“Il Filellenismo nella cultura italiana dell’800”. Un convegno internazionale a UniSalento
26 Ottobre 2021“Il Filellenismo nella cultura italiana dell’800” è il tema del convegno internazionale in programma all’Università del Salento il 27 e 28 ottobre 2021: appuntamento nell’aula “Ferrari” di Palazzo Codacci-Pisanelli (piazza Angelo Rizzo, Lecce) e online su https://bit.ly/3maJtur, secondo il programma allegato.
Il convegno rientra nelle iniziative promosse dal Comitato nazionale greco per le celebrazioni del bicentenario della rivoluzione del 1821 (“Greece 2021 – 200 Years After The Revolution”), è patrocinato dall’Istituto Ellenico di studi bizantini e post bizantini di Venezia e dall’Associazione degli Italianisti (ADI), e si avvale del contributo della Banca Popolare Pugliese.
Spiegano i professori Andrea Scardicchio e Chrysa Damianaki, componenti del comitato scientifico del convegno: «Nell’anno delle celebrazioni del secondo centenario della rivoluzione greca (1821-2021), il convegno si propone di aggiornare la mappa della produzione letteraria e artistica del XIX secolo di argomento filellenico, stabilendo un confronto con autori la cui esperienza non è stata ancora sufficientemente studiata da tale prospettiva. Nelle sessioni previste s’illustreranno segmenti specifici dell’attività di Andrea Mustoxidi, Ugo Foscolo, Vincenzo Monti, Cristina di Belgiojoso, Giuseppe Pecchio, letterati ottocenteschi che s’ispirarono in modi diversi agli avvenimenti della rivoluzione greca, con soluzioni che non possono essere giudicate unicamente all’insegna, a seconda dei casi, della devozione verso la madrepatria, dell’ammirazione per l’antichità classica, oppure dell’adesione alla moda romantica coeva. L’analisi dei rispettivi apporti alla causa filellenica servirà, più in generale, a esaminare i caratteri del Filellenismo italiano nella cornice dell’ampia risonanza europea della riscossa politica ellenica contro l’egemonia ottomana. Si farà luce sull’importante ruolo di mediazione ricoperto dagli espatriati delle Isole Ionie giunti in Italia in età napoleonica, e si passeranno in rassegna le principali raccolte di canti popolari greci allestite nel corso dell’Ottocento. Lo spirito che soffiò in Europa a favore del popolo greco e della sua lotta per la libertà sensibilizzò anche la produzione artistica coeva. L’immagine della Grecia schiava e incatenata al giogo ottomano scosse la coscienza degli artisti italiani ed europei, divenendo un privilegiato oggetto di rappresentazione in campo figurativo (Andrea Appiani, Giovanni Migliara, Ippolito Caffi, Andrea Gasperini, Vincenzo Lanza). L’approfondimento che il convegno prevede su quest’altro versante permetterà di sondare più da vicino il denso clima d’interscambio venutosi a creare nell’Ottocento tra letteratura e arte, contribuendo di conseguenza a un accertamento più ampio e problematico della temperie storico-culturale dell’epoca».