Il nuovo Centro per l’Impiego di Galatina sarà trasferito presso gli uffici del Quartiere Fieristico
3 Luglio 2021Sarà situato presso la palazzina uffici del Quartiere Fieristico il nuovo Centro per l’Impiego di Galatina ed i comuni di Aradeo, Cutrofiano, Neviano, Seclì, Sogliano Cavour, Soleto. ARPAL Puglia, l’Agenzia Regionale sulle politiche attive del lavoro, ha accolto la proposta di ricollocazione del nuovo CPI che lascerà la sede di via Vallone, così come comunicato nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale.
“La Regione Puglia, Assessorato alle politiche attive sul lavoro, ha stanziato la somma di oltre 800.000,00 euro per la riqualificazione del primo piano della palazzina che subirà quindi interventi per il rifacimento degli impianti e per l’accoglienza dei 25 addetti impegnati nella gestione – fanno sapere con una nota congiunta il Sindaco Marcello Amante e l’Assessore alle Attività Produttive Nico Mauro – la ricollocazione del nuovo Centro per l’Impiego è il primo tassello all’interno di una proposta avanzata da questa Amministrazione Comunale per la creazione di un Centro di Formazione e Riqualificazione Professionale nell’ambito degli interventi futuri a sostegno delle politiche Attive sul lavoro. Come noto, con Deliberazione della Giunta Comunale abbiamo proposto ad ANPAL, Agenzia Nazionale per le Politiche Attive sul Lavoro, che il Quartiere Fieristico divenga sede di Iniziativa Pilota per l’insediamento di una Industry Academy Multisettoriale che coniughi la formazione con la pratica e che permetta al settore manifatturiero e turistico di essere parte del progetto di formazione. Si tratta – aggiungono i due amministratori – di guardare al futuro del mondo del lavoro per il quale si impegneranno nei prossimi anni sempre maggiori risorse nel perfezionamento e la riqualificazione della abilità di giovani e meno giovani. Per il Quartiere Fieristico pensiamo alla costruzione di una nuova identità, non esclusiva, pronta ad accettare, qualora si creassero i presupposti, altre iniziative come le fiere. Queste ultime, anche se storicamente favorevoli per il territorio, risultano essere economicamente non sostenibili per l’intera struttura che quindi va ripensata per un utilizzo multisettoriale”.