“La mente di Dante. Visioni, percezioni, rappresentazioni”. Un convegno internazionale a UniSalento
28 Settembre 2021È stato presentato questa mattina all’Università del Salento il convegno internazionale di studi “La mente di Dante. Visioni, percezioni, rappresentazioni”, in programma a Lecce dal 30 settembre al 3 ottobre 2021 con il contributo del Consiglio Regionale della Regione Puglia. Il Rettore Fabio Pollice, la Presidente del Consiglio Regionale Loredana Capone e il professor Valter Leonardo Puccetti del comitato organizzatore ne hanno illustrato la valenza scientifica e culturale: in 10 sessioni con la partecipazione di importanti studiosi/e di fama nazionale e internazionale, il convegno intende «esplorare la mente di Dante, le connessioni non solo fra i saperi del più grande poeta ma anche fra le sue molteplici creatività, e poi gli stimoli che la sua contemporaneità e la posterità raccolsero e svilupparono a partire dalla sua opera».
Seconda tappa delle “Celebrazioni dantesche” che l’Università del Salento promuove in occasione del settimo centenario della morte di Dante, il convegno si potrà seguire in presenza nella sala conferenze del Rettorato (piazza Tancredi 7, Lecce), nel rispetto della normativa anti-Covid fino a esaurimento della capienza consentita, e in streaming su piattaforma Teams.
I relatori ospiti del convegno internazionale saranno Marcello Ciccuto (Università Statale di Pisa e Presidente della Società Dantesca Italiana), Amos Bertolacci (Scuola IMT Alti Studi Lucca), Luciano Canfora (emerito dell’Università di Bari), Sara Menzinger (Università Roma Tre), Elisabeth Crouzet-Pavan (Sorbonne Université), Amedeo De Vincentiis (Università della Tuscia), Elisa Brilli (University of Toronto), Rino Caputo (Università di Roma “Tor Vergata”), Giuliano Milani (Université Gustave Eiffel), Laura Paolino (Università di Salerno), Franco Suitner (Università di Roma Tre), Federico Rossi (Scuola Normale di Pisa), Pasquale Sabbatino (Università di Napoli Federico II), Mirko Tavoni (Università di Pisa, Accademia della Crusca), Wolf-Dietrich Löhr (Freie Universität Berlin – Kunsthistorisches Institut in Florenz), Sonia Chiodo (Università di Firenze), Irène Rosier-Catach (École Pratiques des Hautes Études), Johannes Bartuschat (Universität Zurich), Philippe Guérin (Université Sorbonne Nouvelle) e Luca Bianchi (Università di Milano – La Statale).
Numerosi i contributi di studiosi dell’Università del Salento; due sessioni verranno moderate dagli Accademici già docenti UniSalento Loris Sturlese (Lincei) e Rosario Coluccia (Crusca).
«Nel contesto delle celebrazioni dantesche, numerose in tutto il Paese, abbiamo l’orgoglio di proporre un’iniziativa di altissimo valore culturale per lo spessore delle persone che vi prenderanno parte e per l’importanza dei temi trattati», ha sottolineato il Rettore Fabio Pollice, «Un lavoro che è stato possibile anche grazie alla presenza nel nostro Ateneo del “Centro di Studi Medievali”, una realtà interdipartimentale che riunisce oltre 70 docenti afferenti ad un ampio spettro di aree disciplinari, impegnati nei Medieval studies, cioè in ricerche sul Medioevo, con il coinvolgimento di ben quattro Dipartimenti (“Storia, Società e Studi sull’Uomo”, “Studi Umanistici”, “Beni Culturali” e “Scienze Giuridiche”). Con questa grande iniziativa l’Università del Salento ribadisce il proprio ruolo di faro culturale per il territorio e per il Paese, proponendosi come centro di eccellenza nella ricerca e nella divulgazione scientifica. Sento il dovere di ringraziare il Consiglio Regionale e la Presidente Loredana Capone per aver voluto sostenere questo importante ciclo di eventi dedicato a uno dei padri della nostra cultura».
«Il Consiglio regionale della Puglia», ha detto la Presidente Loredana Capone, «non poteva rimanere estraneo a un anniversario così importante. È per questo che abbiamo voluto sostenere il progetto dell’Università del Salento che, riunendo alcuni dei più importanti luminari della materia, attraverso Dante, si fa promotore di riflessioni estremamente attuali. Perché la Divina Commedia è un classico senza tempo e senza spazio e chi la legge si accorge che la storia stessa di Dante racconta questi giorni molto meglio di come sapremmo fare noi. L’esilio dalla sua città, la persecuzione subita, quanto ci fanno pensare a ciò che accade oggi in Afghanistan con riguardo all’arte, alla letteratura? Con grande sincerità dobbiamo dirci che per molti versi siamo ancora incapaci di imparare dagli errori commessi, che non riusciamo ancora a comprendere fino in fondo gli altri, a rispettarli per ciò che sono, a vivere la libertà come un patrimonio comune. Ecco, investire in cultura per me significa proprio questo, significa dedicare il proprio tempo e la propria attenzione al mondo dell’arte in tutta la sua complessità, con tutte le storie e gli insegnamenti che si porta dentro e che ci danno la possibilità di migliorarci, di crescere ogni giorno nella conoscenza e nel benessere. Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza sono state le prime parole che ho ascoltato dalle mie insegnanti a scuola, ed è una di quelle cose che resterà scolpita per tutta la vita, perché non c’è azione che tu possa compiere in cui non devi scegliere tra l’approssimazione e la competenza. Penso davvero che Dante sia un grande Maestro, uno di quelli che l’Italia ha potuto, avuto la fortuna o forse ha saputo offrire al mondo e il suo anniversario è un’occasione imperdibile per ciascuna e ciascuno di noi».
Le celebrazioni dantesche dell’Università del Salento sono a cura di un comitato scientifico composto dai docenti Mario Capasso, Raffaele Casciaro, Sondra Dall’Oco, Ennio De Bellis, Antonio Marzo, Luigi Nuzzo, Luciana Petracca, Massimiliano Rossi, Elisa Rubino, Krjstian Toomaspoeg, Beatrice Stasi e Giancarlo Vallone. Del comitato organizzatore del convegno fanno parte i docenti Alessandra Beccarisi, Stefano Cristante, Manuela De Giorgi, Valter Leonardo Puccetti, Luisa Siculella e Francesco Somaini.
Ha spiegato il professor Valter Leonardo Puccetti illustrando in dettaglio i lavori: «Questo convegno dichiara fin dal titolo ambizioni olistiche, ancor prima che interdisciplinari, e ciò lo rende unico nel panorama nazionale del grande anniversario. Già nella sua relazione introduttiva, il presidente della Società Dantesca Italiana Marcello Ciccuto declinerà un Dante non solo artefice “al di fuori di sé”, ma anche della propria immagine e della propria visione interna: Dante come costruzione di un mondo, quindi, proprio quello che tutto il progetto di queste giornate vuole suggerire. Nel pomeriggio della prima giornata il piano di interpretazione passerà attraverso le interfacce della classicità, che è il primo nutrimento del pensiero e della parola danteschi e che Dante metabolizza in modo che sarà decisivo per la ricezione dell’antico in Occidente; e del diritto, dello ius, che Dante ancora filtra dalla tradizione classica e dai teorizzatori medievali delle prerogative sia dell’imperium sia degli offici di solidarietà civile, in autonomia dal potere religioso. La seconda giornata, quella di venerdì, è la più varia, sempre a forte vocazione concentrica: Dante dentro il suo tempo, nei suoi spazi urbani, nel tessuto della mentalità e dei costumi dell’epoca, tra percepito quotidiano e istanze politiche. È la parte degli storici, che incrocerà e cui seguirà quella dei dantisti per così dire “professionali”, di chi ha dedicato una vita di studi a inseguire le risonanze, gli echi, le fate morgane della parola poetica dantesca, così inesauribile che nuove proposte verranno, da questo stesso convegno, intorno alle sue modulazioni. Chiuderà la giornata un panel che, tra esperienze musicali e iconiche, cerca una sintesi per il tema della visione, dello choc di percezione che Dante ha voluto alla base del suo poema e che i lettori, fin dai primissimi, hanno ricevuto accostandosi a esso. La giornata di sabato affronta, al mattino, con una vasta e impegnativa sessione affidata per lo più agli storici della filosofia, la pensabilità del mondo secondo Dante, gli schemi e le griglie con le quali il reale veniva da lui attratto e vagliato. Nel pomeriggio, il primo panel sarà consacrato a un’interferenza culturale, quella delle arti figurative, che nel terzo millennio ha visto una crescita esponenziale di studi e che ha portato anzi a centralità, per la Commedia soprattutto, il motivo iconografico dentro il testo dantesco e nella traduzione che gli artisti fecero dell’invenzione dantesca nonché il canone artistico, con le sue gerarchie, che Dante impose per il suo tempo. Chiuderà la seduta pomeridiana un gruppo di relazioni che faranno da ponte con la giornata conclusiva: si parlerà, infatti, della questione della ricezione dell’opera dantesca in età umanistica e rinascimentale. L’attenzione sarà rivolta alle opere latine, con focus in particolare sul Monarchia e sulle strumentalizzazioni ideologiche e politiche che di esso vennero fatte nel periodo. La giornata conclusiva e domenicale tirerà le fila nel segno della fortuna di Dante nei secoli: i paesi delle grandi letterature, Germania, Francia, Inghilterra e Argentina per la sfera ispanofona, saranno passati in rassegna per tranci di sondaggio dell’insieme, lasciando addentellati e interrogativi; così pure per il Dante dell’età barocca e per la torsione all’ortodossia tomistica cui, tra Otto e Novecento, è stato sottoposto il pensiero dantesco dalla cultura cattolica».
Nelle immagini allegate il Rettore Fabio Pollice, la Presidente del Consiglio regionale Loredana Capone e il professor Valter Leonardo Puccetti assieme alle professoresse Alessandra Beccarisi, Manuela De Giorgi e Luisa Siculella, componenti del comitato organizzatore del convegno.