Il 95% dei consumatori non mangerebbe mai carne sintetica. I risultati del dossier verità di Coldiretti

Il 95% dei consumatori non mangerebbe mai carne sintetica. I risultati del dossier verità di Coldiretti

22 Novembre 2021 0 Di Redazione

Il 95% dei consumatori non mangerebbe mai carne sintetica se questa arrivasse sul mercato, con una bocciatura quasi plebiscitaria per la bistecca fatta in laboratorio da cellule staminali prelevate dal muscolo di un bovino, rompendo il legame con la naturalità del cibo.

E’ quanto emerge dal primo Dossier verità sulla “carne Frankenstein presentato da Coldiretti/Ixe’” quando in Puglia hanno già chiuso 385 esercizi commerciali di vicinato di piccole dimensioni tra gennaio 2018 e giugno 2019, con il 66% di chiusure che hanno colpito proprio le macellerie, in media 4 esercizi di commercio al dettaglio di carni e prodotti a base di carne al giorno hanno cessato l’attività, secondo il report elaborato da Federconsumatori e Fiesa Confesercenti.

La scelta di sostenere società che puntano a fare concorrenza sleale sul mercato spacciando per carne prodotti ottenuti – rileva Coldiretti regionale – dalla moltiplicazione cellulare in laboratorio combinate con fattori di crescita e sostanze compatibili con i tessuti biologici, si aggiunge peraltro alla campagna di demonizzazione in atto per la vera carne. Una doppia tenaglia che minaccia di far chiudere le stalle con perdite di posti di lavoro e di produzioni tradizionali la cui distintività è componente strategica del Made in Italy nel mondo.

“La carne made in Italy nasce da un sistema di allevamento che per sicurezza e qualità non ha eguali al mondo, consolidato anche grazie a iniziative di valorizzazione messe in campo dagli allevatori, con l’adozione di forme di alimentazione controllata, disciplinari di allevamento restrittivi, sistemi di rintracciabilità elettronica e forme di vendita diretta della carne attraverso le fattorie e i mercati di Campagna Amica. Scegliere carne Made in italy significa anche sostenere un sistema fatto di animali, di prati per il foraggio e soprattutto di persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado spesso da intere generazioni, anche in aree difficili”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Interrogati sui motivi principali per i quali bocciare la bistecca fatta in laboratorio gli italiani – spiegano Coldiretti/Ixe’ – mettono in cima il fatto di non fidarsi delle cose non naturali (68%), mentre al secondo posto ci sono i consistenti dubbi sul fatto che sia sicura per la salute (60%). Rilevante anche la considerazione che la carne artificiale non avrà lo stesso sapore di quella vera (42%) ma c’è anche chi teme per il suo impatto sulla natura (18%) e chi fa notare, soprattutto tra i vegetariani e i vegani, che si tratta comunque di prodotti ottenuti dagli animali, peraltro con sistemi particolarmente cruenti.

Il dato testimonia, secondo Coldiretti/Ixe’, il fallimento delle aggressive campagne di marketing che negli ultimi tempi hanno cercato di demonizzare la carne vera per promuovere quella sintetica esaltandone presunte proprietà ambientali attraverso l’utilizzo astuto di nomi che rimandano alla naturalità come carne “pulita” o “coltivata”, ma nascondendo i colossali interessi commerciali e speculativi ad esso legati.

Non a caso il 96% dei consumatori continua a mangiare carne, secondo il rapporto Coldiretti/Ixe’, con una frequenza media di consumo di 2,7 volte a settimana e la convinzione che la giusta quantità di carne, bianca e rossa, sia una componente fondamentale della buona dieta. In testa alle caratteristiche che il consumatore considera prima di acquistare c’è il fatto se la carne proviene da un allevamento italiano, seguita dalla presenza di un’etichetta con informazioni dettagliate e se arriva da un’azienda del proprio territorio. Prezzo e convenienza si piazzano solo al quarto posto, subito davanti ai marchi ad indicazione di origine.

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