Pagliaro (LPD): “Autonomia differenziata, opportunità e non condanna per il Sud”

Pagliaro (LPD): “Autonomia differenziata, opportunità e non condanna per il Sud”

24 Luglio 2024 Off Di Redazione

“È una bandierina politica fine a sé stessa, l’approvazione a maggioranza delle richieste di referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata. Il centrosinistra, con il presidente Emiliano in testa, ne ha fatto una battaglia a priori contro il governo Meloni e il ministro Calderoli che ha proposto il disegno di legge – dichiara il consigliere regionale Paolo Pagliaro (LPD) -. Continua a sbandierare slogan contro una legge che spaccherà l’Italia in due, fingendo di non vedere che l’Italia è già spaccata, e che forse una maggiore autonomia in materie fondamentali può essere la sola via per rimettere in equilibrio i territori, e per responsabilizzare chi amministra le Regioni. In questo, la Puglia finora non ha certo brillato. Lo dimostrano i lea, i livelli essenziali di assistenza introdotti nel 2001 in tema di sanità. Il presidente Emiliano ha evidenziato nei giorni scorsi che la Regione Puglia è fra le 13 Regioni promosse dal Ministero della Salute per la capacità di garantire i lea, ma non va dimenticata l’altra faccia della medaglia. I dati del 2023 parlano chiaro: spesa per le protesi sforata per 173 milioni di euro rispetto a quella dell’anno precedente. Sprechi inimmaginabili nelle Regioni del Nord, accorte e rigorose, dalle quali dovremmo prendere esempio impegnandoci a razionalizzare la spesa. Sempre nel 2023, la Regione Puglia ha registrato uno sbilanciamento per la mobilità passiva pari a 131,4 milioni di euro, e i limiti di spesa per l’acquisto diretto dei medicinali sono stati sforati di oltre 200 milioni di euro. Una gestione fuori controllo che rischia di portare al collasso la sanità pubblica regionale. Ma gli sprechi non si limitano alla sanità, e tante volte li abbiamo denunciati – aggiunge il consigliere Pagliaro -, società partecipate e agenzie regionali come pozzi senza fondo, poltrone, incarichi e consulenze a pioggia, una montagna di debiti fuori bilancio, fondi europei non spesi… Ben venga dunque l’autonomia differenziata, se può servire a rafforzare il senso di responsabilità sugli amministratori regionali, ad inchiodarli alle loro inefficienze senza poterle più scaricare sul Governo centrale, come avviene oggi. Noi, da autonomisti convinti, crediamo che la legge sull’autonomia differenziata approvata a giugno scorso possa fare da cornice alla definizione dei lep, i livelli essenziali delle prestazioni, uscendo dalla gabbia della spesa storica che finora ha inchiodato le Regioni del sud ad un ruolo subalterno rispetto a quelle del nord. Maggiore autonomia vuol dire maggiori opportunità per mettere i territori sulla stessa linea di partenza, dando a tutti pari possibilità di crescita e sviluppo. La vera partita saranno i decreti attuativi, e soprattutto le intese che i singoli governatori dovranno essere capaci di intessere con lo Stato centrale per garantire risorse congrue ai loro territori. Dunque, a differenza del centrosinistra pugliese che esulta per il sì strappato ai referendum abrogativi della legge Calderoli in Consiglio regionale – conclude Paolo Pagliaro -, noi guardiamo ad un obiettivo ben più alto: dare alla Puglia gli strumenti e le risorse giuste per recuperare il gap con le Regioni più avanzate, puntando allo sviluppo di ogni suo territorio dal Salento al Gargano, senza più Bari-centrismi”.

 

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