Coldiretti Puglia: “L’obbligo del green pass sul lavoro mette a rischio le forniture alimentari”
28 Luglio 2021L’obbligo del green pass sul lavoro mette a rischio le forniture alimentari in una situazione in cui solo la metà della popolazione è completamente vaccinata e grandi difficoltà ci sono per l’arrivo di stagionali dall’estero dai quali dipende 1/4 dei raccolti Made in Italy. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, in riferimento alle decisioni sull’utilizzo del green pass nel sottolineare che nelle campagne si è in piena attività per la raccolta di frutta e verdura mentre è prossima la vendemmia.
“Garantire sicurezza ai migranti anche sul fronte sanitario è stato il nostro obiettivo prioritario, perché stiamo offrendo servizi diversificati ai braccianti agricoli per integrarli al meglio. Per noi sono tutt’altro che ‘invisibili’, anzi sono divenuti parte integrante del lavoro in agricoltura, tanto da aver organizzato di concerto con l’Assessorato regionale alla Salute e le ASL, con l’hub vaccinale a Foggia dove sono state somministrate anche le seconde dosi ai migranti di Casa Sankara Ghetto Out e domani sarà chiuso il percorso anche nell’hub di Molfetta”, rende noto il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
In Puglia è ottenuto da mani straniere più di ¼ del Made in Italy a tavola, con oltre 38mila lavoratori stranieri che forniscono il 22,4% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore – aggiunge Coldiretti Puglia – con oltre 973mila giornate di lavoro fornite da lavoratori stagionali stranieri solo in provincia di Foggia, il 27,61% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore. La somministrazione delle dosi in campagna è una opportunità resa possibile dalla estensione del piano vaccinale alle categorie produttive che ha visto la Coldiretti protagonista a tutela della salute dei propri dipendenti e associati su tutto il territorio regionale.
Coldiretti ha raccolto l’appello del commissario generale Figliuolo per garantire in tempi rapidi la vaccinazione degli imprenditori, dei loro familiari e dei dipendenti delle aziende associate, perché la battaglia contro il virus – aggiunge Coldiretti Puglia – è la priorità numero uno per uscire da una crisi sanitaria, sociale ed economica che deve vedere le forze sociali al fianco delle Istituzioni.
Il certificato verde per i braccianti extracomunitari è importante per consentire la libera circolazione dei lavoratori –aggiunge Coldiretti Puglia – in un momento in cui sono in pieno svolgimento le campagne di raccolta della frutta e della verdura e tra poco inizierà la vendemmia e poi la raccolta delle olive.
Si tratta di appuntamenti non rinviabili che riguardano prodotti altamente deperibili già colpiti duramente dagli effetti del maltempo che ha drammaticamente ridotto le produzioni nazionali con cali che vanno dal 30% per le ciliegie al 40% per le pesche e nettarine fino 50% per le albicocche, rispetto ad una annata normale, secondo l’analisi della Coldiretti regionale, e a breve scatterà la vendemmia.
Peraltro il lavoro in campagna, con appena lo 0,3% degli infortuni da Covid 19 che hanno interessato il settore dell’agricoltura, è – sottolinea la Coldiretti – il più sicuro grazie all’attività all’aperto e alla possibilità di mantenere le distanze anti contagio. I dati Inail sulle denunce complessive di infortunio da Covid al 31 maggio 2021 evidenziano – precisa la Coldiretti – come la percentuale più bassa di contagi tra le diverse attività si sia verificata proprio in agricoltura dove peraltro non si è mai smesso di lavorare durante l’anno per garantire le forniture alimentari degli italiani
La comunità di lavoratori agricoli europei più presente in Italia – spiega Coldiretti – è quella rumena con 98.011 occupati ma tra gli europei ci sono tra gli altri soprattutto polacchi e bulgari. Si tratta di lavoratori che spesso da anni collaborano per garantire professionalità ed esperienza alle imprese agricole italiane e che ogni anno attraversano il confine per poi tornare nel proprio Paese. In questo contesto – sostiene la Coldiretti – è necessario superare il ritardo accumulato per l’emanazione del decreto flussi 2021 che dovrebbero portare nelle campagne pugliesi altri 5mila lavoratori extracomunitari ma anche le difficoltà burocratiche che ostacolano l’impiego dei lavoratori italiani in una situazione di difficoltà in cui si trovano altri settori economici. Una esigenza che si è fatta stringente con il calendario delle raccolte – insiste Coldiretti Puglia – che si intensifica con l’avanzare dei periodi di raccolta, dopo fragole, asparagi, carciofi, ortaggi in serra, ci saranno le grandi raccolte di ciliegie, albicocche, pesche e percoche fino all’uva da tavola, con la scalarità delle diverse varietà fino a settembre.
L’obiettivo del piano di vaccinazioni è quello di garantire la sicurezza delle forniture alimentari alla popolazione – conclude Coldiretti Puglia – sull’intera rete di oltre 100mila aziende agricole, stalle, agriturismi e più di 5mila imprese di lavorazione alimentare, dove non si è peraltro mai smesso di lavorare nonostante l’emergenza pandemica.