Al Bano ad audizione del consigliere Pagliaro su fotovoltaico ed eolico selvaggio
17 Gennaio 2021“Sono felice che anche Al Bano, insieme a tanti nomi illustri del mondo politico, accademico, produttivo e ambientalista pugliese e salentino, abbia voluto aderire alla mia iniziativa di richiedere un’audizione in Commissione Ambiente, per imporre uno stop alla proliferazione selvaggia d’impianti per la produzione di energia cosiddetta ‘pulita’, che stanno deturpando e snaturando il nostro paesaggio”.
Queste le parole del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani e presidente del Movimento Regione Salento che aggiunge: “Al Bano Carrisi, che ha risposto con entusiasmo al mio invito a sposare questa battaglia, ancora una volta dimostra una straordinaria sensibilità umana ed un attaccamento profondo alle sue radici e alla sua terra, di cui peraltro dà prova da sempre, avendo scelto di continuare a vivere nella sua Cellino San Marco nonostante la notorietà internazionale di cui gode.
Il nostro patrimonio più prezioso e la nostra identità vanno preservati da questo ennesimo scempio, che si aggiunge al deserto causato dalla Xylella. Difendere la terra, continuare a coltivarla come fa Al Bano nella sua tenuta, è dovere di ogni salentino e pugliese che abbia a cuore il suo territorio d’immensa bellezza, sottraendolo agli appetiti dei giganti delle rinnovabili.
La volontà manifestata da Al Bano di partecipare all’audizione in Commissione Ambiente, convocata dal presidente Campo per lunedì 25 gennaio, dimostra quanto sia sentito e condiviso il bisogno di affrontare una volta per tutte la questione del fotovoltaico e dell’eolico selvaggio in Puglia, che incide pesantemente su paesaggio, economia e turismo. È necessario fare un punto sulle autorizzazioni rilasciate dalla Regione all’installazione di parchi solari e pale eoliche, e soprattutto concordare provvedimenti che pongano un argine a questa deriva falsamente ambientalista.
Mi auguro – conclude Pagliaro – che da questo confronto, allargato ad un’ampia partecipazione, possano derivare finalmente regole e limiti certi, che salvino quel che resta delle campagne salentine e pugliesi dall’obbrobrio di impianti fortemente impattanti».