Coldiretti Puglia: “Scarseggia acqua per le produzioni agricole e per gli allevamenti”
27 Maggio 2024Invasi a secco in Puglia dove mancano 139 milioni di metri cubi d’acqua. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia che segnala gli effetti della mancanza di acqua sulle produzioni agricole, ma anche sugli allevamenti con gravi disservizi a cui gli allevatori fanno fronte attraverso il ricorso alle autobotti con un notevole aggravio di costi.
“Non si contano più le segnalazioni che stiamo facendo quotidianamente perché arrivi l’acqua e nei tempi giusti. Dall’invaso di San Giuliano in Basilicata dovrebbero essere erogati ogni giorni 1000 litri di acqua che spesso non arrivano proprio e l’erogazione o risulta a singhiozzo o non viene attivata proprio – denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo -. Nei campi si registra una siccità prolungata che si è manifestata già dall’inverno scorso ed è mancata una programmazione da parte del Consorzio di Bonifica. Così i campi seccano e le colture muoiono, deve essere rivista necessariamente dal Consorzio la pianificazione della erogazione dell’acqua”.
Ma torna a denunciare lo scenario di crisi idrica causato dalla siccità la Coldiretti Puglia, anche per la condizione dei pozzi malfunzionanti e guasti o a mezzo servizio per la mancanza di personale.
“Serve una pianificazione diversa del ‘bene acqua’ perché la gestione irrigua, specialmente in questo periodo in cui le coltivazioni hanno bisogno di acqua per crescere è un fattore fondamentale per l’agricoltura e la zootecnia, per la salvaguardia delle produzioni e dei redditi e va affrontato con la massima attenzione e efficienza – dichiara il direttore regionale Pietro Piccioni -. E’ necessario un piano infrastrutturale per la creazione di piccoli invasi che raccolgano tutta l’acqua piovana che va perduta e la distribuiscano quando ce n’è sia poca ai fini di regimazione della acque, irrigui, ambientali”.
In Puglia le aree a rischio desertificazione sono pari al 57% del territorio regionale per i perduranti e frequenti fenomeni siccitosi, dove per le carenze infrastrutturali e le reti colabrodo viene perso l’89% della pioggia caduta. Uno spreco inaccettabile per un bene prezioso anche alla luce dei cambiamenti climatici che stanno profondamente modificando la distribuzione e l’intensità delle precipitazioni anche sul territorio nazionale.
“Servono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull’uso corretto dell’acqua e un piano infrastrutturale per la creazione di invasi che raccolgano tutta l’acqua piovana che va perduta e la distribuiscano quando ce n’è poca – sostiene la Coldiretti –. Gli agricoltori stanno facendo la loro parte con un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico”.