Programma d’Area Integrato: “Galatina non rinunci alla sua storica centralità territoriale!”
24 Settembre 2021La Città di Galatina ha sottoscritto un protocollo d’intesa sottoscritto dai comuni di Galatone, Nardò e Galatina con il quale si intende promuovere un Programma d’Area Integrato denominato “Città del canale dell’Asso”, capofila è stato indicato il Comune di Galatone.
Scopo dell’iniziativa è condividere, nell’ambito della programmazione di breve, medio e lungo periodo, “le azioni e le risorse territoriali, culturali e naturalistiche, che costituiscono la base su cui fondare lo sviluppo dei relativi territori in una idea aggregante comune”, e inoltre “promuovere un processo di programmazione negoziata, coerente con le previsioni indicate dagli strumenti regionali di programmazione, al fine di accrescere l’attrazione e la competitività del sistema territoriale. Il protocollo è stato approvato dal consiglio comunale lo scorso 27 luglio con 13 voti favorevoli e 2 astenuti.
L’iniziativa è stata criticata da Gerardo Filippo nel corso del convegno su la Città Policentrica svoltosi a Sannicola (come riferiamo in altro articolo), in quanto con tale iniziativa Galatina rinuncia alla sua storica centralità territoriale. Gerardo Filippo sostiene che l’idea, così come impostata, difficilmente può considerarsi in linea con le attuali strategie di pianificazione e con la ratio della legge regionale 63.
Il Programma d’Area che si vorrebbe fare tra i tre comuni è denominato “Città del canale dell’Asso”, ma il primo rilievo da fare, secondo quanto sottolineato da Filippo, è che “il più lungo corso d’acqua della provincia di Lecce, appunto l’Asso, sorge in territorio di Collepasso e sfocia in una vora naturale del comune di Nardò, attraversando i territori di Cutrofiano, Aradeo, Galatina e Galatone. L’ambito territoriale ipotizzato dal protocollo d’intesa, circoscritto soltanto a tre comuni, appare oggettivamente limitato rispetto a quello reale, soprattutto se si vuole pensare anche ad interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, come sarebbe opportuno e forse anche necessario”.
Gerardo Filippo evidenzia ancora che “le scelte del Comune di Galatina appaiono, in realtà, acritiche e prive di lungimiranza. Galatina è la sola delle tre città con un suo hinterland, fatto da realtà comunali con le quali vi è storicamente omogeneità territoriale, identità culturali, comunanza di tradizioni, specificità di problematiche”.
Sono numerose le domande secondo Filippo: “È mai pensabile che la città di Galatina possa promuovere un Programma d’Area che non tiene conto del suo hinterland? È mai pensabile che si possano agevolare gli ‘accordi per l’insediamento e lo sviluppo delle imprese’ senza il Comune di Soleto con il quale si condivide la zona industriale? È mai pensabile che si possano promuovere azioni di salvaguardia ambientale e transizione ecologica senza l’intesa e la partecipazione anche dei comuni di Sogliano, Cutrofiano e Soleto con riferimento a specifiche problematiche di carattere ambientale che necessitano di soluzioni condivise? È mai pensabile che gli interventi nel campo della valorizzazione, recupero e tutela dei beni culturali possano prescindere da quell’enorme giacimento culturale rappresentato dal filone Orsiniano e dalle opere degli Olivetani e, quindi, dal legame con Soleto ed Aradeo? È mai pensabile, infine, che gli interventi e le azioni in campo sociale a sostegno delle famiglie, della disabilità e dei soggetti svantaggiati possano prescindere dal coinvolgimento dei comuni dell’ambito sociale di zona?”
“Per tutte queste ragioni – conclude Gerardo Filippo – ho auspicato che Galatina si facesse promotore di un Programma d’Area Integrato, assieme con il suo vasto hinterland, magari ulteriormente allargato, nella logica, appunto, della Città Policentrica. Sono convinto che questa sia la strada giusta. A tal proposito, confido nella indispensabile azione di indirizzo e di coordinamento della Regione che è chiamata anche ad un ruolo di armonizzazione delle iniziative e, se necessario, al compito di sollecitare gli opportuni correttivi”.