Coldiretti Puglia: “Calano i quantitativi di acqua negli invasi artificiali e l’agricoltura soffre”

Coldiretti Puglia: “Calano i quantitativi di acqua negli invasi artificiali e l’agricoltura soffre”

10 Novembre 2024 Off Di Redazione

Continua ad essere un miraggio la pioggia in Puglia, con i quantitativi di acqua negli invasi artificiali scesi a 36,76 milioni di metri cubi d’acqua, pari a  -72% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, uno scenario che si aggrava pesantemente ai danni dell’agricoltura pugliese che perde così quasi il  50% del cibo e dei prodotti simbolo della Dieta Mediterranea. A denunciarlo è Coldiretti Puglia, sulla base dei dati dell’Osservatorio sulle risorse idriche dell’ANBI.

Anche ottobre è risultato il secondo più caldo mai registrato a livello globale dopo quello del 2023, con temperature superiori di 1,65°C rispetto ai livelli preindustriali, diventando così il 15esimo mese degli ultimi 16 in cui le temperature medie hanno superato il limite di +1,5°C – precisa Coldiretti Puglia, sulla base dei dati Copernicus climate change service (C3s) -. Preoccupa molto l’allungamento della fase vegetativa delle piante a causa del caldo perdurante fuori stagione con il rischio di far ripartire le fioriture, con il pericolo di esporle ai danni di un prevedibile successivo abbassamento delle temperature e la conseguente diminuzione del potenziale produttivo delle coltivazioni, ma danni sta causando anche l’umidità su verdure e ortaggi. Con le temperature sopra la media per gli ortaggi e le semine sono balzati alle stelle i costi di carburante per l’irrigazione e in difficoltà per l’allarme siccità fuori stagione sono in realtà tutte le colture in campo a causa della maturazione contemporanea delle verdure”.

Una situazione preoccupante in Puglia dove a causa della siccità grave del 2024  si registrano raccolti dimezzati dalle ciliegie al grano, dal miele fino alle olive. Per la siccità e le temperature ben al di sopra della norma sin dall’inverno ne hanno fatto già le spese le clementine che sono finite al macero, compromesse dalla mancanza di acqua che ne ha inibito l’accrescimento, ma anche la produzione di grano per fare pane e pasta risulta dimezzata per effetto della prolungata siccità che ha stretto tutta la regione in una morsa per mesi causando il taglio delle rese. La crisi idrica ha determinato un calo drastico di foraggio verde nei pascoli con l’aggravio dei costi per l’acquisto di mangimi per garantire l’alimentazione degli animali nelle stalle, ma anche gli apicoltori hanno dovuto dire addio ad oltre 1 vasetto di miele su 2 con le api stremate senza cibo per le fioriture azzerate, con il 60% in meno di raccolta condizionata dal caldo e dalla siccità. Ma a preoccupare è l’andamento della campagna di raccolta delle olive, dove si stima un crollo di oltre il 40% delle quantità rispetto all’anno scorso.

“Ma nelle campagne gli effetti si fanno sentire anche per i parassiti che sono rimasti attivi con le temperature miti e attaccano più facilmente le colture ancora in campo, come avviene peraltro nelle città dopo sono ancora diffuse zanzare e mosche – aggiunge la Coldiretti Puglia –. Una conferma del cambiamento climatico in atto con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola”.

 

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