Arriva nelle sale “L’ultima settimana di settembre”, opera prima del regista leccese Gianni De Blasi

Arriva nelle sale “L’ultima settimana di settembre”, opera prima del regista leccese Gianni De Blasi

13 Settembre 2024 Off Di Redazione

Dopo l’anteprima al Giffoni Film Festival, nelle sale di tutta Italia arriva “L’ultima settimana di settembre”, opera prima del regista leccese Gianni De Blasi con Diego Abatantuono e il giovanissimo Biagio Venditti. Tratto dall’omonimo romanzo di Lorenzo Licalzi (Rizzoli), con soggetto e sceneggiatura firmati dallo stesso De Blasi con Antonella W. Gaeta e Pippo Mezzapesa e la musiche originali di Andrea “Pupillo” De Rocco dei Negramaro, girato tra il capoluogo salentino e la costa jonica, la valle d’Itria, il Parco Nazionale dell’Alta Murgia, il film è una produzione Trump limited (del neretino Attilio De Razza e di Nicola Picone) in associazione con la salentina Passo Uno Cinema (Salvatore Caracuta) e Medusa Film in collaborazione con Prime video e con il contributo di Apulia Film Fund di Apulia Film Commission e Regione Puglia. Il film è distribuito nei cinema da Medusa Film.

Pietro Rinaldi è un anziano scrittore in declino. Rimasto vedovo e ormai stanco della vita, progetta di suicidarsi nel giorno del suo compleanno ma un’inattesa tragedia sconvolge i suoi propositi. La morte improvvisa di sua figlia e del genero a causa di un incidente automobilistico, lo porta a doversi occupare del nipote adolescente Mattia. Nonno e nipote, che si sono fino ad allora ignorati, si ritrovano a vivere una dolorosa, quanto indesiderata, convivenza. Un viaggio che si rivelerà fondamentale per loro. Colpi di scena e avvenimenti inaspettati cambieranno per sempre i loro destini.

Nei prossimi giorni il regista sarà in varie sale pugliesi per presentare il film e incontrare il pubblico: venerdì 13 settembre alle 20:50 appuntamento nel Multicinema Galleria di Bari con il direttore dell’Apulia Film Commission Antonio Parente, la co-sceneggiatrice Antonella W. Gaeta e con l’attore Pinuccio Sinisi, nel cast con Marit Nissen, Roberta Mattei, Luciano Scarpa, Monica Contini, Guendalina Losito, Dan Borduz. Sabato 14 settembre alle 18:30 e alle 20:30 doppia presenza al Cinema Massimo di Lecce. Domenica 15, infine, Gianni De Blasi sarà alle 19:00 al Pianeta Cinema di Nardò e alle 20:30 all’Andromeda di Brindisi.

“Scrittore sulla vetta del successo per molto tempo, Pietro Rinaldi ora fa i conti con il declino. Si ritrova così solo e frustrato a contemplare nel suicidio l’ultima possibilità di consacrazione. Ma il lutto che lo investe lo costringe finalmente ad aprire gli occhi per trovare Mattia: il riflesso di sé stesso – spiega Gianni De Blasi -. Il viaggio col nipote non sarà un back to life, ma piuttosto un mettersi allo specchio per riuscire ad accettarsi, a perdonarsi, ad ammettere di doversi annoverare tra le categorie di esseri umani che avrebbe appuntato sul suo taccuino. Pietro, attraversando il dolore condiviso col nipote, da scrittore maledetto si riscopre improvvisamente nonno solido, originale, spiritoso e ironicamente rude. Non di quelli che raccontano le favole, ma di quelli che senza falsi moralismi, ti insegnano a crescere lasciandoti libero di sbagliare – prosegue il regista -. A sua volta Mattia ritrova un suo senso nel mondo assorbendo l’immagine dolente di Pietro, divenendo specchio necessario al nonno. Nel frattempo conserva i tratti caratteristici dell’innocenza: la passione per la pesca, l’impaccio del primo amore, la dolcezza che investirà Pietro, nel momento in cui finalmente si sentirà chiamare nonno. Il road movie offre il pretesto per trovare un terreno neutro su cui muovere la coppia. Ma il nostro stile è molto distante dalla loquacità del Viaggio con papà di sordiana memoria o dalle atmosfere pop di Little miss sunshine. Il nostro film vuole essere morbido, poetico, emozionante. Un racconto dell’ironia della sorte che investe tutti gli esseri umani. In questo “terreno di gioco” la macchina da presa si muove tra fiammate e pause, a centrare gli umori dei personaggi, restando ad osservarli soprattutto nel loro non dirsi. Da inquadrature fisse e inchiodate si scivola su movimenti di macchina fluidi, in un’osservazione ravvicinata che restituisce uno stile realistico”.

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