Un’analisi del voto a Galatina. Antonio Antonaci annuncia l’adesione al M5S

Un’analisi del voto a Galatina. Antonio Antonaci annuncia l’adesione al M5S

11 Giugno 2024 Off Di Redazione

È vero, come si prospettava, il voto per le Europee, questa volta, ha avuto un grande significato politico, a livello nazionale e sovranazionale, basti pensare a Francia e Germania. Altri dibatteranno su questo, noi proviamo, nella nostra piccola realtà cittadina, a fare un’analisi di questo voto, per nulla semplice, per scoprire che anche a Galatina, con un po’ di ragionamento, il valore politico di queste elezioni lo possiamo intravedere.

L’affluenza alle urne è stata bassa come nel resto d’Italia, ma il ragionamento politico che si può fare non è inficiato da questo; d’altronde, il popolo che va a votare batte le carte e gli altri si adeguano, così è.

Partiamo dal centrodestra, nella nostra disamina. Fratelli d’Italia, o meglio, il ciclone “Giorgia” raccoglie il 23,53% contro il 14,73% della Lega del sen. Marti che, nonostante la sua presenza territoriale e l’appoggio di buona parte di maggioranza e Giunta del sindaco Vergine e di qualcuno dell’opposizione, non viene eletto. C’è poi il 5,63% di Forza Italia, che è un gran risultato per un partito che, di fatto, non esiste nella nostra città e che sicuramente è dovuto, un po’ come per Giorgia Meloni, all’appeal mediatico di Antonio Tajani e alla nostalgia di “Silvio”.
Nel complesso, tutte e tre le forze di centrodestra totalizzano il 43,89%.

Passiamo al centrosinistra.

Diciamo subito che è De Caro, non il PD, a raggiungere il 30,01%. È ben nota, infatti, l’enorme “coalizione” che si è riunita attorno e a sostegno della candidatura alle Europee del bravo sindaco di Bari. De Caro non è stato proposto solo dal PD galatinese “ufficiale”, ma anche dal Presidente del Consiglio comunale Francesco Sabato, in forza alla maggioranza del sindaco Vergine; da altri importanti esponenti regionali del PD, che pure hanno rappresentanza nella maggioranza del sindaco Vergine; poi, dalla parte diametralmente opposta dal “Movimento Con” di Loredana Tundo, intransigente oppositrice dell’amministrazione Vergine e poi ancora, a Noha, dall’avvocato Daniela Sindaco, prima dei non eletti in una lista della coalizione di Vergine ed elemento di spicco della politica nostrana. Insomma tutti, tutti insieme appassionatamente per Antonio De Caro. Credo allora che, aldilà dei legittimi entusiasmi dei rappresentanti di sezione, non si possa parlare di “PD prima forza politica a Galatina”, ma dell’exploit di un candidato del PD, votato a Galatina da più parti, anche molto lontane tra loro. È un particolarissimo caso limite, è ovvio, ma è così.

Veniamo al Movimento 5 Stelle.

A Galatina si registra, in controtendenza con il dato nazionale, un risultato assolutamente positivo dal punto di vista numerico: il 14,45%, ma addirittura sorprendente dal punto di vista politico. Il M5S di Galatina è appena nato nella sua organizzazione e nel suo nuovo “organigramma” cittadino; ha avuto i natali un mese addietro con la costituzione del nuovo Gruppo Territoriale di Galatina e quindi si è appena strutturato in questa città.

Questo gruppo, di cui io faccio parte, ha ottenuto, al suo primo appuntamento elettorale, ben 1206 voti dai cittadini galatinesi, che sono voti dati, questi si, al Movimento 5 Stelle di Galatina; e che hanno contribuito alla elezione di due dei tre candidati che il M5S di Galatina promuoveva.

Apparirà strano ai più sapere che il M5S elegge due pugliesi a differenza del PD che ne manda solo uno, De Caro; ciò avviene perché nei primi posti della lista per la circoscrizione sud del PD, tranne De Caro, sono tutti di altre regioni. Pertanto, tutti quei voti dati a De Caro dai pugliesi (e dai galatinesi) non hanno fatto altro che consentire la elezione di candidati PD non pugliesi. Non è stato così nel M5S che elegge Mario Furore e Valentina Palmisano rispettivamente di Foggia e Brindisi.

Si badi bene, poi, che è con quel 14,45% del M5S, che si va ad aggiungere al 30,01% della “coalizione” di Antonio De Caro, per un complessivo 44,46%, che il centrosinistra risulta maggioranza rispetto al centrodestra a Galatina. Senza, sarebbe stato il contrario.

Questa è la prima riflessione da fare, che è alla base del valore politico che hanno queste elezioni europee a Galatina. Infatti, anche considerando i modesti, ma pur utili risultati di Alleanza Verdi Sinistra e Azione, adesso il M5S e la “coalizione” di De Caro (ma non solo) possono cominciare ad intraprendere un ragionamento politico, di merito e prospettiva. Serio.

Il Movimento 5 Stelle adesso c’è e non solo c’è (c’era pure prima), ma costituisce, e sempre più costituirà, elemento cardine nella vita politica cittadina; perché è ormai, e sempre più sarà, formazione politica “di sostanza” la cui interlocuzione, da parte degli altri soggetti attori, risulterà ogni volta fondamentale e ineludibile.

Antonio Antonaci

 

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