Fondi Qualità dell’abitare: 469 milioni alla Puglia, Bari asso pigliatutto, al Salento solo le briciole

Fondi Qualità dell’abitare: 469 milioni alla Puglia, Bari asso pigliatutto, al Salento solo le briciole

26 Luglio 2021 0 Di Redazione

“Un film già visto, e davvero non se ne può più di queste repliche: finanziamenti destinati alla Puglia, fagocitati dalla solita Bari che fa da asso pigliatutto, mentre agli altri territori toccano solo le briciole. Questa volta si tratta dei fondi del bando Qualità dell’abitare: 3,2 miliardi per 271 progetti finanziati – dichiarano il coordinatore provinciale MRS Francesco Viva e il coordinatore cittadino di Lecce, Vittorio Trullo.

“Alla Puglia sono stati assegnati 469 milioni: al Comune di Bari 130 milioni per 3 progetti, più 45 per la Città Metropolitana per un totale quindi di 175 milioni. Ai tre capoluoghi salentini vanno in tutto 75 milioni: 15 a Lecce per un solo progetto, stessa sorte a Taranto mentre Brindisi prende 45 milioni per 3 progetti – aggiungono gli esponenti del Movimento Regione Salento – una disparità schiacciante, che scava un solco sempre più profondo fra Bari e gli altri capoluoghi, perché è chiaro che maggiori investimenti producono maggiore sviluppo a scapito di chi riceve meno e non viene messo nelle condizioni di crescere.
Queste risorse aggiuntive vengono accaparrate da Bari e dalla Città metropolitana, mentre le altre Province, sempre più spogliate e messe alla fame, annaspano per sopravvivere e garantire i servizi minimi di loro competenza. Ancora una volta paghiamo le conseguenze della sciagurata legge Delrio che ha decapitato le Province, condannandole a morte lenta ma inesorabile. E se non s’interverrà in tempo per riequilibrare questo smaccato baricentrismo, il Salento sarà condannato ad un ruolo sempre più marginale.
Mentre Bari rastrella 100 milioni (più di un quinto del totale dei finanziamenti assegnati alla Puglia) per il faraonico progetto del parco urbano in zona ferrovia disegnato da Fuksas, a Lecce per far prendere il treno ad un disabile bisogna prenderlo in braccio.
In questo caso, però, balza agli occhi anche un altro dato che ci preme sottolineare e che riguarda Lecce: l’insipienza nel progettare il futuro, l’incapacità di stare al passo coi tempi e di capire qual è la direzione giusta per intercettare fondi come questi, che diventano ossigeno per l’economia e lo sviluppo. Chiediamo dunque più attenzione perché, se oltre alle solite politiche che mirano ad avvantaggiare Bari, aggiungiamo anche l’incapacità amministrativa di Lecce, rischiamo davvero di restare al palo mentre gli altri corrono”.

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