Cresce l’allerta nelle campagne per i continui furti. La denuncia di Coldiretti Puglia
26 Gennaio 2022Cresce l’allerta nelle campagne per i furti di piante, prodotti agricoli e mezzi, con gli agricoltori che stanno presidiando i campi per tentare di sventare i raid diurni e notturni. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, che lancia l’allarme per le condizioni di lavoro e di vita nelle aree rurali pugliesi, con la recrudescenza del fenomeno, dove le bande organizzate stanno rubando di tutto, dalle piantine di olivo alla legna, dalle motoseghe alle macchine, fino ai trattori e alle forbici elettriche, con l’ultimo episodio a danno di un agricoltore che ha denunciato il furto di 170 olivi Coratina.
Le aziende agricole hanno bisogno di sicurezza, perché la criminalità le costringe a vivere quotidianamente attanagliate in un clima di incertezza e paura.
“E’ necessaria – ribadisce Coldiretti Puglia – l’attivazione di una cabina di regia tra il Ministero delle Politiche Agricole e il Ministero dell’Interno che coordini le attività delle forze dell’ordine, che va sostenuto con l’intervento dell’Esercito in alcune aree a forte rischio, come le province di Bari con zone più a rischio e la BAT”.
Nel periodo della raccolta i furti diventano praticamente quotidiani con i danneggiamenti degli alberi tanto da aver spinto alcuni agricoltori ad organizzarsi con ronde notturne e diurne per presidiare le campagne.
“Capitolo a parte merita – insiste Colomba Mongiello dell’Osservatorio sulla criminalità in agricoltura e agroalimentare della Coldiretti – il mercato parallelo di prodotti agricoli provenienti da migliaia di chilometri di distanza, a partire dall’olio, spesso spacciati per prodotti di qualità, quando di qualità non sono, per cui viene illegalmente utilizzato il marchio ‘made in Puglia’, a danno dell’imprenditoria agricola pugliese e dei consumatori. Non solo si appropriano di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma compromettono in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani ed il valore del marchio Made in Italy”.
“I poteri criminali si “annidano” nel percorso che uva da vino, olio, frutta e verdura, carne e pesce, devono compiere – insiste Coldiretti Puglia – per raggiungere le tavole degli italiani passando per alcuni grandi mercati di scambio fino alla grande distribuzione. Con i classici strumenti dell’estorsione e dell’intimidazione le agromafie impongono i prezzi dei prodotti agricoli e la vendita di determinate produzioni agli esercizi commerciali che a volte, approfittando della crisi economica, arrivano a rilevare direttamente grazie alle disponibilità di capitali ottenuti da altre attività criminose. Non solo si appropriano di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma – continua la Coldiretti Puglia – compromettono in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani ed il valore del marchio Made in Italy. La Puglia è una regione a forte vocazione agricola ed è per questo – conclude Coldiretti Puglia – che il business delle agromafie è divenuto particolarmente appetibile”.