A Galatina il primo lancio automatizzato di un pallone-sonda per il servizio meteorologico
4 Marzo 2021Con il primo lancio automatizzato di un pallone-sonda, avvenuto a mezzanotte in punto tra domenica e lunedì 1 marzo 2021 dall’aeroporto militare di Galatina (Lecce), parte ufficialmente il processo di automatizzazione delle stazioni di osservazione meteorologica dell’Aeronautica Militare, che provvedono alla raccolta di dati atmosferici e meteorologici in quota, attraverso il lancio di palloni ascensionali.
Questo importante ammodernamento implementato dal Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare, tra i primi al mondo nell’uso di sistemi innovativi e completamente automatici nel campo delle osservazioni in quota, offre una serie di vantaggi in termini di prestazioni, affidabilità e flessibilità. Grazie ad un innovativo sistema di controllo centralizzato delle singole stazioni sarà inoltre possibile, in base alle esigenze, configurare in tempo reale la nuova rete di radiosondaggio, indirizzando i lanci su specifiche aree del territorio nazionale interessate da situazioni meteorologiche di particolare interesse, sia per scopi direttamente connessi alla sicurezza del volo civile e militare, sia – in generale – per migliorare l’accuratezza delle previsioni meteo.
L’innovazione, che si inserisce nell’ambito della costante attività di sviluppo e ammodernamento dei sistemi in dotazione alla Forza Armata, nasce da uno studio del 4° Reparto Logistica dello Stato Maggiore Aeronautica sull’innovazione degli strumenti meteo, relativo in particolare alla revisione ed automatizzazione del servizio di osservazione in quota, in coerenza con l’evoluzione già avviata per le stazioni di osservazione meteorologica al suolo. “La meteorologia rappresenta certamente uno di quei campi in cui, sebbene ormai esistano anche altri fornitori di servizi, l’Aeronautica Militare conserva una posizione di leadership sia in termini di know-how sia di capacità d’innovazione, grazie soprattutto alla lunghissima esperienza e alla professionalità del suo personale specializzato nel settore”, ha dichiarato il Brigadier Generale Luca De Martinis, Capo del 4° Reparto SMA, in occasione del primo lancio. “Le autosonde recentemente inaugurate – ha continuato – rappresentano il chiaro esempio di questo continuo esercizio di efficientamento attraverso l’innovazione”.
La nuova rete di radiosondaggio dell’Aeronautica Militare comprenderà, oltre alla stazione di Galatina (LE), anche le stazioni di lancio dislocate presso le aree aeroportuali di Rivolto (UD), Cameri (NO), Pratica di Mare (RM), Decimomannu (CA) e Trapani Birgi (TP).
> Il video del lancio del pallone-sonda dall’aeroporto militare di Galatina
Come avviene il lancio dei palloni sonda
Il lancio dei palloni-sonda per la misura dei parametri meteorologici in quota (temperatura, pressione, umidità, direzione ed intensità del vento) avviene secondo procedure standard concordate a livello internazionale ed eseguite ad orari prestabiliti. La preparazione del cosiddetto “treno di lancio”, costituito dal pallone ascensionale, dalla sonda e dal paracadute, avviene in maniera completamente automatica ed il lancio viene “approvato” dal personale specializzato del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare una volta ricevuta la preventiva autorizzazione dal servizio di Controllo del Traffico Aereo. Ciò garantisce il massimo livello di sicurezza per la conduzione di questa attività mitigando al massimo le interferenze con l’attività di volo nell’area del sedime aeroportuale da cui viene effettuato il lancio.
Ricevuto il “via libera”, la sonda, agganciata al pallone, viene rilasciata nell’atmosfera attraverso l’apertura dei cosiddetti “petali” presenti sulla parte sommitale dello ‘shelter’ di lancio. Durante la sua ascesa, che avviene ad una velocità di circa 5 m/s, i sensori di temperatura, pressione ed umidità presenti al suo interno, raccolgono i dati alle diverse quote, mentre la direzione e l’intensità del vento sono invece ricavati a partire dalla traiettoria di volo del pallone che viene rilevata attraverso un sensore per la navigazione satellitare contenuto all’interno della sonda.
Il complesso dei dati di volo e di quelli raccolti dai sensori vengono inviati via radio (da qui il nome spesso utilizzato di radiosondaggio) alla stazione di lancio presso la quale un sistema di elaborazione provvede ad apportare le correzioni delle misure ed al calcolo dei parametri atmosferici resi disponibili alla comunità meteorologica internazionale attraverso appositi messaggi meteorologici. Questi vengono predisposti dallo stesso sistema di elaborazione ed inviati al centro di raccolta delle osservazioni attestato presso il ReSIA-GSIM (Reparto Sistemi Informativi Automatizzati – Gruppo di Supporto ICT per la Meteorologia), da cui vengono successivamente inoltrati su sistemi di comunicazione dedicati per il loro scambio a livello internazionale.
Durante la salita la pressione atmosferica gradualmente diminuisce ed il pallone gonfiato ad elio si espande finché, ad una certa quota, la gomma di cui è costituito non è più in grado di reggere la differenza di pressione tra l’esterno e l’interno del pallone ed esso esplode. Ciò accade in media ad una quota compresa tra i 30.000 m ed i 36.000 m in funzione di una serie di fattori ed in quell’istante la sonda comincia la sua fase di discesa. Dopo una prima fase di caduta libera, un paracadute posto all’interno del pallone si apre completamente e stabilizza la velocità di discesa della sonda intorno ai 6-8 m/s, consentendo la raccolta dei dati anche durante la fase discendente del volo, fin quando la sonda non raggiunge il suolo.
I palloni sonda vengono lanciati dalle stazioni della rete di osservazione in quota dell’Aeronautica Militare di norma due volte al giorno, ogni dodici ore, ed attraverso di essi vengono raccolti dati di fondamentale importanza per l’erogazione del supporto meteorologico alla navigazione aerea e per l’accuratezza delle previsioni generate dai modelli numerici di previsione.
I vantaggi dei nuovi sistemi automatizzati
Il vantaggio fondamentale dei nuovi sistemi è costituito dall’automatizzazione completa di tutte le fasi connesse con l’esecuzione dei lanci dei palloni-sonda. La preparazione del “treno di lancio”, l’esecuzione del lancio, il monitoraggio della fase di volo, l’elaborazione dei dati raccolti, la generazione dei relativi messaggi meteorologici ed il loro accentramento per l’inoltro sui circuiti internazionali, avvengono infatti tutte senza la necessità del presidio umano. Questo è richiesto soltanto per il rifornimento dei materiali consumabili di cui il “treno di lancio” si compone (l’elio, il pallone ed il paracadute e la sonda) all’interno del sistema automatico e per la programmazione dei lanci.
L’assenza del presidio umano durante il lancio e la predisposizione dei sistemi automatizzati acquisiti consentono di massimizzare il ritorno economico del singolo lancio e con esso quello operativo, grazie alla capacità di raccogliere i dati non solo durante la fase di salita dei palloni, ma anche durante quella di discesa, quasi raddoppiando la quantità dei dati resi disponibili per ogni lancio.
Da un punto di vista operativo, un vantaggio assai significativo della nuova rete di stazioni di lancio dei palloni-sonda è costituito dalla possibilità di poterne esercitare il controllo operativo in maniera centralizzata dal Centro Operativo per la Meteorologia di Pratica di Mare. È infatti possibile, secondo necessità, eseguire, oltre ai due lanci di routine quotidiani, anche lanci ulteriori su aree specifiche del territorio nazionale laddove ritenuto necessario in relazione alla situazione meteorologica sul nostro Paese. Ciò consente di raccogliere in maniera mirata una quantità maggiore di dati per migliorare il supporto alla navigazione aerea e per aumentare l’affidabilità delle previsioni meteorologiche secondo un approccio che viene definito “adattativo” rispetto alla situazione meteorologica in atto o prevista. (aeronautica.difesa.it)