Presentato l’Atlante dei Tumori 2024 con mappe e dati di incidenza in provincia di Lecce
2 Febbraio 2025Si è tenuta nel Centro Congresso di Ecotekne dell’Università del Salento, la presentazione dell’Atlante dei Tumori 2024, contenente mappe e dati di incidenza, prevalenza e sopravvivenza dei tumori nei Comuni della provincia di Lecce dal 2015 al 2020, con un focus sui tumori nel periodo pandemico.
L’Atlante è stato redatto dall’Unità Operativa ‘Registro Tumori’ ASL Lecce, in collaborazione con il Coordinamento del Registro Tumori Puglia, istituito presso l’AReSS Puglia.
“A distanza di tre anni dall’ultimo report del 2021, abbiamo presentato in questo corposo volume, i dati relativi ai casi di tumore insorti nella popolazione dei 96 Comuni della provincia di Lecce, con approfondimenti su incidenza, andamento temporale e mappe del rischio. Con le mappe del rischio di tumore a livello comunale mettiamo a disposizione delle istituzioni e delle comunità uno strumento essenziale per comprendere meglio la presenza e la diffusione delle patologie oncologiche e avviare attività di prevenzione nel proprio territorio” – ha dichiarato la dott.ssa Anna Melcarne, Dirigente Registro Tumori ASL Lecce.
“Il Registro Tumori ci consegna una mappatura epidemiologica, Comune per Comune, scientificamente rilevante che permette di identificare le aree a maggior rischio e di costruire e supportare adeguate politiche sanitarie territoriali. Lo abbiamo presentato in un format a cui siamo molto affezionati, con studenti, clinici e ricercatori, per suggellare una sinergia virtuosa perché il sistema sanitario nazionale non è solo questione di addetti alla salute e noi, con iniziative come questa vogliamo formare cittadini attenti alla salute, alla prevenzione sin dai primi anni anni di vita” – ha aggiunto il Direttore generale di ASL Lecce Stefano Rossi.
Una breve sintesi dell’Atlante dei Tumori 2024
Nel quinquennio 2015-2019 si sono registrate 24.909 nuove diagnosi di tumore, con una media di 4.982 nuove diagnosi di neoplasia ogni anno, delle quali 2.702 (54%) tra gli uomini e 2.280 (46%) tra le donne.
Le neoplasie più frequenti nel genere maschile sono state:
– prostata (447 casi ogni anno, pari al 17% del totale dei tumori maschili)
– polmone (445 casi/anno, 16%)
– vescica (367 casi/anno, 14%)
– colon e del retto (348 casi/anno, 13%)
– testa-collo (104casi/anno, 4%).
Le neoplasie più frequenti nel genere femminile sono state:
– mammella (646 casi ogni anno, pari al28% del totale dei tumori femminili)
– colon-retto (299 casi/anno, 13%)
– polmone (130 casi/anno, 6%)
– tiroide (115 casi/anno, 5%)
– corpo dell’utero (108 casi/anno, 5%).
Confronti per Distretto Socio Sanitario
Sono stati analizzati i dati dei dieci Distretti socio sanitari (DSS) della ASL:
Neoplasie del polmone. In un contesto di elevata incidenza rispetto alla media regionale, nel genere maschile si evidenziano in particolare gli eccessi osservati nei DSS di Galatina e Poggiardo e la minore incidenza per il DSS di Campi Salentina. Nel genere femminile si evidenzia un particolare eccesso per il DSS di Lecce e, nuovamente, una minore incidenza nel DSS di Campi Salentina.
Neoplasie della mammella. Rispetto ad un tasso medio provinciale inferiore alla media regionale, si segnala una incidenza lievemente superiore alla media dell’ASL Lecce per il DSS di Gagliano del Capo. Il DSS di Martano mostra invece tassi inferiori in modo significativo.
Neoplasie del colon-retto. Ad eccezione del DSS di Gagliano del Capo, nel genere maschile, non si osservano variazioni degne di nota per queste neoplasie.
Neoplasie del fegato. In un contesto di sostanziale minore incidenza rispetto alla media regionale, si evidenziano i tassi significativamente inferiori nei DSS di Martano, tra gli uomini, e di Nardò, tra le donne.
Neoplasie della vescica. Non emergono aree a sostanziale differente incidenza. Il rischio medio permane superiore alla media regionale, unica eccezione è il DSS di Galatina, che appare con tassi sostanzialmente inferiori alla media provinciale seppure in un contesto di estrema variabilità.
Neoplasie della tiroide. In un contesto di grande variabilità, soprattutto nel genere maschile, si osservano tassi più elevati nel DSS di Casarano.
Neoplasie della prostata. Per questa neoplasia si rileva un lieve eccesso di incidenza nel DSS di Maglie.
Mappe dei rischi
Di seguito alcuni commenti sulle mappe delle neoplasie anche rispetto ai generi.
Neoplasie del polmone. Nel genere maschile si evidenzia un’area piuttosto vasta associata ad un potenziale eccesso di rischio nel meridione della provincia, tra questi i comuni di Nardò, Galatina, Cutrofiano, Muro Leccese, Poggiardo e Otranto mostrano probabilmente eccessi consolidati. La ricerca del cluster identifica una analoga area associabile ad un rischio maggiore rispetto al resto del territorio, confermando (con l’eccezione del comune di Nardò) le valutazioni precedenti.
Nel genere femminile si evidenzia un eccesso nel solo comune di Lecce, confermato anche dalla probabilità a posteriori e dalla scansione per cluster ad alto rischio (l’inclusione del comune di Surbo è probabilmente legata alla sua posizione geografica, essendo un’enclave all’interno del territorio del comune di Lecce).
Neoplasie della mammella. Rispetto al territorio di confronto (province LE-BR-TA) non si rilevano aree associabili a significativo maggiore rischio.
Neoplasie della prostata. Analogamente, anche per i tumori della prostata non si rilevano aree associabili ad un chiaro eccesso rispetto al territorio di confronto.
Neoplasie del fegato. Con un contesto di sostanziale minore incidenza, la provincia di Lecce non mostra aree di maggiore rischio, salvo un potenziale eccesso nel comune di Taurisano, che non appare consolidato.
Neoplasie della vescica. Per il solo genere maschile, nel quale le analisi hanno verificato una distribuzione non omogenea dei rischi di tumore, si rileva, ancorché più sfumato e ridotto, un cluster non dissimile da quello osservato per i tumori polmonari maschili.
Neoplasie della tiroide. Le analisi, qui riportate solo per i tumori femminili (maggiormente rappresentativi), mostrano deboli evidenze nell’area del DSS di Casarano, che però non appaiono consolidate.
Melanomi cutanei. Nell’analisi del genere femminile, si rilevano comuni isolati (Squinzano e Gallipoli) i cui eventuali eccessi non sono confermati come cluster, pertanto meritano maggiori osservazioni per essere ritenuti consolidati.
Neoplasie del colon e del retto. Una vasta area, dal distretto di Nardò fino al distretto di Gagliano del Capo, appare associata ad un maggiore rischio di diagnosi di tumore colorettale. Ai comuni di Nardò e Galatina, associati a probabilità a posteriori più elevate, si aggiungono pertanto tutti i comuni del sud ovest della provincia, che appaiono credibilmente associati ad un maggiore rischio rispetto al confronto.
Mesoteliomi. Per i mesoteliomi non si rilevano in provincia di Lecce aree ad evidente maggiore rischio, anche in considerazione che l’area di confronto (che comprende le province di Brindisi e Taranto) è associata storicamente a tassi di incidenza maggiori per questa neoplasia.
Neoplasie del pancreas. Per queste neoplasie non si rilevano criticità tali da evidenziare aree a elevato rischio di tumore pancreatico.
Neoplasie dello stomaco. La scansione del cluster risulta probabilmente influenzata dalla vicinanza con la provincia di Taranto. Si ritiene pertanto necessario valutare l’andamento nel tempo di questo presunta area a maggiore rischio, non risultando al momento pienamente consolidata.
Neoplasie del distretto testa-collo. La ricerca del cluster individua una area di cinque piccoli comuni (il più popoloso è Andrano) associato a maggiore rischio, che merita di essere valutato con ulteriori analisi.
Neoplasie del rene. In entrambi i generi, vi è solo una parziale coerenza nelle analisi nell’individuare aree a potenziale maggiore rischio di tumore. L’area del cluster (tra Gallipoli, Galatone e Parabita) è solo parzialmente evidenziata nelle mappe derivate dall’analisi bayesiana pertanto appare necessario considerare il risultato come meramente indicativo.
Andamento temporale dei Tassi standardizzati diretti delle principali neoplasie aggiornato al 2021
Sono illustrati gli andamenti storici del tasso standardizzato di incidenza dal 2003 che comprendono anche l’anno 2020, fino ai dati più aggiornati del 2021, in cui si osserva una generalizzata diminuzione dei tassi di incidenza.
Neoplasie del polmone. Si conferma negli anni un deciso decremento nel genere maschile: il decremento del tasso è del 2,32 % ogni anno. Si consolida inoltre l’incremento dei tassi standardizzati nel genere femminile (fino al 3%/anno nell’ultimo decennio).
Neoplasie della prostata. A fronte di un chiaro andamento decrescente partito già dal 2009 si è registrata una variazione percentuale annua inferiore allo 0,46%.
Neoplasie del distretto testa-collo. I tassi di incidenza hanno un andamento decrescente di -1,31% nel genere maschile. Per il genere femminile si osservano tassi in aumento seppur variabili.
Neoplasie del colon e del retto. I tumori colorettali mostrano tassi stabili in entrambi i generi, confermando l’assenza di variazioni rilevanti nel tempo.
Neoplasie del fegato. Si osserva un calo dell’incidenza in entrambi i generi, più evidente in quello femminile (quasi 4%/ anno).
Neoplasie del pancreas. I tassi non mostrano chiare tendenze, essendosi stabilizzati negli ultimi anni per entrambi i generi.
Melanoma cutaneo. In entrambi i generi si conferma un forte aumento dell’incidenza compreso tra il 5-7% ogni anno.
Neoplasie della mammella. I tassi dei tumori mammari femminili sono in aumento piuttosto stabile (1%/anno).
Neoplasie della tiroide. L’andamento temporale dimostra un decremento annuo dello 0,11%.
I trend delle altre neoplasie sono più variabili e/o da considerarsi sostanzialmente stabili nel tempo.
Età alla diagnosi
La gran parte delle neoplasie registrate, sopra al 92% tra gli uomini e quasi l’84% tra le donne, è diagnosticato in soggetti di età maggiore di 50 anni.
Tra gli uomini, il 56% delle diagnosi avviene in soggetti con 70 anni o oltre, il 36% tra 50 e 69 anni. Tra le donne, il 46% delle diagnosi avviene in soggetti con 70 anni o oltre, il 37% tra 50 e 69 anni.
Meno dell’1% dei casi insorge prima dei 25 anni, tra questi 3 casi su 1000 insorgono in età infantile (prima dei 15 anni).
L’andamento dell’età mediana è influenzata dall’invecchiamento della popolazione ma anche da cambiamenti nella pressione diagnostica e, nel lungo periodo, dalle mutazioni del rischio tra diverse generazioni. Si osserva un aumento dell’età alla diagnosi per i tumori del polmone e dello stomaco nel genere maschile. Per le altre neoplasie non si evidenzia nessuna variazione di rilievo oppure si registrano andamenti piuttosto variabili che non consentono di trarre valutazioni complessive.
L’età influenza anche il tipo di neoplasia diagnosticata. In età infantile le neoplasie più frequenti sono le neoplasie del sistema nervoso centrale e le leucemie. A partire dall’adolescenza e prima dei 30 anni prevalgono le neoplasie del testicolo nei maschi e della tiroide nelle donne, oltre ai linfomi di Hodgkin. Dai 30 ai 49 anni i tumori più diagnosticati sono nuovamente quelli del testicolo tra gli uomini e della mammella tra le donne, oltre ai tumori della tiroide in entrambi i generi.
I tumori mammari rimangono le neoplasie più diagnosticate nel genere femminile per le età più avanzate, seguiti dai tumori colorettali. Tra gli uomini prevalgono i tumori prostatici prima dei 70 e del polmone per età superiore ai 70 anni.