“Premio Vrani” alla didattica “Studente-centrica” del prof. Daniele Manni
24 Luglio 2024Domenica scorsa a Borgagne ha avuto luogo la cerimonia di assegnazione del XXXII Premio Vrani, promosso e organizzato dal Circolo Culturale Ricreativo di Borgagne e sponsorizzato da APOL Lecce. Il Premio Vrani viene assegnato annualmente dal 1991 ai nativi del Salento che si sono distinti per la loro attività professionale, imprenditoriale, artistica, sportiva, religiosa e sociale.
Quest’anno, oltre alla ricercatrice Irene De Blasi, all’ex magistrato Elsa Valeria Mignone e all’imprenditore Damiano Reale, il XXXII Premio Vrani è stato assegnato anche a Daniele Manni, il docente leccese riconosciuto internazionalmente con premi ricevuti a Londra, Dubai e Nuova Delhi che ha ideato la Didattica Studente-centrica e che ha dedicato gli ultimi 20 anni della sua carriera all’Educazione all’Imprenditorialità degli studenti, sia presso il suo istituto “Galilei-Costa-Scarambone” che in altre scuole e academy del territorio.
La cerimonia di assegnazione del Premio è stata condotta da Stefania Dima e, dopo aver presentato la ricca storia del personaggio, ha chiamato il docente salentino sul palco e gli ha chiesto di raccontare al pubblico una sintesi della sua tecnica didattica innovativa. Con l’ausilio di alcune semplici slide, il docente ha illustrato con degli esempi reali come alcuni giovani del territorio sono riusciti a crearsi un lavoro semplicemente applicandosi nella propria passione e sfruttando i propri talenti. Ha presentato le storie esemplari di:
Mirko Cazzato, a 15 anni ha co-fondato la famosissima startup antibullismo “Mabasta”. Grazie a Mabasta, un mese fa l’Istituto Galilei-Costa-Scarambone di Lecce è risultato tra le 10 migliori scuole al mondo per l’attenzione alla salute e al benessere degli studenti, nella Top10 dei “World’s Best School Prizes”;
Alessia Petino, sorretta dalla voglia di aiutare il prossimo, a 16 anni ha creato l’impresa sociale “Etica Etnica” che aiuta 10 ragazze Afghane ad andare a scuola;
Alberto Paglialunga, attratto dall’e-Commerce, ha dato vita all’unicorno salentino “Deghi” che oggi fattura più di 120 milioni l’anno e dà lavoro ad oltre 400 giovani del territorio;
Filippo Milanese e Francesco Pio Manca, i quali a 16 e 17 anni hanno tradotto la loro passione per lo sport nella startup “Sportzine”;
Andrea Urgesi e Francesco Ozzi, compagni di classe che, a partire dai 15 anni hanno trasformato la loro passione per la musica nel famoso duo di dj “Curly Brothers”, chiamati a lavorare presso feste e festival in ogni regione d’Italia.
“Ogni singolo studente ha delle potenzialità pazzesche – ha dichiarato Daniele Manni – e, a mio parere, la scuola ha il dovere di aiutare ciascun studente dapprima a scoprire quali sono i propri talenti, passioni e aspirazioni e, successivamente, far sì che questi possano essere espressi appieno e applicati già dall’età scolastica. Se molti anni fa questa era solo un’intuizione, ora la considero invece una prassi consolidata e i cui effetti sono ampiamente dimostrati, altrimenti non si spiegherebbe come normalissimi ragazzi e ragazze di 12-18 anni riescano a realizzare tante startup di successo. Qualcuno ha dichiarato che rappresento la Montessori dei giorni nostri, il paragone è improponibile e decisamente esagerato ma certo abbiamo in comune la voglia di far emergere le singole personalità dei ragazzi e non considerarli come un’unica entità a cui presentare una scuola ‘piatta’, senza alcuna differenziazione, con lezioni e programmi uguali per tutti”.