“FORSU sì o FORSU no?”. L’impianto di produzione di biometano sempre al centro del dibattito politico

“FORSU sì o FORSU no?”. L’impianto di produzione di biometano sempre al centro del dibattito politico

12 Ottobre 2024 Off Di Redazione

“FORSU” sì? “FORSU” no? Due capponi! Disse Agnese a Renzo: “Ho visto io più di uno impacciato come un pulcino nella stoppa e che non sapeva dove darsi il capo… Raccontategli tutto l’accaduto e vedrete che egli vi dirà su due piedi di quelle cose che a noi non verrebbero in testa a pensarci un anno”.

Questo disse Agnese nei “Promessi Sposi”, quando consigliò a Renzo di rivolgersi all’azzeccagarbugli per salvare la sua Lucia dal “bravo” Don Rodrigo. Non servì allora e per la verità non serve ora.

La nota, scritta evidentemente per questa amministrazione dal miglior azzeccagarbugli mai incontrato in questi due anni e mezzo di mandato, ha certamente un valore letterario ma non ha un senso politico.

La domanda allora è diretta, ed è rivolta al sindaco, poiché ha scelto di ascrive a sé ed alla Giunta la responsabilità della difesa d’ufficio delle scelte che si stanno formalmente “formando” nel Comune di Soleto, ma impattano sostanzialmente sulla nostra città.

Allora Sig. sindaco: FORSU sì o FORSU no?

Ma descriviamo i fatti per migliore completezza e amor di verità.

Nel marzo del 2024 i rappresentanti della Forenergy Srls, società con capitale sociale di 5.000 euro, presentano un progetto del valore di 28 milioni di euro per la realizzazione di un “Impianto industriale per la produzione di biometano da trattamento anaerobico di 40.000 tonnellate di rifiuti”.

Le associazioni ambientaliste, almeno quelle non asservite a questa maggioranza, iniziano doverosamente a segnalare l’allarme. L’8/10 si tiene, come per legge, la conferenza dei servizi in Provincia per avviare l’iter autorizzativo. Il sindaco di Galatina, pare, non sappia nulla. Non viene neanche interessato dalla sua vicesindaca che sicuramente era invece informata dei fatti. Il sindaco di Soleto (di cui la vicesindaco è compagna) era infatti presentissimo alla predetta conferenza di servizi. Il resto della giunta galatinese, compreso l’assessore all’Ambiente, pare, non sapesse nulla. Lo stesso assessore, appena ricevuta la notizia, si muove a tutela degli interessi della città, chiedendo a gran voce, a mezzo Pec, che Galatina venga coinvolta. La Provincia allora aspetta che in conferenza, qualcuno di Galatina, tra tecnici e politici si colleghi da remoto per partecipare formalmente, ma Galatina resta assente e silente.

Nella conferenza dei servizi (il cui verbale sarà verificabile tra qualche giorno), gli enti e le associazioni ambientaliste presenti, esprimono preoccupazioni per una serie di questioni di fondamentale importanza, tra cui:

– emissioni odorigene, 40.000 tonnellate di rifiuti sviluppano di certo cattivissimo odore all’ingresso di Galatina;

– mancanza in progetto, del monitoraggio ambientale così come previsto da ISPRA;

– effetti sulla qualità dell’aria;

– problemi sul traffico in ingresso alla nostra città (immaginiamoci camion con 7,5 tonnellate di rifiuti ciascuno in fila sulla provinciale);

– rumore.

Ed il più importante per noi:

– non è chiaro se le 40.000 tonnellate sono costituite da rifiuti organici urbani (FORSU) o anche rifiuti speciali. E’ carente dunque la definizione di rifiuti in ingresso;

– inoltre, da dove vengono i rifiuti per mantenere in attività un impianto con potenzialità di lavorazione fino a 40.000 tonnellate? Da altre provincie? Da altre regioni?

E a poco serve l’osservazione del sindaco di Soleto che si dice favorevole all’impianto di prossimità. Evidentemente parlava della prossimità a Galatina! O forse intendeva piccoli impianti di compostaggio di comunità. Ma questo è un altro discorso, e siamo ben disponibili a spiegargli le differenze.

Ma tornando all’impianto di cui trattasi, la madre di tutte le questioni è: dov’è la Pubblica Utilità? Perché la pubblica utilità è cosa ben diversa dall’utilità degli uomini pubblici (ovviamente si parla di utilità politica – con qualche leggero retropensiero).

Galatina ha altri opifici che gestiscono rifiuti. Forse sono già troppi.

L’impatto cumulativo degli impianti che gestiscono rifiuti dovrebbe essere la prima preoccupazione della politica.

E aspettando di sapere cosa pensano sindaco e Giunta di Galatina di ciò che sta avvenendo riguardo a Colacem il loro dovere è, senza se e senza ma, preoccuparsi di ciò che decidono a Soleto ma che impatta di sicuro in casa nostra.

Il sindaco Vergine, invece, con la sua nota in risposta alle nostre sollecitazioni, ci lascia un dubbio di manzoniana memoria.

Può Renzo, o non può Renzo, mettersi dritto e fiero davanti al “bravo” Don Rodrigo a difesa della bella Lucia, stretta tra due fuochi così ingenuamente da dover coinvolgere tutta la Giunta?

Evidentemente non ci riesce. Ma purtroppo il deficit di consapevolezza oggi non è più un problema solo del sindaco Vergine ma coinvolge l’intera città.

Per questo sentiamo il dovere di un’azione politica suppletiva.

Mostreremo il progetto alla Città, per la verità pubblico da mesi, ma che il sindaco forse non ha ancora letto.

Perché oltre al danno della mortificazione dei galatinesi rispetto ai desiderata del sindaco di Soleto, non possiamo subire la beffa di chi dice, a mezzo di azzeccagarbugli, che usiamo toni strumentali.

La questione è seria. E noi abbiamo compreso i fatti veramente.

Ed inoltre la finta ingenuità, la sudditanza politica, la falsa ipocrisia non vivono da queste parti!

Circoli PD di Galatina e Noha

 

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