
Galatina: presentazione del catalogo della mostra “Attendo notizie” di Gianluca Marinelli
21 Marzo 2025Oggi, alle ore 18.00, presso la sede della “Gigi Rigliaco Gallery” a Galatina, si terrà la presentazione del catalogo della mostra “Attendo notizie” di Gianluca Marinelli, edito da Edizioni Esperidi. La mostra, visibile fino al 25 aprile 2025, è promossa da Gigi Rigliaco Gallery con il patrocinio della Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare. Gianluca Marinelli si è aggiudicato la sesta edizione (2023) del Premio di Pittura “Giuseppe Casciaro” con l’opera Trazzonara del 2022. Questo lavoro, parte di una serie più ampia, unisce tecnica, simbolismo e narrazione per esplorare il rapporto tra uomo e territorio, tra memoria e trasformazione. Il titolo stesso, identificativo di una lieve altura collocata nell’alto Salento, al confine tra i comuni di Crispiano e Martina Franca, richiama il paesaggio rurale pugliese suddiviso in una moltitudine di appezzamenti di terreno più o meno vasti, evocando al contempo una dimensione geografica e simbolica. I fogli accartocciati, intrisi di colore e percorsi da linee, evocano la fragilità della materia. Ogni increspatura racconta una tensione, un’energia trattenuta, un dialogo silenzioso tra ordine e caos. Ne deriva un ritmo visivo che suggerisce un movimento lento, quasi un respiro che pulsa sotto la superficie, metafora del cauto e paziente procedere del contadino sulla sua terra.
Il Premio di Pittura “Giuseppe Casciaro”, organizzato dall’Associazione Turistica Pro Loco “Ippocampo” di Vignacastrisi, con il sostegno del Comune di Ortelle e in collaborazione con l’Associazione culturale “De là da mar. Centro Studi sulle arti pugliesi” di Lecce e Gigi Rigliaco Gallery di Galatina, gode del patrocinio della Regione Puglia, della Provincia di Lecce e della Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare.
La mostra trae il titolo da una delle opere esposte: una cartolina d’inizio Novecento in cui si vede un cartiglio con la scritta “Attendo notizie” tra fiori e un quadrifoglio, su cui l’autore, dopo averla ingrandita, ha operato interventi minimi. Nell’immagine lo speranzoso fremito passionale a cui rinvia la rosa rossa si traduce in un presagio di morte se correlato al primo conflitto mondiale, momento storico in cui la cartolina fu prodotta e circolò. Un objet trouvé che, riportato al presente e (ri)analizzato alla luce del dipanarsi del tempo, si fa testimone di un destino luttuoso, in aperta contraddizione con il mero dato estetico, foriero di un pensiero amorevole e premuroso. Un’immagine con valenza duplice che bene sintetizza il lavoro dell’artista, teso a sondare il presente recuperando frammenti del passato. Facendo riemergere storie sopite, rileggendo vicende antiche o attuali, e puntando l’attenzione su testimonianze materiali, poste all’origine di inedite interpretazioni, l’artista attua un’articolata esplorazione di natura esistenziale. La sua ricerca si configura come un’indagine intima che attraversa il tempo, i luoghi e le esperienze umane, ricostruendo un mosaico di tracce. Le opere non si limitano a raccontare, ma interrogano lo spettatore, lo obbligano a confrontarsi con il senso di perdita e di resistenza, con le cicatrici del passato e le tensioni del presente. Attraverso laboratori, residenze e opere partecipative, Marinelli crea occasioni di confronto e di meditazione condivisa. L’interazione tra materiali d’archivio, frammenti visivi e racconti personali contribuisce a definire uno stile che oscilla tra rigore documentaristico e tensione poetica.
Dell’artista, Carmelo Cipriani, curatore della mostra, scrive:
“Marinelli è artista e storico dell’arte. La sua pratica interdisciplinare si sviluppa attraverso un dialogo continuo tra memoria personale e collettiva, storia e attualità. Il suo linguaggio, che spazia dalla pittura alla fotografia, dal video alla performance, dal disegno all’installazione, si caratterizza per la capacità di intrecciare materiali e tecniche diversi in composizioni dense di stratificazioni simboliche. Fin dagli esordi, egli ha utilizzato mezzi eterogenei, mettendo in atto azioni di ricostruzione narrativa o efficaci meccanismi relazionali. Al centro della sua poetica si colloca il frammento, al tempo stesso oggetto e concetto, inteso non come semplice resto di un passato distrutto, ma come punto di partenza per un’indagine che abbraccia la complessità della memoria, del territorio e delle dinamiche socioculturali. Un elemento vivo capace di evocare memorie e di generare nuovi significati ma anche una lente attraverso cui osservare il mondo e riflettere sulle sue contraddizioni […] Nelle narrazioni in mostra l’ibridazione tra realtà e finzione consente all’artista di indagare non solo i traumi individuali e collettivi, ma anche le possibilità di rinascita. Il lavoro di Gianluca Marinelli si rivela un complesso intreccio di introspezione e riflessione storica, che si snoda tra linguaggi artistici differenti e una profonda consapevolezza del potenziale dialogico delle rovine. Attraverso un linguaggio visivo denso e stratificato, egli costruisce un discorso che interroga con forza le contraddizioni del nostro tempo, senza mai perdere di vista la dimensione intima e personale che rende ogni opera il frammento di una narrazione universale. Egli non si limita a rappresentare la realtà, la analizza, la disseziona e la ricompone, creando un dialogo stimolante con lo spettatore, invitandolo a confrontarsi con le questioni più urgenti della nostra epoca e a guardare al suo tempo con spirito acuto e disincantato”.