“I nostri dubbi sul progetto Forenergy e su altri impianti per la produzione di biometano”

“I nostri dubbi sul progetto Forenergy e su altri impianti per la produzione di biometano”

17 Novembre 2024 Off Di Redazione

Sono diversi i progetti presentati nella provincia di Lecce per la nascita di impianti destinati alla produzione di biometano tramite lavorazione del FORSU – Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani. Uno di questi, quello proposto da “Forenergy” (ad oggi bloccato per un cavillo tecnico evidenziato da dieci consiglieri comunali di minoranza di Galatina e Soleto) riguardava la zona industriale (ASI) di Galatina e Soleto.

In merito a questi impianti nascono spontanei alcuni quesiti:
– Come potrebbero essere rispettati i principi di autosufficienza e prossimità dell’impianto?
Se dovessimo realmente avere così tanto bisogno di energia prodotta dalla digestione del FORSU, i progetti per la realizzazione di impianti di produzione di biometano dovrebbero essere commisurati al quantitativo di FORSU prodotto dagli agglomerati urbani che per quanto riguarda Galatina, secondo il catasto rifiuti di Ispra Ambiente, raggiunge a malapena le 4.400,00 t/a (dati riferiti al 2022, fonte www.isprambiente.it). Quantitativo di gran lunga inferiore rispetto alle 40.000 tonnellate ipotizzate nell’ultimo progetto che incombeva sul nostro territorio. Va da sé, quindi, che per impianti così sovradimensionati tutte le restanti tonnellate di rifiuti arriverebbero a casa nostra da altri territori, provincie e regioni.
– Chiusura del ciclo dei rifiuti?
Per impianti del genere sono necessari ingenti quantitativi di acqua da utilizzare nei cicli di lavorazione, già di per sé scarsa in Salento. Detti impianti intendono trasformare FORSU in gas per usi energetici e digestato da trattare a sua volta come rifiuto, ciò non comporterà forse un incremento anziché una diminuzione della produzione di rifiuti in zona? Infatti, uno dei prodotti derivanti dal trattamento, il cosiddetto “digestato solido”, il più delle volte non viene destinato al riutilizzo, ma smaltito come rifiuto; a differenza del “digestato liquido” che invece viene riutilizzato nel ciclo produttivo dell’impianto. Con queste premesse la chiusura del ciclo dei rifiuti sembrerebbe molto lontana.
– Dispersione di gas e odori?
Le variazioni di pressioni all’interno delle sezioni impiantistiche, soprattutto nelle sezioni di stoccaggio della FORSU in ingresso, potranno non garantire la perfetta tenuta stagna e contenimento degli odori molesti. Inoltre, lungo le tubazioni di collegamento degli impianti alla rete pubblica ci sono molto spesso perdite di gas che finiscono in atmosfera: non dimentichiamo, infatti, che il metano è uno dei gas serra che, in quantità elevate, concorre al peggioramento dell’effetto serra e quindi ad amplificare gli effetti del climate change.

E’ questo che si vuole per il nostro territorio? Il progetto Forenergy potrebbe non essere l’unico a incombere sul nostro territorio. Il gruppo territoriale del Movimento 5 Stelle Galatina-Aradeo-Soleto sarà pronto a vigilare sulla tematica e ad informare i cittadini.

Riccardo Greco
Referente Giovani gruppo territoriale M5S
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