“Autonomia differenziata”, numeri e dinamiche economiche nel nuovo Quaderno Aforisma
31 Maggio 2024Il dibattito sull’approvazione della cosiddetta “autonomia differenziata” occupa ampi spazi nei dibattiti giornalistici, televisivi e all’interno delle comunità locali, spesso con un approccio poco attento ai numeri ed alle dinamiche economiche.
Per questo motivo abbiamo pensato di fornire, nel Quaderno Aforisma n. 9-2024, alcuni contributi tecnici al dibattito, consapevoli che per molti il concetto di autonomia differenziata rimane poco chiaro.
Nella scelta degli approfondimenti siamo partiti quindi dall’art. 116 della Costituzione che individua le cinque Regioni a statuto speciale che già oggi “dispongono di forme e condizioni particolari di autonomia” e consente ad ogni Regione a statuto ordinario di chiedere un ampliamento delle proprie competenze legislative sulle materie dettagliate nel successivo articolo 117 come da riforma del titolo V attuato dalla Legge Costituzionale n. 3 del 2001.
Siamo partiti dalla demografia che non è solo denatalità, decrescita e invecchiamento della popolazione, concentrandoci sulle dinamiche della migrazione interna sia per età che per livello di istruzione: lo studio dei flussi negli ultimi venti anni restituisce un quadro chiaro di emigrazione economica dal sud verso il nord del paese, mentre cresce ovunque l’immigrazione politica, di richiedenti asilo o di chi scappa da guerra e povertà assoluta.
Si è poi passati agli asset strategici nazionali come l’energia e le infrastrutture attraverso un confronto regionale che vede il sud produrre più energia di quanto ne consumi aiutando i nord del paese a soddisfare i propri bisogni energetici e contribuendo in maniera decisiva alla transizione energetica. La Puglia, ad esempio è prima produttrice nazionale per energia eolica e seconda per energia solare.
Il tema infrastrutture è molto complesso perché se da una parte rispecchia divisioni geografiche e politiche, dall’altra è condizionato da diversi fattori economici e industriali.
La rete ferroviaria rispecchia senza dubbio moltissime delle dinamiche che hanno caratterizzato il paese negli ultimi 50 anni, con il nord che è praticamente l’unica area del paese con a disposizione la rete dell’alta velocità ed il sud in affanno su quasi tutti i numeri, anche quelli della rete ordinaria e locale.
Sicuramente le politiche del Sud si sono orientate ad un maggior attenzione per i sistemi aeroportuali, probabilmente più adatti a sostenere settori come il turismo ed il terziario. Vedremo più avanti la grande crescita degli aeroporti pugliesi.
Sebbene si registri un ottimo risultato del traffico cargo dell’aeroporto di Taranto-Grottaglie, altrettanto non si può dire dell’export nel 2023 che ha visto crescere l’export del sud per numeri relativi (percentuale di crescita rispetto all’anno precedente) mentre è fermo quello del nord, ma con numeri così diversi tra le aree del paese che mettono alla luce le differenze economiche ed industriali in maniera netta: quasi l’88% delle esportazioni sono appannaggio dell’area centro nord.
Allo stesso modo in tre regioni del centro nord si concentrano i brevetti industriali rilasciati nel 2023 che costituiscono un valido indicatore per comprendere il peso in gioco della ricerca industriale e scientifica.
Interessanti anche i dati relativo all’andamento delle imprese, che seppure con un rallentamento, continua nel recupero post crisi pandemica del 2020-2021, e dei dati che emergono dalla fatturazione elettronica che vede una crescita del sud che in ogni caso persa appena 13% del totale nazionale contro il 66% del nord.
Non differiscono di molto i dati ricavati dalle dichiarazioni dei redditi 2023 con i contribuenti del nord che generano il 55% del reddito e dell’imposta netta.
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