Coldiretti Puglia: “A sostegno di chi ha più bisogno. In consegna per i poveri 500 pacchi alimentari”
15 Maggio 2021Spinti dall’emergenza Covid i prezzi mondiali dei prodotti alimentari raggiungono il valore massimo da sette anni riducendo le possibilità di acquisto e facendo sprofondare nella fame nuove fasce della popolazione, con la Puglia che registra indici di disuguaglianza con il valore medio tra i più alti d’Italia (6,2%) e il record negativo dall’inizio del secolo.
E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia, in riferimento al rapporto annuale pubblicato dalla Fao della Rete mondiale contro le crisi alimentari (Gnafc) secondo il quale nel 2020 almeno 155 milioni di persone sono state esposte al rischio di insicurezza alimentare acuta, circa 20 milioni di persone rispetto allo scorso anno.
Sono oltre 210.000 le persone in povertà assoluta in Puglia e per questo non si ferma l’iniziativa di solidarietà promossa da Coldiretti, Filiera Italia e Campagna Amica con la partecipazione delle più rilevanti realtà economiche e sociali del Paese con la consegna di altri 500 pacchi “A sostegno di chi ha più bisogno” con l’obiettivo di dare un segno per chi ha bisogno ma anche una sollecitazione a tutti coloro che possono, perché facciano altrettanto.
Ogni famiglia è destinataria di un pacco di oltre 50 chili con prodotti 100% Made in Italy come – spiega Coldiretti Puglia – pasta e riso, Parmigiano Reggiano e Grana Padano, biscotti, sughi, salsa di pomodoro, tonno sott’olio, dolci e colombe pasquali, stinchi, cotechini e prosciutti, carne, latte, panna da cucina, zucchero, olio extra vergine di oliva, legumi e formaggi fra caciotte e pecorino.
“Coldiretti ha reso strutturali le iniziative di solidarietà, un segno tangibile della filiera agroalimentare italiana verso le fasce deboli della popolazione più colpite dalle difficoltà economiche. A pagare il prezzo più alto alla crisi sono stati mamme e papà single e le coppie con uno o due figli e per questo le iniziative solidali sono tanto più importanti considerato che l’avanzare dell’emergenza coronavirus ha fatto esponenzialmente il numero di nuovi poveri che hanno bisogno di aiuto anche per mangiare per effetto della crisi economica e sociale provocata dalla pandemia e dalla conseguente perdita di opportunità di lavoro”, afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
Un’operazione che – afferma Coldiretti – vuole essere un segnale di speranza per il Paese e per tutti coloro che in questi mesi hanno pagato più di altri le conseguenze economiche e sociali dell’emergenza Covid. Ma anche evidenziare le grandi eccellenze del Paese che hanno contribuito a fare grande il Made in Italy in Italia e all’estero e rappresentano un risorsa determinante da cui ripartire. Un sistema dove lavorano oltre 180mila pugliesi che – precisa la Coldiretti Puglia – continuano a operare nella filiera alimentare, dalle campagne alle industrie fino ai trasporti, ai negozi e ai supermercati, per garantire continuità alle forniture di cibo e bevande alla popolazione. L’approvvigionamento alimentare – sottolinea la Coldiretti regionale – è assicurato in Puglia grazie al lavoro di 100mila aziende agricole e stalle, 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica che non hanno mai dimenticato la solidarietà.
L’emergenza Covid ha impoverito più di una famiglia su quattro (28,8%) che ha dichiarato nel 2020 un peggioramento della situazione economica rispetto all’anno precedente. La punta dell’iceberg delle difficoltà in cui si trova la Puglia è rappresentata – continua Coldiretti Puglia – da circa milione di persone a rischio povertà, con un’incidenza media pari al 30,4%. Si tratta del valore più elevato degli ultimi quindici anni, dove fra i nuovi poveri sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalla limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi per Covid.
Fra i nuovi poveri – continua la Coldiretti regionale – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalla limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi per Covid. Persone e famiglie che mai prima d’ora – precisa la Coldiretti Puglia – avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche. Tra le famiglie in difficoltà – sottolinea la Coldiretti – a preoccupare sono anche gli oltre 30mila bambini di età inferiore ai 15 anni che hanno bisogno di essere assistiti. Una situazione drammatica che – evidenzia Coldiretti Puglia – incide sui livelli di istruzione ed integrazione aumentando l’area del disagio ed i rischi di comportamenti antisociali.
Si tratta di uno sforzo corale che dimostra la capacità dell’Italia di unirsi e mobilitare risorse per uscire insieme dalla crisi, nella consapevolezza di essere una comunità nazionale che ha potenzialità e capacità a tutti i livelli per far ripartire il Paese – conclude Coldiretti Puglia – dando la giusta importanza del Recovery plan per accompagnare la transizione ecologica dell’agroalimentare italiano, già oggi il più green d’Europa, che può offrire un milione di posti di lavoro green entro i prossimi 10 anni.
L’iniziativa è stata resa possibile dalla partecipazione di: Conad, Bonifiche Ferraresi, Philip Morris, Eni, Snam, Intesa San Paolo, Generali, De Cecco, Cattolica Assicurazioni Grana Padano, Barilla, Enel, Confapi, Fondazione Tim, Inalca, De Rica, Pomì, Casillo Group, Mutti, Monte dei Paschi di Siena, Granarolo, Coprob, Virgilio, Parmigiano Reggiano, Casa Modena, Ismea, Fondazione Osservatorio Agromafie, Crea.