“Dove erano i partiti e movimenti locali quando si parlava di fare la barricate?”

“Dove erano i partiti e movimenti locali quando si parlava di fare la barricate?”

14 Ottobre 2024 Off Di Redazione

Si accende il dibattito politico sul progetto di installazione di un impianto per la produzione di biometano da trattamento anaerobico di rifiuti nella zona industriale di Soleto. Nei giorni scorsi, alcuni partiti e movimenti politici, prima i circoli del Partito Democratico di Galatina e Noha, poi i cinquestelle locali, hanno chiesto all’amministrazione comunale maggiore chiarezza e una netta presa di posizione su un progetto, presentato dalla Forenergy srls e per un valore pari a 28 milioni di euro, che andrebbe ad impattare pesantemente sul territorio galatinese.

Una situazione che sembra ricalcare esattamente quanto accaduto sei anni fa quando fu presentato dalla Regione Puglia il “Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani” per inquadrare la loro gestione e trattamento.

“Nel 2018 tra i punti previsti dal piano, emergeva la realizzazione, in via urgente, di due impianti medio-grandi, si parlava di 50-60 mila tonnellate, da costruire in territorio di Nardò, per il trattamento della plastica, e in territorio di Soleto, per il trattamento della frazione umida. Quest’ultimo doveva sorgere presso la zona industriale, quindi a due passi da Galatina – ricorda Massimo Giannini del Movimento Liberi di… ma in quell’anno portavoce cittadino del Movimento Nazionale -. Sono stato sempre un sostenitore della gestione corretta dei rifiuti, che non può prescindere dal trattamento e successivo recupero dei materiali, con l’obbiettivo della chiusura del ciclo, ma contesto il modo in cui sono state gestite le politiche ambientali da parte di chi ha amministrato così come occorre vigilare sull’operato di chi oggi ha il compito di amministrare la nostra città. Ritengo che Galatina e i suoi cittadini non debbano essere penalizzati dalla realizzazione di un impianto di compostaggio di questa tipologia e che per di più potrebbe nascere alle porte della città, se pur nella zona industriale di Soleto”.

L’esponente di Liberi di… evidenzia i vantaggi che deriverebbero per il comune limitrofo a Galatina dall’installazione di un impianto di recupero e smaltimento come quello presentato nel progetto e, invece, le ripercussioni negative per i residenti, le strutture ricettive, gli agriturismi e le altre attività operanti sul territorio.

“Abbiamo fatto sentire la nostra voce e sollevato il problema agli occhi dell’opinione pubblica già nel 2018 – ricorda Massimo Giannini -. Oggi, si leggono le dichiarazioni di alcuni circoli e movimenti locali che, come sempre accade in queste situazioni, colgono l’occasione per ‘innescare’ una battaglia contro gli attuali amministratori. Senza prendere le difese di alcuno, mi chiedo: dove erano questi circoli e movimenti quando si parlava di fare la barricate per evitare uno scempio per la città? Dove erano quando si chiedeva di unire le forze in un’unica voce in difesa del territorio e di una comunità che per la sua storia meritava e merita ancora grande rispetto?”.

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