All’ospedale “Fazzi” di Lecce attivato un ambulatorio dedicato al trattamento della vulvodinia

All’ospedale “Fazzi” di Lecce attivato un ambulatorio dedicato al trattamento della vulvodinia

27 Febbraio 2024 0 Di Redazione

ASL Lecce ha attivato, nel Reparto di Ostetricia e Ginecologia del Vito Fazzi di Lecce, un ambulatorio dedicato al trattamento della vulvodinia, dolore correlato a vulva, vagina o pavimento pelvico.

L’Ambulatorio sarà operativo dal mese di marzo 2024 ma le visite sono già prenotabili tramite Cup, con prescrizione del Medico di Medicina Generale con dicitura “sospetta vulvodinia”.

La vulvodinia è stata riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità nell’ultima revisione della classificazione internazionale delle malattie (ICD-11), avviata nel 2018 e diventata attuativa il 1 gennaio 2022. È una sindrome che coinvolge le terminazioni nervose dei genitali esterni femminili, generando dolore e bruciore spontaneo o provocato, con disagio nella quotidianità e nella vita relazionale. Nonostante sia poco conosciuta, una recente revisione della letteratura scientifica fissa la prevalenza della malattia tra il 12 e il 16 per cento della popolazione femminile.

L’Ambulatorio (coordinato dalla Dott.ssa Debora Gravili, Dirigente Responsabile della UOS Screening Cervice Uterina), afferente alla UOC di Ostetricia e Ginecologia (Direttore Fabrizio Totaro Aprile), esegue le visite il 2° e 4° mercoledì di ogni mese.

La vulvodinia è una patologia dal forte impatto clinico e sociale per cui diversi studi clinici e sperimentali indicano una genesi multifattoriale della malattia che si manifesta con un dolore di tipo neuropatico.

Da qui la decisione della Direzione strategica di ASL Lecce di istituire un Ambulatorio specialistico dedicato: “L’attivazione di un ambulatorio per il trattamento della vulvodinia è un presidio qualificante della nostra medicina di genere e rientra a pieno nel percorso di salute che ASL Lecce riserva alle donne. Trattando una patologia troppo a lungo misconosciuta e sottovalutata, aggiungiamo un servizio specialistico ai percorsi diagnostico terapeutici assistenziali dedicati alle donne con un ulteriore riconoscimento della dignità e del diritto alla salute di genere” ha dichiarato il Direttore sanitario Antonio Bray.

 

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