Due nuove tappe in provincia di Lecce per “Crita – Festival delle arti”

Due nuove tappe in provincia di Lecce per “Crita – Festival delle arti”

22 Luglio 2024 Off Di Redazione

Proseguono gli appuntamenti di “Crita – Festival delle arti”, la rassegna dedicata al teatro, alla musica e alla danza, ideata e organizzata dalla cooperativa Ventinovenove con la direzione artistica di Gabriele Polimeno e Mary Negro.

Questa sera, a Bagnolo del Salento, alle 21, Daniele De Michele alias Donpasta, dj, economista e appassionato di gastronomia porta in scena, in anteprima, il nuovo show cooking “Il pranzo della domenica” dove si fondono le storie, i profumi, i sapori e le immagini di venti anni della sua vita in giro nelle cucine delle nonne, venti regioni e mille nonnine incontrate.

Martedì 23 luglio, invece, ci si sposta a Collepasso, al Palazzo Baronale, alle 21, per “Sete”, uno spettacolo scritto da Walter Prete, con Giorgio Sales, regia di Lorenzo Parrotto. In scena Giorgio Sales, unico interprete di un meccanismo “scellerato” che coinvolge un ventaglio di personaggi: un ristoratore, un imprenditore, un influencer, un trader finanziario, un critico d’arte, in una sorta di gioco al rilancio in cui vince chi riesce ad aumentare di più il valore di un bene essenziale come l’acqua, trasformandolo in un’icona di lusso. Una scrittura a cerchi concentrici in cui gli stessi personaggi, tornano ciclicamente sempre più inebriati dal crescere del desiderio e galvanizzati dall’incapacità di avvertire il bisogno, che però è un indicatore essenziale dell’equilibrio biologico. Partendo da episodi di stretta attualità, passando per la riflessione di Feuerbach e Guy Debord, si giunge alla spettacolarizzazione dell’immagine che per Debord diventa momento della mediazione nel rapporto fra individui, descrivendo la parabola dello slittamento dell’essere in avere e dell’avere in apparire. Assetati di immagini, i personaggi di “Sete” finiscono per non riconoscere più la vera sete, quella legata alla conservazione della vita, che resiste a ogni tentativo di farsi ridurre in cosa.

“Crita – Festival delle arti” è una rassegna che mira a proporre un’offerta culturale e teatrale di qualità nelle aree più periferiche. Il nome “Crita” deriva da un termine tipico del dialetto locale che ha una doppia valenza: il “critare” è l’atto del gridare e del farsi sentire. Ma significa anche “creta”, argilla, materia tipica del territorio dalla cui lavorazione nascono manufatti artigianali che da sempre identificano il Salento dalle mille sfaccettature creative. Negli anni ha assunto un’altra valenza, ovvero trasformare i luoghi non usuali per il teatro o l’arte, vestendoli con “nuovi abiti” come le piazze, i frantoi, palazzi storici e altri, ospitando letterati, filosofi, musica da camera educando la comunità a viverli diversamente. Il primo artista a raccogliere la sfida fu l’attore e regista salentino, il premio UBU Mario Perrotta a cui si sono aggiunti in seguito Gianni Ciardo, Redi Hasa, Christian Di Domenico, Maria Mazzotta, Angela De Gaetano, Fabrizio Saccomanno, Franco Ferrante, Daniela Baldassarra, Mauro Racanati, Luciano Trombetta e molti altri.

“Ridotti all’osso”, è il tema dell’edizione 2024 da intendersi come l’esigenza di lasciar andar via tutto ciò che è superficiale, non necessario e tutto ciò che non è bellezza. Ma è anche una denuncia dello stato di salute del mondo della cultura e dello spettacolo dal vivo: precari nella vita e nel lavoro; relegati agli avanzi di tempo, agli avanzi economici, agli avanzi di strategie e visioni inesistenti.

“Crita diventa un progetto annuale – spiegano gli ideatori Gabriele Polimeno e Mary Negro – con una parentesi estiva più intensa di programmazione. Sentivamo la necessità di tracciare una direzione e seguire un percorso che non iniziasse e finisse nel solo periodo estivo, abbracciando e approfondendo diverse tematiche. A ottobre partirà ‘Crita: rosso rame’, una serie di appuntamenti su pari opportunità e disparità di genere, promosso e sostenuto dal Consiglio della Regione Puglia nell’ambito del bando ‘Futura – La Puglia per la Parità’. Alla settima edizione e alla vigilia dei dieci anni dalla fondazione di Ventinovenove sentivamo di dover andare verso nuove direzioni”.

Condividi: