Donato un holter pediatrico all’Unità di Terapia Intensiva Neonatale del “Vito Fazzi”

Donato un holter pediatrico all’Unità di Terapia Intensiva Neonatale del “Vito Fazzi”

19 Novembre 2024 Off Di Redazione

L’Associazione Cuore e Mani Aperte ha donato, grazie alla partecipazione di tutti coloro che ritengono che un gesto d’amore silenzioso sia quello che più di tutti genera una melodia di vita, un holter pediatrico all’Unità Operativa Complessa di Neonatologia, Nido, UTIN (Terapia Intensiva Neonatale) del Presidio Ospedaliero “Vito Fazzi” di Lecce.

Alla cerimonia erano presenti il Direttore Generale di ASL Lecce, avvocato Stefano Rossi; la direttrice sanitaria del Fazzi, dottoressa Patrizia Barone; il direttore responsabile dell’UTIN, dottor Enrico Rosati e una numerosa rappresentanza del personale di reparto coordinato dalla caposala Gianpalma Gravili.

Era, inoltre, presente, in qualità di ospite d’onore il padre fondatore della neonatologia salentina, il dottore Raffaele Longo, oggi in quiescenza, a cui il reparto è intitolato.

La cerimonia è stata allietata dall’accompagnamento musicale della pianista Valentina Parentera, del violinista Marco Ferulli e della soprano Francesca Mazzeo.

L’Associazione non è nuova a questo tipo di collaborazione con ASL Lecce ed è particolarmente vicina ai bambini.

L’Associazione Cuore e mani aperte OdV – un ente del Terzo Settore che opera all’interno del nosocomio leccese da più di venti anni, grazie al cappellano, Don Gianni Mattia, che ne è anche fondatore e presidente – da sempre ha scelto di essere al fianco dei più piccoli nei loro momenti più difficili, senza mai dimenticarsi di occuparsi non solo della loro salute, ma anche del loro cuore ricco di fiducia, speranza, amore e magia.

La data non è stata scelta a casa, infatti, il 17 novembre di ogni anno si celebra la Giornata mondiale della Prematurità e simbolicamente si è voluto scegliere questa giornata per consegnare questa donazione.

L’intento è quello di portare l’attenzione sulla prevenzione e sull’amore sincero che deve spingere noi adulti a non arrenderci davanti al dolore.

Nelle più grandi città del mondo, sugli ospedali e lì dove ci sono persone attente e sensibili verso gli altri, si accende il colore viola che è da sempre legato ai significati più profondi della vita. In serata, su iniziativa dell’Associazione anche la facciata del Fazzi sarà illuminata di viola.

“I bambini sono il nostro bene più prezioso, il nostro futuro e l’unica cosa per la quale valga davvero la pena riscoprire la vita andandole incontro senza paura” – è così che esordisce Don Gianni, mentre l’emozione riempie le sue parole -. È innegabile che al giorno d’oggi sempre più difficoltà siano legate alla genitorialità e alla salute dei più piccoli, ma nello stesso tempo sono aumentate e migliorate tutte le tecnologie e ricerche scientifiche che ci hanno consentito di usufruire di cure più efficaci e importanti azioni diagnostiche per la prevenzione. L’amore per poter sbocciare ha bisogno di cure costanti, un esserci che parte dal profondo del proprio cuore. Noi questo lo vediamo in tutte quelle persone che nel corso degli anni hanno scelto di credere nella sincerità del nostro operato consentendoci con il loro sostegno di essere una presenza rassicurante e concreta nella vita di tutti coloro che hanno richiesto il nostro aiuto e che nel ricevere ci hanno fatto il dono più importante: il sorriso dei più piccoli!”.

Il direttore Rosati, primario dell’UTIN ha spiegato che “l’holter cardiaco è uno strumento che consente il monitoraggio non invasivo dell’ecg durante un periodo di tempo prolungato (24 ore o più). Il suo impiego nei neonati consente una diagnosi più accurata ed un appropriato follow up delle aritmie cardiache che interessano l’1-5% della popolazione neonatale e che spesso comportano problematiche cliniche e terapeutiche che si protraggono per tutta l’età pediatrica. La dotazione di questa strumentazione consentirà la presa in carico globale da parte dell’UOC di Neonatologia del Fazzi del neonato/lattante con aritmia cardiaca che potrà continuare a essere seguito a livello ambulatoriale dopo la dimissione dall’ospedale dalla stessa equipe che lo ha curato durante il ricovero”.

 

Condividi: