A Scuola di Educazione Civica si “impara” la cittadinanza attiva

A Scuola di Educazione Civica si “impara” la cittadinanza attiva

26 Settembre 2024 Off Di Redazione

A “Scuola di Educazione Civica” si “impara” la cittadinanza attiva. Prende il via venerdì 27 settembre a Tricase, in provincia di Lecce, al Liceo Scientifico – Classico “Giuseppe Stampacchia”, il progetto di sensibilizzazione su temi di attualità e di rilevanza sociale promosso dall’associazione “Zona P.I.P. (Progetti, Idee, Progresso)”.

Una scuola fatta da ragazzi per i ragazzi, giovani che si fanno promotori dei valori legati alla cittadinanza verso i propri coetanei e per il loro tramite a tutta la comunità. Il progetto è ideato e realizzato dall’associazione di promozione sociale fondata nel 2020 da un gruppo di ventenni salentini e guidata da Davide Indino, classe 2002, nominato nel 2019 Alfiere della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella per il suo impegno nella promozione del valore dei libri come collanti nella vita di comunità.

La “Scuola di Educazione Civica” è un progetto rivolto a giovani di età compresa tra i 14 e i 19 anni che si affianca all’educazione genitoriale e tutoriale e all’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole e mira a formare cittadini più consapevoli dell’importanza di una cittadinanza attiva responsabile per costruire una società più sostenibile.

Il progetto, che ha visto da subito l’entusiasta adesione da parte del dirigente dell’istituto “Stampacchia” di Tricase Mauro Polimeno, nasce da un dato: la scarsa consapevolezza sull’importanza di una cittadinanza attiva responsabile per edificare una società più sostenibile. Sostenibilità che si declina nei vari ambiti: la sostenibilità sociale che include il tema dell’uguaglianza, della parità e della legalità; la sostenibilità ambientale che comporta l’analisi sul cambiamento climatico e l’individuazione di azioni mirate a prevenirne gli effetti dannosi e mitigare quelli già manifestati e la sostenibilità economica che mira non solo a ridurre gli sprechi ma anche ad accresce la consapevolezza sulle povertà del mondo occidentale e sulle povertà “della porta accanto”.

Una scuola di formazione civica, fondata e organizzata da ragazzi e ragazze che usa come modello di apprendimento del peer-to-peer-learning per stimolare l’attenzione, già bassa nelle giovanissime generazioni, come numerose statistiche dimostrano, e porre i partecipanti in un rapporto tra pari: sono i soci e le socie dell’associazione Zona PIP, composta da under 30, a mettere in piedi il programma, a selezionare i temi e gli ospiti, a proporre le attività intercettando le esigenze e le necessità degli studenti coinvolti, diventando essi stessi animatori, moderatori e relatori.

Al metodo dell’apprendimento tra pari, si aggiunge l’incentivo della competizione tra gruppi, con un contest: le classi potranno partecipare realizzando un elaborato con i mezzi e il linguaggio che preferiscono su un tema che verrà poi presentato alla comunità per condividere stimoli, idee e riflessioni.

“Abbiamo immaginato una scuola in cui dei giovani di 20 anni, ancora in formazione come cittadini, si facciano promotori dei valori alla base della partecipazione civica” spiega Davide Indino, presidente di Zona PIP, “diventando così gli ‘educatori’ non solo dei loro coetanei ma anche degli adulti, che sembrano essere sempre meno capaci di trasmetterli. L’idea è quella di provare ad avvicinare due generazioni con priorità e sguardi diversi sul mondo: le nuove generazioni hanno i loro linguaggi e i loro strumenti per leggere e interpretare i temi sociali, per affrontare i problemi e le sfide che attendono il Pianeta. Ci prendiamo il nostro spazio, vogliamo colmare il vuoto spesso lasciato da chi dovrebbe passarci il testimone: siamo in grado di costruire il nostro futuro e quello della nostra comunità. Quello della Scuola è un progetto pienamente replicabile in qualsiasi realtà dove ci siano giovani che vogliono raccogliere questa nostra sfida e farla propria: non polemiche sterili, ma lavorare concretamente a una società più giusta”.

Si parte venerdì 27 settembre con il primo di una serie di incontri che coinvolgono in particolare le classi terze del Liceo Scientifico – Classico “G. Stampacchia” di Tricase: alle 11.30 focus su “Economia circolare e sostenibilità ambientale: dodicesimo goal dell’Agenda 2030”, a cura della cooperativa sociale InnovAction impegnata nella diffusione e divulgazione dei valori della sostenibilità.

Venerdì 4 ottobre, alle 8.30, ospite è invece Gino Cecchettin, padre di Giulia, vittima di femminicidio, impegnato nella Fondazione intitolata a sua figlia per contrastare il fenomeno.

Mercoledì 16 ottobre alle 11.30, si parla di “Legalità sul territorio: dalla criminalità organizzata ai reati informatici e la cittadinanza digitale” con la Polizia Postale e delle Comunicazioni in collaborazione con la Prefettura di Lecce.

A novembre (data in via di definizione) Andrea Catizone Folena, avvocata in Diritto della persona, del lavoro e delle discriminazioni, specializzata in diritti umani e attuale consigliera del Ministro dell’Università e della ricerca interviene sul tema “Gender gap: perché la parità di genere uomo-donna” mentre sabato 30 novembre con Giovanni Piccirilli, docente di Diritto Costituzionale all’Università Luiss Guido Carli di Roma, ci si addentra tra le Carte costituenti della Repubblica Italiana e dell’Unione Europea.

A chiudere il ciclo di incontri, lunedì 2 dicembre alle 8.30 è Emanuele Rimoli, docente di Antropologia alla Pontificia Facoltà Teologica “San Bonaventura” – Seraphicum di Roma con “Giona nella balena. Racconto semiserio sulla solitudine”.

 

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