“Il Tempio delle Fole”: rassegna di dramma antico e teatro di letteratura firmata da Poieofolà

“Il Tempio delle Fole”: rassegna di dramma antico e teatro di letteratura firmata da Poieofolà

14 Settembre 2023 0 Di Redazione

La macchina teatrale salentina di Poieofolà – Costruzioni Teatrali si prepara alla VI edizione de “Il Tempio delle Fole”, rassegna di dramma antico e teatro di letteratura di scena nel Chiostro dei Teatini di Lecce oggi e domani con inizio alle ore 21.

È Sofocle l’autore scelto per il 2023, di cui si approfondisce Edipo Re, suo capolavoro, tra i più paradigmatici esempi dei meccanismi della tragedia greca. La storia del re di Tebe che, senza saperlo, uccide il padre e si sposa con la propria madre, qui prende forma in una visionaria messinscena. L’opera viene attualizzata mantenendo la classicità, con l’inserimento della recitazione in metrica greca, in distici elegiaci e trimetri giambici, sui testi tradotti e adattati da Roberto Treglia, che firma la regia secondo il suo stile ricercato, interpretando anche il ruolo del protagonista.

Tra gli interpreti anche la cantante salentina Cinzia Corrado, che veste il tormento e la perversione della Sfinge, il famelico mostro mezzo donna e mezzo leone, che con il suo canto malato molesta il popolo di Tebe. La direzione artistica della rassegna è curata da Alberto Greco che propone una chiave di lettura inconsueta. L’azione dei personaggi si svolge in un ambiente scenografico in continua trasformazione e la recitazione è frammista al canto e alla danza.

L’opera è proposta integralmente, con traduzione fedele all’originale. È la consueta successione cronologica narrativa ad innescare una relazione di causa-effetto: la storia della civiltà e del pensiero morale di un Sofocle così complicato nelle implicazioni etiche, religiose e politiche che tuttavia concede apparentemente al suo eroe un margine esiguo di libero arbitrio per realizzare la propria libertà; tuttavia è inevitabile la subordinazione alla volontà divina e il confronto con l’inevitabile equilibrio di ordine cosmico esercitato dalla legge del fato secondo il principio del μηδεν ἄγαν ovvero del “mai eccedere”.

“Con Edipo Re si affrontano gli aspetti più sensibili e imperscrutabili dell’essere umano, ingenuo, presuntuoso, incosciente, ben propenso a oltrepassare il limite del concesso, incurante del divenire e delle relazioni di causa-effetto conseguenti al pàthei màthos, al dolore come unico veicolo possibile della conoscenza, pur di riscattare la propria dignità” dice il regista Roberto Marius Treglia.

“Lo spettatore vivrà un teatro stravolto che lo distoglierà dalla percezione dello spazio e del tempo: visioni dall’alto, buio, strategici giochi di luci e di voci, inediti e catartici temi musicali avvolgeranno l’intera location che non avrà più dimensioni o limiti tanto da far squarciare la quarta parete agli attori in scena” dice il direttore artistico Alberto Greco.

Lo spettacolo è realizzato sulla concezione di uno stile anticonvenzionale nelle scene e nei costumi: sebbene attente alla magnificenza geometrica e fastosa dell’ellenismo, le scelte registiche immergono i testi classici nel mondo dell’inconsueto e irrazionale, dominato da mostruose creature mitologiche che non conoscono tempo, così da suscitare emozioni vibranti.

“Lo spettatore percepirà le insicurezze più ascose. Il tempo è algido, pietrificato. Predominano il sapore metallico del sangue, i colori scuri e un’atmosfera atra e insana. Rancidi latrati di un querulo canto di vendetta si stagliano fra le ombre e orride sensazioni restano sospese nell’aria immobile, pronte a schiantarsi contro Edipo: una catena di imprevisti e di segreti logorerà l’eroe di questa tragedia costretto a piegarsi al Fato” conclude Treglia.

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