“Forme del tempo”: ad Acaya ospiti Ramak Fazel e Giorgio Vasta
18 Settembre 2024Riprendono con un pomeriggio dedicato alla relazione e alle connessioni tra fotografia, architettura e scrittura gli appuntamenti della Rassegna “vedi alla voce Architettura” promossa e organizzata dall’Ordine degli Architetti della provincia di Lecce.
Sarà un incontro dedicato all’intreccio e alla relazione tra fotografia, architettura e scrittura quello che giovedì prossimo 19 settembre, alle ore 15:45, vedrà protagonisti nel Castello di Acaya, nell’ambito della rassegna “vedi alla voce Architettura” promossa dall’Ordine degli Architetti della provincia di Lecce, il fotografo iraniano Ramak Fazel, reduce tra gli altri dall’affascinante ricerca per immagini sulla vita delle architetture di Alvar Aalto nell’ambito della mostra AALTO – Aino Alvar Elissa_La dimensione umana del progetto ospitata al MAXXI di Roma fino al maggio scorso, e lo scrittore e sceneggiatore palermitano Giorgio Vasta.
L’appuntamento, che gode del patrocinio della Provincia di Lecce e del Comune di Vernole, si aprirà alle 15.45 con i saluti istituzionali del Sindaco di Vernole Mauro De Carlo e del Presidente dell’Ordine Architetti Tommaso Marcucci, cui seguirà l’introduzione al tema a cura di Giorgia Maggiore, componente del Gruppo Cultura dell’Ordine.
Quindi, spazio al dialogo in “sette chapters” tra Ramak Fazel e Giorgio Vasta, che proprio alla relazione intima e a volte contraddittoria, vertiginosa o impossibile tra luoghi, scrittura, architetture, fotografia, hanno dedicato prima Absolutely Nothing. Storie e sparizioni nei deserti americani (Quodlibet Humboldt), diario di viaggio nel paesaggio e nel linguaggio attraverso i deserti di California, New Mexico, Arizona, Nevada e Lousiana, e poi Palermo. Un’autobiografia nella luce, avventura nello spazio e nel tempo che per Vasta equivale a una “resa dei conti con il passato, nella rara bellezza della lingua esatta; autobiografia paradossale, sulle tracce di un’archeologia di memorie e visioni dove la fuga si dissolve in un’immagine nitidissima, irreale e struggente, in cui possiamo riconoscere la forma di ciò che per ciascuno di noi ha nome mancanza”, e per Fazel si è tradotta nell’invenzione con “il suo sguardo di una Palermo sospesa, una città fatta di penombra dove, nel bel mezzo di una sterpaglia, è possibile imbattersi in un dinosauro”.
Fortemente significativa, da ultimo, la partecipazione di Ramak Fazel alla trasmissione televisiva “Splendida Cornice” condotta di Jeppi Cucciari il 18 aprile scorso, quando proprio Ramak Fazel, insieme a Michael Ackerman, artista della fotografia israeliano, hanno voluto sensibilizzare tutti alle ragioni della pace contro il conflitto che sta sconvolgendo il Medio Oriente.
GLI AUTORI
Ramak Fazel
Abadan, Iran, 1965. Cresciuto tra Utah, Indiana e Tehran, dopo la laurea in ingegneria meccanica alla Purdue University, Indiana, si immerge nello studio della fotografia e del graphic design specializzandosi in fotografia presso il CalArts – California Institute of the Arts.
Dal 1994 oscilla tra New York, Los Angeles e dal 1994 fino al 2009 a Milano, attratto dalle voci che la definivano “una città difficile da vivere”; collaborando con diverse case editrici europee e giappponesi, con istituzioni culturali, con importanti riviste di architettura come «Abitare» e «Domus».
La sua collaborazione con il mondo industriale include numerose aziende europee, quali Flos, Vitra e Desalto. Nel corso degli ultimi anni è stato invitato a tenere lezioni e condurre seminari presso diverse università tra cui la SUPSI (Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, CH) e la Design Academy di Eindhoven (NE).
I suoi interessi e progetti personali in Iran, Italia e Stati Uniti si concentrano sul concetto di identità culturale, e su come questa possa essere avvicinata al nostro concetto di “luogo” e “origine”.
La sua visione artistica si esprime prevalentemente attraverso ritratti e “scenografie” della condizione umana, contestualizzando il soggetto nel proprio ambiente, superando così i confini della fotografia e l’installazione. Temi centrali nella sua riflessione e nella sua produzione quelli connessi all’appartenenza geografica, politica e culturale dell’individuo, così come le contraddizioni inerenti al concetto di identità.
Il suo lavoro è stato esposto, tra gli altri, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, al Canadian Center of Architecture, Montréal, alla Casa degli Atellani, Milano, al Fort Wayne Museum of Art, Indiana, allo Storefront for Art and Architecture, New York, alla 14° Mostra Internazionale di Architettura Biennale di Venezia e alla Chicago Architecture Biennale. Fazel è visiting professor presso il San Francisco Art Institute.
Tra le mostre si ricordano AALTO – Aino Alvar Elissa_La dimensione umana del progetto, al Maxxi di Rona; Archive Alive presso Pejman Foundation (Tehran, 2018); Milan Unit, “incrocio tra la fotografia e la vita”, presso Viasaterna (Milano, 2017 – 2018); 49 Capitols presso Storefront for Art and Architecture (New York, 2008), racconto di un viaggio attraverso 49 città degli Stati Uniti, sviluppatosi attorno alla ricerca di un’idea sempre più complessa dell’identità americana e articolato mediante l’esposizione di 49 fotografie e cartoline d’epoca da lui reinterpretate; Analog Blast presso la Casa degli Atellani (Milano, 2013) e The Business of People all’interno di Monditalia durante la XV Biennale di Architettura (Venezia, 2014).
Dopo aver conseguito un Master in Fine Arts presso CalArts (Santa Clarita, California), Ramak Fazel ha insegnato fotografia presso il San Francisco Art Institute per alcuni anni.
Giorgio Vasta
Giorgio Vasta (Palermo, 1970) ha pubblicato Il tempo materiale (minimum fax 2008), Spaesamento (Laterza 2010), Presente (Einaudi 2012, con Andrea Bajani, Michela Murgia, Paolo Nori), Absolutely Nothing. Storie e sparizioni nei deserti americani (con Ramak Fazel, Humboldt Books/Quodlibet 2016), Tre orfani (Edizioni Casagrande 2021), Palermo. Un’autobiografia nella luce (con Ramak Fazel, Humboldt Books). Con Emma Dante ha scritto la sceneggiatura del film Via Castellana Bandiera (2013); sempre con Emma Dante ed Elena Stancanelli, di Le sorelle Macaluso (2020) e di Misericordia (2023). Nel 2014 è stato Italian Affiliated Fellow in Letteratura presso l’American Academy in Rome. È stato direttore editoriale di Book Pride, la fiera nazionale dell’editoria indipendente. Il suo ultimo libro è Come in sogno. Il racconto di Palermo (con Michele Perriera, Glifo Edizioni, 2023).