Coldiretti Puglia: “Dieta mediterranea. Balzo export dei prodotti simbolo della Puglia”
30 Maggio 2024Balzo dell’export dei prodotti agricoli made in Puglia, trainato dai prodotti simbolo della Dieta Mediterranea come olio extravergine (+25%), ortofrutta (+18%) e pasta (+10%) sul podio dei prodotti pugliesi più venduti all’estero. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia sui dati Istat sul commercio estero relativi al 2023 dei prodotti agricoli rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
“Deve essere prioritario nei primi mesi della nuova legislatura europea arrivare ad un nuovo regolamento che introduca l’obbligo di indicazione dell’origine su tutte le confezioni dei cibi e di superare la regola dell’ultima trasformazione nel codice doganale sull’origine dei cibi – rileva Coldiretti Puglia -. Politiche surreali, fatte di obiettivi irrealizzabili e scelte che non hanno migliorato la sostenibilità ma hanno solo creato apprensione e difficoltà alle imprese agricole. I cittadini europei hanno il diritto di conoscere l’origine di tutti gli alimenti che portano a tavola. La nuova Unione che uscirà dalle urne di giugno è chiamata anche ad assicurare maggiore trasparenza su quanto i suoi cittadini portano in tavola, sostenendo la proposta di legge europea promossa dalla Coldiretti per introdurre l’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta su tutti i cibi in commercio. Occorre dire basta alla concorrenza sleale dei Paesi terzi ed introdurre con decisione il principio di reciprocità per fare in modo che tutti i prodotti che entrano nell’Unione rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno. Serve un cambio di passo anche sui controlli sui residui negli alimenti importati per difendere la salute dei cittadini – insiste Coldiretti Puglia -. Questo anche alla luce degli accordi di libero scambio in discussione come il Mercosur che penalizzerebbero agricoltori e cittadini europei. In Italia nel 2023 ad esempio sono più che raddoppiate, per un totale di ben oltre il miliardo di chili, le importazioni di grano dal Canada trattato in preraccolta con glifosate secondo modalità da noi vietate. La Dieta Mediterranea ha vinto la sfida mondiale anche nel 2024, spingendo la candidatura a patrimonio Unesco della cucina italiana che si basa proprio sullo stile alimentare studiato per la prima volta dallo scienziato americano Ancel Keys, sulla base del best diets ranking elaborato dai media statunitense U.S. News & World’s Report’s, noto a livello globale per la redazione di classifiche e consigli per i consumatori. La dieta mediterranea ha vinto la sfida tra 30 diverse alternative con un punteggio dell’85,1% seguita sul podio da quella dash contro l’ipertensione che si classifica seconda e la mind che previene e riduce il declino cognitivo. Al quarto posto la dieta Mayo un programma di 12 settimane che punta sulle proteine ed esclude i farinacei e quinta classificata la dieta flexariana, un modo flessibile di alimentarsi. Un successo determinato anche dal fatto che è fra le più facili da seguire, adatta alle famiglie, semplice da organizzare con alimenti di base, incoraggia un consumo moderato di grassi sani, come l’olio extravergine d’oliva, e scoraggia i grassi malsani, come i grassi saturi, con meno del 30% circa delle calorie totali provenienti dai grassi ed è adatta a chi segue prescrizioni religiose halal o kosher. La dieta mediterranea – continua la Coldiretti – è anche salutare per il cuore ed è stata associata a una riduzione della pressione sanguigna, del colesterolo e del peso corporeo, nonché a migliori risultati di salute cardiovascolare e tassi inferiori di malattie cardiache e ictus. L’abbondanza di frutti di mare ricchi di nutrienti, noci, semi, olio extravergine, fagioli, verdure a foglia verde e cereali integrali nella dieta mediterranea vanta anche molti benefici per il cervello. Gli antociani in bacche, vino e cavolo rosso sono considerati particolarmente benefici per la salute. Si tratta dunque – conclude la Coldiretti – di una risposta anche ai tentativi di mettere sotto accusa sue componenti base come il vino per promuovere una dieta alimentare unica fondata su cibi ultraprocessati od ottenuti addirittura in laboratorio”.