Coldiretti Puglia: “Temperature del terreno ancora alte e le tardizie affollano i banchi di vendita”
4 Novembre 2024Per il caldo fuori stagione, assieme alla mancanza di piogge, e le temperature del terreno ancora alte, le tardizie affollano i banchi di vendita, con le melanzane che continuano ad entrare in produzione, a stagione ufficialmente conclusa, ma anche i pomodori e i peperoni, mentre contemporaneamente si stanno raccogliendo verdure e ortaggi invernali, come le cime di rape novantine e i cavoli che per il caldo sono sempre a rischio fioritura.
“Preoccupa molto l’allungamento della fase vegetativa delle piante a causa del caldo perdurante fuori stagione – sottolinea la Coldiretti regionale – con il rischio di far ripartire le fioriture, con il pericolo di esporle ai danni di un prevedibile successivo abbassamento delle temperature e la conseguente diminuzione del potenziale produttivo delle coltivazioni, ma danni sta causando anche l’umidità su verdure e ortaggi. Con le temperature sopra la media per gli ortaggi e le semine sono balzati alle stelle i costi di carburante per l’irrigazione e in difficoltà per l’allarme siccità fuori stagione sono in realtà tutte le colture in campo a causa della maturazione contemporanea degli ortaggi”.
Una situazione preoccupante in Puglia dove, a causa della siccità grave del 2024, si registrano raccolti dimezzati dalle ciliegie al grano, dal miele fino alle olive. Per la siccità e le temperature ben al di sopra della norma sin dall’inverno ne hanno fatto già le spese le clementine che sono finite al macero, compromesse dalla mancanza di acqua che ne ha inibito l’accrescimento, ma anche la produzione di grano per fare pane e pasta risulta dimezzata per effetto della prolungata siccità che ha stretto tutta la regione in una morsa per mesi causando il taglio delle rese. La crisi idrica ha determinato un calo drastico di foraggio verde nei pascoli con l’aggravio dei costi per l’acquisto di mangimi per garantire l’alimentazione degli animali nelle stalle, ma anche gli apicoltori hanno dovuto dire addio ad oltre 1 vasetto di miele su 2 con le api stremate senza cibo per le fioriture azzerate, con il 60% in meno di raccolta condizionata dal caldo e dalla siccità. Ma a preoccupare è l’andamento della campagna di raccolta delle olive, dove si stima un crollo di oltre il 40% delle quantità rispetto all’anno scorso.
Ma nelle campagne gli effetti si fanno sentire anche per i parassiti che sono rimasti attivi con le temperature miti e attaccano più facilmente le colture ancora in campo, come avviene peraltro nelle città dopo sono ancora diffuse zanzare e mosche. Una conferma del cambiamento climatico in atto con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola.