“Non è uno scherzo”: al via la campagna della Provincia di Lecce contro il catcalling

“Non è uno scherzo”: al via la campagna della Provincia di Lecce contro il catcalling

19 Febbraio 2025 Off Di Redazione

Accendere i riflettori sulle molestie contro le donne nei luoghi pubblici. E’ l’obiettivo della campagna di sensibilizzazione e comunicazione pubblica contro il catcalling dal titolo “Non è uno scherzo”, ideata e promossa dall’Aps Pari con il supporto della Commissione Pari opportunità della Provincia di Lecce.

L’iniziativa è stata presentata a Palazzo Adorno da Anna Toma, presidente della Cpo provinciale e Lorenzo Zito dell’associazione Pari.

“Non è uno scherzo” nasce dall’attività formativa sui temi della violenza di genere svolta nei mesi scorsi dall’associazione Pari in alcune scuole del territorio salentino. Oltre a veicolare un contenuto informativo sul fenomeno, riporta alcune testimonianze di studentesse di età compresa tra 12 e 18 anni che, in maniera anonima, hanno raccontato quanto loro accaduto per strada, nei bar, sull’autobus o in altri luoghi pubblici.

Grazie al supporto della Cpo provinciale, costantemente impegnata in azioni ed attività sui temi della violenza di genere, tutti i Comuni della provincia di Lecce sono stati invitati ad aderire all’iniziativa.

“Non è uno scherzo” , infatti, è una campagna di sensibilizzazione “aperta”. Chi aderisce ha la possibilità di condividerne, liberamente e gratuitamente, i contenuti grafici e testuali sui propri canali di comunicazione, aggiungendo il proprio logo.

Per sapere come partecipare scrivire a pari.associazioneculturale@gmail.com

Il catcalling è purtroppo una forma molto diffusa di violenza di genere (il 79% delle donne italiane ha dichiarato di aver subito la prima molestia in strada già prima dei 17 anni di età). Si realizza attraverso attenzioni non consensuali e indesiderate, come ad esempio gesti, fischi, commenti, strombazzate dall’auto, allusioni sessuali più o meno volgari. Non è, come spesso viene rappresentato, un comportamento innocuo. Può, infatti, avere gravi conseguenze per le donne che ne restano vittima, provocando ansia, depressione, rabbia, problemi di autostima e gravi ripercussioni sulla vita privata, su quella professionale e nelle relazioni interpersonali.

Il catcalling rientra, quindi, tra i comportamenti discriminatori alla base della “piramide della violenza di genere”, al cui vertice si trovano i femminicidi.

“Aderiamo e sosteniamo con convinzione il progetto promosso dall’associazione Pari perché vi è necessità, al giorno d’oggi, di far chiarezza sul significato di molte parole e sulle modalità con cui le pronunciamo. Occorre comprendere che fischi, commenti e avance sessuali indesiderati sono vere e proprie molestie. È opportuno spiegare la differenza tra un complimento e l’abuso verbale. La sensibilizzazione e la promozione di una cultura finalmente libera da retaggi sessisti è la strada più efficace da percorrere per progredire verso una condizione di reale parità e libertà”, spiega la presidente della CPO della Provincia di Lecce Anna Toma.

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