Da filiera corta spinta su occupazione, educazione alimentare e salute
13 Febbraio 2021L’emergenza Covid ha fatto emergere prepotentemente il ruolo economico e sociale della filiera corta e della vendita diretta dei prodotti agroalimentari, in una fase difficile per il sistema commerciale del Paese, con la spesa nei mercati contadini cresciuta del 20 per cento proprio nel momento della crisi causata dalla pandemia e con iniziative di solidarietà divenute un fenomeno strutturale. E’ quanto emerso nel corso del Webinar organizzato da Coldiretti Puglia e Campagna Amica, a cui hanno partecipato l’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, Alessandro Delli Noci, i Sindaci di Brindisi, Riccardo Rossi e di Acquaviva delle Fonti, Davide Carlucci, e ancora Giulia De Marco della Tutela Consumatori della Regione Puglia e Antonella Ricci, chef stellato del ristorante ‘Antonella Ricci e Vinod Sookar’.
Grazie al progetto economico di filiera corta di ‘Campagna Amica’, in Puglia è stata data una risposta alla grande attenzione dei consumatori alla tutela della salute e dell’ambiente attraverso scelte agroalimentari consapevoli, testimoniata quotidianamente dall’affluenza nei mercati contadini che contano 8.500 giornate di apertura, 650 produttori coinvolti, 22mila giornate lavorative (tra lavoro autonomo e dipendente), 18mila tonnellate di prodotto commercializzato.
“Nonostante l’emergenza pandemica, gli occupati in agricoltura sono aumentati nel 2020 del 2,3%, con la vendita diretta che garantisce lavoro e futuro con 22mila giornate lavorative e 3 milioni di scontrini, con i mercati contadini che oltre a essere luogo di acquisto, sono divenuti “Food Hub” dove riscoprire uno stile di vita più consapevole ed informato legato al cibo di qualità, di prossimità, tipico del territorio ed ai suoi innumerevoli significati che vanno aldilà del mero aspetto economico”, ha detto Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
L’approvvigionamento alimentare è assicurato in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica, nonostante le preoccupazioni per la sicurezza, i vincoli, le difficoltà economiche e gli ostacoli oggettivi all’operatività, dalla ridotta disponibilità di manodopera ai blocchi alle frontiere per i trasporti, un impegno quotidiano senza sosta che è stato sostenuto anche dalle consegne a domicilio, dall’asporto e da importanti momenti di solidarietà verso i 200mila indigenti.
“A 20 anni dall’approvazione delle legge di orientamento in agricoltura, fortemente sostenuta da Coldiretti che ha rivoluzionato le campagne, i giovani – ha ricordato il direttore regionale, Pietro Piccioni – hanno interpretato in chiave innovativa le opportunità offerte dal mondo rurale e oggi il 70 per cento delle imprese under 35 opera in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta”.
Numerose le attività connesse avviate grazie alla Legge di Orientamento che hanno dato opportunità di lavoro in campagna – conclude Coldiretti Puglia – dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative come la cura dell’orto e i corsi di cucina in campagna, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.
“Nel tempo la risposta dei consumatori ha dato forza – ha riferito Roberto Weber, presidente dell’Istituto IXE’ – a questo modello di vendita e soprattutto al rapporto di fiducia che si istaura tra chi acquista e chi vende il prodotto agricolo. Nonostante solo il 24% dei soggetti conoscesse i Farmers’ Markets, l’agricoltore iniziava ad essere considerato il miglior garante per la qualità dell’ortofrutta (38%). Chi conosceva già i mercati contadini li sceglieva per la freschezza dei prodotti, la certezza dell’origine e la stagionalità. Allo stesso tempo ne evidenziava anche alcuni limiti come ad esempio la comodità, come orari ridotti, parcheggi carenti, gamma prodotti limitata e potenzialità come la possibilità di affiancare servizi aggiuntivi tra cui i fattori relazionali (possibilità di ricevere consigli e informazioni sui prodotti e la loro storia, visita alle aziende, la consegna a domicilio, un’area di ristorazione per consumare piatti pronti, realizzati sul posto e con i prodotti del luogo”.
In Italia le prime esperienze di mercati agricoli, realizzate a partire dalla metà degli anni 80, nacquero per iniziativa di alcuni gruppi di agricoltori, inizialmente anche in forma autonoma, e furono importanti per promuovere questo tipo di vendita rivolta in forma specifica alla valorizzazione delle produzioni delle piccole aziende agricole e alla promozione della cultura contadina. Dati Eurobarometro 2019 evidenziano che questa fiducia è aumentata nel tempo, anche a seguito delle crescenti preoccupazioni legate alla sicurezza alimentare. In Italia il 67% dei cittadini considera affidabili gli agricoltori rispetto alla sicurezza alimentare, molto più che la Grande Distribuzione e la ristorazione (45%). I cittadini scelgono la vendita diretta perché questo modello risponde in pieno alle loro esigenze di sicurezza alimentare, di gusto e di contatto con la realtà. Ciò che guida la spesa del consumatore – insiste Coldiretti Puglia – non è tanto il prezzo quanto piuttosto fattori qualitativi, come ad esempio la trasparenza su provenienza e ingredienti, la tutela della salute (94%), l’eticità (83%).
“Questo atteggiamento da parte dei consumatori è espressione di un’attenzione nuova che la società ha rispetto al cibo. Il carrello della spesa – ha spiegato Carmelo Troccoli, direttore nazionale di Fondazione Campagna Amica – riflette lo stile di vita. I prodotti a Km zero sono considerati una garanzia di cibo fresco e sicuro oltre che una soluzione per sostenere l’economia e lo sviluppo locale. Inoltre rappresentano una scelta sostenibile dal punto di vista ambientale, dove lo spreco alimentare per gli acquisti fatti direttamente dal produttore agricolo è del 15-20% contro uno spreco del 40-60% per i sistemi alimentari della grande distribuzione. Questo perché i cibi in vendita sono più freschi, durano di più e percorrono distanze più brevi per arrivare al consumatore finale, inquinando meno”.
A partire dagli anni 80 è stata oggetto di rinnovato interesse e di un numero crescente di iniziative di sostegno e promozione. In questo percorso ha avuto un ruolo rilevante la Legge di Orientamento del 2001, fortemente voluta dalla Coldiretti, che ha dato dignità al settore primario, fornendo alle imprese agricole una strumentazione normativa in grado di supportare la loro propensione a ricoprire il ruolo di soggetto vocato alle relazioni con l’esterno.
La Coldiretti c ha investito su questa formula finalizzata a valorizzare i prodotti degli agricoltori che hanno avuto la possibilità di raccontare le eccellenze del made in Italy e creare così un rapporto diretto e fiduciario con i cittadini-consumatori, dove i contadini ci metto i prodotti e i cuochi dei ristoranti ci mettono l’arte.
Dal suo avvio il progetto di Campagna Amica ha saputo evolversi per cercare di rispondere alle richieste emergenti, ai temi di attualità nel settore agroalimentare e alle linee guida condivise nelle occasioni di confronto internazionale. Lo ha fatto ampliando la sua offerta quantitativa e qualitativa senza tradire la sua identità che è fatta di qualità garantita, fiducia, territorialità, tutela della biodiversità e dell’ambiente. E’ nato così un luogo unico all’interno dei centri cittadini che non è solo uno spazio dedicato alla vendita diretta ma è anche un polo di attrazione per tutti gli appassionati del cibo di qualità, luogo di socialità, formazione, intrattenimento, promozione del territorio e delle sue eccellenze. Un ambiente privilegiato in cui apprendere fin da piccoli il valore del cibo, l’importanza di mangiare sano e l’adozione di stili di vita rispettosi dell’ambiente. E in questi mesi segnati dalla pandemia – conclude Coldiretti Puglia – le strutture coperte sono diventate anche piattaforme logistiche per le consegne a domicilio che hanno registrato una vera e propria impennata.