento e spesa fondi per interventi
26 Gennaio 2021La necessità o meno di assoggettare alla VAS il progetto per la realizzazione del nuovo ospedale del Sud Salento previsto tra Maglie e Melpignano, è stata oggetto dei lavori della Commissione bilancio e programmazione presieduta da Fabiano Amati. Lo scopo principale dell’audizione del dirigente della Sezione autorizzazioni ambientali, alla presenza del direttore generale dell’Asl di Lecce, del RUP dell’Asl LE e del direttore di ASSET, era quello di trovare una soluzione che non lasciasse residui di incomprensioni, considerata l’urgenza di approdare alla pubblicazione della gara per la progettazione definitiva esecutiva dell’opera. Questo in virtù della nota inviata dal Dipartimento mobilità all’Asl di Lecce, in cui era espressamente richiesta la procedura della VAS contrariamente al parere già espresso nel merito da ASSET, secondo cui trattandosi di opere puntuali non si è tenuti a proseguire a VAS.
Le motivazioni di tale richiesta sono state illustrate dalla dirigente della Sezione autorizzazioni ambientali Antonella Riccio, la quale ha segnalato come riferimenti normativi che inducono alla VAS l’art. 12 del decreto legge 152 del 2006 ed il Regolamento regionale n. 18 del 2013 (art. 7 comma 6), ritenendoli elementi ostativi.
A questo punto è emersa l’opportunità espressa dal direttore dell’Agenzia Asset Elio Sannicandro di ricorrere quanto prima alla revisione e aggiornamento del Regolamento regionale, ritenuto di gran lunga superato dal subentrato decreto semplificazioni, che però purtroppo viene ancora considerato come norma di riferimento.
Di procedura anomala ha parlato il RUP dell’Asl di LE, in riferimento al fatto che successivamente alla conferenza di servizi, ritenuta la sede ufficiale in cui emettere qualsiasi tipo di parere, la Sezione ambientale abbia inviato con nota le proprie obiezioni.
Di fatto, in conclusione dei lavori sul punto, il direttore generale dell’Asl di Lecce Rodolfo Rollo, cogliendo l’invito del direttore Sannicandro a procedere con la gara per la progettazione, in attesa della riapprovazione del Regolamento regionale, ha confermato la sua volontà di far approdare quanto prima la pubblicazione del bando.
I lavori della Commissione sono proseguiti con l’audizione dei direttori generali delle Asl Bari, Brindisi e BAT e del dirigente della Sezione risorse tecnologiche e strumentali in merito ai fondi ex art. 20 della legge 67/1988, che prevede l’esecuzione di un programma pluriennale di interventi in materia di ristrutturazione edilizia, di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico. Lo scopo dell’audizione era quello di far spendere rapidamente le somme che non state ancora spese, finanziate con gli accordi di programma deliberati dalla Giunta regionale, (l’ultimo risale ad agosto 2019), contenenti il finanziamento degli interventi di ammodernamento e riqualificazione del SSR.
Per l’Asl di Bari è intervenuto il direttore amministrativo Gianluca Capochiani, il quale ha fatto riferimento ai lavori effettuati all’ospedale Di Venere il cui importo finanziato era di 20 milioni di euro ed è stato speso tutto; all’ospedale San Paolo era stato destinato un quadro economico di quasi 20 milioni di euro e altri 2 milioni per opere complementari e anche in questo caso è stato speso tutto; all’ospedale di Molfetta dove il quadro finanziario era di 6 milioni e 200 mila euro di cui rimangono da spendere ancora oltre il 50 per cento delle somme a causa di un contenzioso in corso, la cui sentenza pare sia prossima.
L’Asl di Brindisi, alla luce di quanto ha relazionato il direttore generale Giuseppe Pasqualone, avverte fortemente il bisogno di riprogrammare l’utilizzo delle somme destinate che ammontano a 15 milioni di euro e che sono ferme da diversi anni. Si tratterebbe di utilizzare per l’ospedale Perrino 8 milioni e 200 mila euro, che potrebbero essere utilizzati ai fini di una riorganizzazione degli spazi e destinarli alla costruzione di un nuovo Day hospital di oncoematologia, un milione e 700 mila per la messa in sicurezza dell’ospedale di Francavilla Fontana, un milione e 700 mila per PTA di Ceglie Messapica.
Il direttore generale dell’Asl BAT Alessandro Delle Donne ha presentato la checklist riepilogativa dei lavori effettuati nelle diverse strutture sanitarie corredata dai relativi quadri economici. Per l’acquisto di strumenti tecnologici per il P.O. di Barletta sono stati assegnati 5 milioni di euro e residuano 420 mila euro che saranno in parte utilizzati per l’acquisto di apparecchiature per anestesia e ventilatori polmonari. A fronte di un milione di euro destinati per i lavori di adeguamento a norma del P.O. di Spinazzola sono residuati 196 mila euro. Per il completamento del P.O. di Andria, dei 13 milioni di euro rimane un residuo di 4 milioni e 900 mila euro che è stato impegnato per altri interventi di rifunzionalizzazione e adeguamento a norma delle Unità operative di pediatria e neurochirurgia. Altri 800 mila euro sono stati impegnati e spesi per l’acquisto di TAC per l’ospedale di Andria. Per la messa a norma del P.O. di Canosa dei due milioni messi a disposizione residuano appena 21 mila euro. Ed infine per la ristrutturazione degli ospedali di Bisceglie e di Trani sono stati spesi rispettivamente 4 milioni e mezzo e 3 milioni e 800 mila euro.
Al fine di sapere se il riepilogo delle somme e residui è corrispondente agli atti predisposti dalla Regione, è intervenuto il dirigente regionale della Sezione risorse tecnologiche e strumentali Benedetto Giovanni Pacifico, il quale ha ammesso che c’è allineamento tra i dati forniti dalle Asl e quelli in possesso dalla struttura regionale ed ha chiarito che per l’utilizzo di qualunque economia residuata dovrà essere utilizzata la formula di accordo stralcio per una determinata opera, altrimenti significherebbe ricorrere ad una riprogrammazione, per la quale dovranno intercorrere dai due ai tre anni prima di ottenere il via dal Ministero.