Il prof. Quarta di UniSalento tra gli esperti internazionali a confronto sulla tutela del patrimonio culturale
19 Dicembre 2024Si è tenuto dall’8 al 12 dicembre, presso il Kuwait Institute for Scientific Research (KISR) a Kuwait City, il “Regional Training Course on Using Analytical Techniques for Authentication and Provenance of Cultural Heritage Objects Subject to Illicit Trafficking”.
Questo corso di formazione è stato organizzato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA), un’istituzione intergovernativa fondata nel 1957 e parte del sistema delle Nazioni Unite, con sede principale a Vienna presso il Vienna International Center (VIC).
La IAEA ha l’obiettivo di promuovere l’uso pacifico dell’energia nucleare e delle sue applicazioni in molteplici ambiti, tra cui quello medico, il contrasto al cambiamento climatico, il monitoraggio ambientale, l’industria, l’uso sostenibile delle risorse naturali e lo studio dei beni culturali. Il corso organizzato in Kuwait ha affrontato in particolare l’utilizzo delle tecniche nucleari per lo studio e la protezione del patrimonio culturale, un tema sempre più rilevante nel contesto globale.
Tra i protagonisti del corso, il prof. Gianluca Quarta, professore ordinario di Fisica Applicata presso il Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio de Giorgi” dell’Università del Salento, ha partecipato come esperto dell’IAEA.
“Il corso ha visto la partecipazione di studiosi provenienti dall’area del Medio Oriente: dal Libano, la Giordania, la Siria, l’Arabia Saudita fino allo Yemen, Kuwait e Iraq. Un panel di esperti dell’Agenzia Atomica ma anche dell’Interpol, dell’UNICRI (United Nations International Crime and Justice Research Institute) e dell’UNODC (United Nations Office of Drugs and Crime) hanno affrontato la tematica declinandola nei suoi diversi aspetti, in un dialogo efficace tra discipline solo apparentemente lontane” – ha dichiarato il prof. Quarta.
L’obiettivo del corso è stato quello di formare studiosi, provenienti dai paesi partecipanti e appartenenti a discipline come fisica, chimica e archeologia, nel campo dello sviluppo e utilizzo delle tecniche nucleari di analisi per lo studio dei beni culturali e per la lotta al traffico internazionale di manufatti archeologici.
“Il traffico internazionale illegale di beni di interesse culturale, frutto di attività di scavo clandestino o di altre attività illegali, rappresenta un grave fenomeno purtroppo in espansione, soprattutto in aree di conflitto — conferma il prof. Quarta —. Sono attività che danneggiano la memoria e il patrimonio di intere popolazioni e che vengono spesso utilizzate per finanziare altre attività illegali o criminali. Da qui gli sforzi di diverse agenzie internazionali volti a diffondere la consapevolezza del problema, sviluppare nuove tecnologie e formare personale dotato di competenze e strumentazione adeguate in grado di contrastare il fenomeno”.
L’Università del Salento può vantare una consolidata esperienza in questo ambito, grazie al CEDAD (Centro di Fisica Applicata, Datazione e Diagnostica) del Dipartimento di Matematica e Fisica, diretto dal prof. Lucio Calcagnile. Questo centro rappresenta una delle infrastrutture di ricerca più avanzate a livello internazionale per lo studio e la conservazione dei beni culturali.
“E’ per me motivo di grande orgoglio essere stato chiamato a partecipare a questo progetto — conclude il prof. Quarta — sia perché rappresenta il riconoscimento del ruolo e del prestigio, costruito negli anni, dell’Università del Salento in quest’ambito, sia per la consapevolezza di aver dato, forse, un piccolo contributo a rendere tangibile quel motto della IAEA che sempre mi ha colpito: ‘Atomi per la Pace’”.