Il CAV “Malala Yosufzai” incontra i ragazzi del Polo 3 di Galatina: esempio di buone prassi

Il CAV “Malala Yosufzai” incontra i ragazzi del Polo 3 di Galatina: esempio di buone prassi

17 Giugno 2022 0 Di Redazione

Il CAV “Malala Yosufzai” dell’ATS di Galatina, nell’ambito dell’iniziativa promossa dal Polo 3 di Galatina che ha coinvolto la classe 3^ sez. D ha svolto, nel corso dell’anno scolastico 2021/2022, un percorso di informazione e sensibilizzazione sul fenomeno della violenza di genere.

I ragazzi, supportati dalle prof.sse Tiziana Marti e Malù Spagnolo e delle operatrici del CAV, hanno riflettuto sul tema dei diritti delle donne in Italia tracciandone le fasi storiche più importanti che hanno contribuito a rivendicare quella parità di genere che, ancora oggi, rappresenta una priorità trasversale e di inclusione sociale, come indicato dal piano Colao nei tre assi principali per il rilancio del nostro paese.

La rappresentazione del muro delle bambole ha permesso di rintracciare simbolicamente vissuti e storie di donne i cui contribuiti hanno favorito cambiamenti significativi sul piano culturale sociale e giuridico, come: Rita Levi Montalcini, che con il suo esempio ha scardinato stereotipi e pregiudizi da sempre appannaggio del mondo maschile, che ancora oggi ostacolano la piena affermazione delle donne in tutti i contesti istituzionali di potere; Liliana Segre, attivista, politica e attuale presidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio, sopravvissuta al razzismo, racconta al mondo la violenza durante l’Olocausto; l’artista Frida Kahlo simbolo della riappropriazione di sé, dell’autodeterminazione, delle cicatrici e dei dolori bagaglio di ogni donna, che trova nell’arte la capacità di elevarsi e di rappresentare simbolicamente il femminismo e l’uguaglianza tra uomo e donna nelle sue molteplici declinazioni; Malala Yosufzai, giovane donna insignita del Premio Nobel per la Pace per la sua lotta contro la sopraffazione dei bambini e dei giovani e per il diritto universale all’istruzione.

Gli studenti della 3^ D hanno voluto, per di più, includere anche le donne esempio di legalità, di desiderio di libertà e di autodeterminazione come: Renata Fonte, la prima donna politica italiana uccisa dalla mafia del cemento, rappresenta il simbolo di tutte coloro che hanno il coraggio di esporsi in prima persona e senza timore in nome della legalità; Saman Abbas giovane pakistana scomparsa, la cui cultura di origine è particolarmente orientata alla violenza sulle donne, ma in particolare su quelle che osano infrangere le regole dettate da quel potere maschile particolarmente radicato nelle culture dei paesi, come: Asia, Pakistan, Africa, Afghanistan, India, Iran, Nepal e Sri Lanka, dove è ancora diffuso il matrimonio forzato, imposto dai padri sulle figlie della di “seconda generazione” che vivono o che sono nate in Italia, che respirano aria di libertà e rispetto delle proprie volontà anche sul piano sentimentale.

Il filo rosso che ha tessuto l’intero percorso, realizzato anche con attività laboratoriali con i ragazzi, ha trovato il suo punto di convergenza, mediante incontri svolti sia presso l’Istituto Scolastico che nella sede del CAV. L’esperienza dell’attività di gruppo ha permesso agli studenti di scoprire e analizzare stereotipi insabbiati nell’uso ordinario dei linguaggi pubblicitari, accattivanti e sessisti, che ripropongono attraverso, l’uso e l’attrazione del corpo femminile, un modello di donna da sempre considerato impuro, fonte di seduzione, di inganno, del solito cliché, dove il corpo femminile diviene uno strumento per incrementare la vendita di qualsivoglia prodotto commerciale. Per contrastare la violenza, in quanto fenomeno strutturale e non emergenziale, occorre innanzitutto destrutturare il linguaggio, favorire una educazione basata sul rispetto e sulle pari opportunità, leggere e studiare il fenomeno della violenza con le sue molteplici implicazioni e declinazioni, in ogni contesto sociale, soprattutto in quello educativo dove si ha la possibilità di rivedere atteggiamenti culturali intrisi di giudizi, pregiudizi ancora presenti anche nel mondo Istituzionale.

L’esempio dei ragazzi della 3^ D del Polo 3 di Galatina è un esempio virtuoso e culturalmente rigenerativo reso possibile dalla sensibilità e professionalità della Dirigente scolastica, dr.ssa Rosanna Lagna, e delle docenti Tiziana Marti e Malù Spagnolo che hanno saputo sollecitare l’interesse dei ragazzi, che guidati magistralmente hanno dato vita a pensieri e verità difficili da svelare, ma dalle quali possono nascere nuove generazioni di uomini e donne le cui relazioni devono basarsi sul rispetto reciproco e sulla convinzione che i sentimenti nel tempo possono trasformarsi. In un rapporto civile le scelte vanno rispettate senza l’uso della violenza, del controllo e senza ricorrere al potere che in molti casi l’escalation della violenza genera il femminicidio.

L’impegno del CAV “Malala Yosufzai” è reso possibile mediante professionisti formati come il Servizio Immigrazione, l’Equipe Multidisciplinare Integrata, il Servizio Sociale Professionale e il Servizio Spiol che i ragazzi hanno avuto il piacere di conoscere e di intervistare traendo ulteriori spunti di riflessione.

Dr.ssa Paola Gabrieli

(Coordinatrice CAV Malala ATS Galatina)

 

 

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